La richiesta è sottoscritta da esponenti di tutti i gruppi.
Vogliamo conoscere i fatti e votare un atto di indirizzo.
A sottoscrivere la proposta che ha come primo firmatario il cons. Giuseppe Salerno, c'è mezzo Consiglio Comunale.
Ad Acquedolci si chiede chiarezza mentre tra l' opinione pubblica sono sempre più diffuse le critiche per l'atteggiamento del Comune di San Fratello che da decenni incassa somme per i pascoli e per le concessioni di terreni che appartengono ad Acquedolci.
di Enrico Caiola
A San Fratello si infiamma la polemica tra il Sindaco SidotiPinto che commenta il dispositivo della sentenza 1392 del 20 marzo 2021 ed il consigliere di Opposizione Reitano che accusa duramente l'Amministrazione di "sonora sconfitta spacciata per vittoria" mettendo in guardia dal fatto che adesso "Acquedolci si può rifare" dato che ha tutto il diritto di chiedere quanto le spetta perchè non ha mai incassato un solo euro derivante dalla cessione degli 840 ettari di territorio boschivo. "La Commissione ed i due Comuni- aveva spiegato con un comunicato ufficiale il Sindaco di San Fratello- nel Novembre 2010, all’epoca Sindaco dott. Sidoti a San Fratello e avv. Gallo ad Acquedolci, avevano deciso di sistemare i rapporti patrimoniali e finanziari con la restituzione di Ottocentoquaranta Ettari al Comune di San Fratello ed un credito in favore del comune di Acquedolci pari a euro 987.401,97 che avrebbe dovuto corrispondere la Regione Sicilia". Ad accordo fatto tuttavia, la Regione, si era tirata indietro e aveva ottenuto il riconoscimento del diritto di non pagare nulla scaricando sul Comune di San Fratello l'onere del pagamento della somma. La vicenda ha portato i due Comuni in Tribunale fino alla sentenza dello scorso mese che ha riconosciuto a San Fratello il diritto a non pagare nulla in base agli accordi intercorsi tra le parti che stabilivano in sostanza che il Comune di San Fratello non avrebbe dovuto indennizzare il Comune di Acquedolci che, inseguito all'inadempienza della Regione.
La sentenza ha perciò condannato il Comune di Acquedolci alla rifusione delle spese. E se il Comunicato del Sindaco Sidoti fa raggelare i rapporti storicamente abbastanza complicati tra i due Comuni, ad aumentare la tensione giunge la richiesta, al Presidente del Consiglio di Acquedolci Valeria Rubuano da parte di sei consiglieri acquedolciani, di procedere ad una convocazione urgente del Consiglio. "Si faccia chiarezza immediatamente sulla vicenda", chiedono i consiglieri Giuseppe Salerno, Salvatore Scaffidi Fonti e Salvatore Barone (gruppo dissidenti di Maggioranza) Giovanna Re (Opposizione "Acquedolci nel Cuore"), Salvatore Caputo e Maria Giambò (Opposizione "Acquedolci2.0"). In pratica, mezzo Consiglio Comunale ed esponenti di tutti i gruppi, invocano la convocazione al fine di valutare e votare un atto di indirizzo politico che sia frutto di una condivisione tra tutti i consiglieri, dopo aver ascoltato il parere anche dei componenti dell'Amministrazione. Acquedolci appare compatta e nessuno esclude che una possibile deliberazione del Consiglio,come ad esempio la revoca della precedente decisione di non chiamare in causa il Comune di San Fratello, possa rimettere in discussione l'accordo, creando conseguenze pesanti per San Fratello e dilungando ancora nel tempo uno dei contenziosi tra Comuni tra i più datati della storia d'Italia. Secondo alcune indiscrezioni anche l'Amministrazione starebbe dal canto suo valutando le azioni conseguenziali per difendere il diritto del Comune.
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