Successo alla Fiera di Verona per il cavallo autoctono dei Nebrodi. Il Monte di San Filadelfio è la sua patria.
Il Parco si promuove così! Ecco la Sicilia che si da da fare!!
Ci sono tanti allevatori che lavorano con onestà e contribuiscono ogni giorno alla promozione del territorio.
C'é chi nel Parco dei Nebrodi intravede interessi per prebende e incarichi più o meno prestigiosi, senza che questo porti concretamente grossi risultati in termini di promozione del territorio. Ci sono però uomini e donne che con passione e senza grandi risorse economiche a disposizione,si impegnano per promuovere l'immagine di un Parco Naturale,caratterizzato da una natura prospera e generosa. Questa promozione fa conoscere al mondo gli elementi più importanti che questo territorio dai forti contrasti è capace di offrire. Il cavallo sanfratellano è uno di questi elementi che possono essere motivo di vanto specialmente per gli allevatori che si impegnano quotidianamente con passione per tramandarne l'arte del suo allevamento.
La Delegazione di San Fratello, ritorna a casa forte dei successi veronesi.
Protagonisti della recente Fiera Cavalli di Verona sono gli splendidi esemplari di cavallo sanfratellano, animale autoctono, fiero e possente, geneticamente forte e dal carattere abbastanza docile. Il Cavallo Sanfratellano appare sempre più un animale competitivo in quanto a maestosità e resistenza. Questo animale fiero,abita da secoli sui Monti Nebrodi. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, dove si fondono con la storia millenaria di queste terre e le leggende dei popoli che le hanno abitate sin dagli albori della storia. Spettacolari le esibizioni di Giuseppe Cimarosa con il suo "Diamante" e Carmelo Lo Cicero con "Pablo". La delegazione era guidata dall'acquedolcese Giuseppe Salerno, componente dell'Associazione Nazionale Allevatori Cavallo Sanfratellano. Notevoli i consensi da parte del competente pubblico presente sugli spalti del padiglione dell'Associazione Italiana Allevatori. La bellezza degli esemplari presenti ed il loro elevato grado di addestramento hanno ottenuto il plauso degli Ufficiali del IV Reggimento Carabinieri a Cavallo. I rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri hanno chiesto ancora una volta la disponibilità di un esemplare per lo storico gruppo a cavallo, da destinare al Comandante del Reggimento stesso. All'incontro con gli allevatori sanfratellani era presente il Tenente Colonnello Gaspare Giardinelli, oggi a servizio del Presidente della Repubblica nel prestigiosissimo ruolo di Vice Comandante dei Corazzieri a Cavallo.
Eccolo in tutto il suo fascino pieno di contrasti.
Si punta al riconoscimento ufficiale della razza.
Le origini di questo equino discenderebbero direttamente dai cavalli siciliani (equus sicanus) famosi nell'antichità e citati da greci e romani che erano soliti utilizzarli per gli spostamenti delle truppe, sicuri della enorme resistenza di questo animale abbastanza docile e facilmente domabile. Sembra che ad un certo punto della storia siano intervenuti nelle selezioni di questo tipo di cavallo, anche le popolazioni Lombarde giunte in Sicilia tra queste vallate, al seguito della Regina Adelaide del Monferrato. Stanziatisi nell'antica cittadina di San Filadelfio, oggi San Fratello, i Lombardi continuarono ad allevare allo stato brado i cavalli già assai utilizzati anche dagli Arabi che ne avevano avviato i primi tentativi di selezione.
Il cavallo che vive da secoli libero e brado nei boschi di San Fratello, sopporta i rigidi e lunghi inverni e si adegua alle calde e assolate estati siciliane. E' un'animale di incredibile resistenza, che si adatta con quel poco che la natura gli offre. Ed è questa circostanza che ne ha determinato una selezione naturale permettendo solo agli animali più forti e sani di sopravvivere e di riprodursi. Oggi il territorio di allevamento è sviluppato tra i comuni di San Fratello, Acquedolci, Militello Rosmarino, Caronia, Cesarò, Mistretta. E' un'animale che si adatta benissimo ai climi mitigati della zona costiera, ma resiste bene alle temperature estreme dell'entroterra, dove vive in gruppi più o meno numerosi fino ai 1.800 metri di altitudine.Bellezza, perciò, ma anche robustezza e adattabilità hanno ben presto attirato l’interesse degli appassionati e degli studiosi che, grazie anche al lavoro serio e fruttuoso degli allevatori e con la collaborazione preziosa dell’Istituto Incremento Ippico di Catania, hanno favorito nei decenni diversi incroci con i cavalli arabi e maremmani che hanno permesso di ottenere un animale splendido dal punto di vista morfologico, resistente alla fatica, alle condizioni climatiche estreme e adattabile a diverse attitudini. Tratti caratteristici: mantello dal colore uniforme nelle varietà morello, baio e baio castano. Oggi il cavallo sanfratellano viene impegnato con successo per attività di trekking, per lo sport e, a motivo della sua docilità e pazienza,per l’ippoterapia. E' perciò un animale molto ricercato per la sua bellezza, il suo spirito fiero e per la grande adattabilità.
(E.C.)
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