2 Giugno 2018: AUGURI ITALIA !

"La Sovranità appartiene al POPOLO"(art 1 Cost.).
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.." (art 21.1 Cost.)
"Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e Rappresenta l'Unità nazionale" (art.87.1 Cost.)
MATTARELLA:"Assicurare all’Italia prospettive di sviluppo più sicure e più forti."
71 anni fa, per la prima volta in Italia, il diritto di voto venne riconosciuto alle donne italiane, oggi, il Presidente del Senato è una Donna.
BUONA FESTA DELLA REPUBBLICA.
di Enrico Caiola
La conquista di un diritto: Il riconoscimento del voto a tutti i cittadini italiani senza distinzioni di sesso è la più importante differenza rispetto all'epoca fascista. Settantadue anni fa, l'italia viveva fortissime tensioni e usciva da una guerra Mondiale che aveva devastato città e paesi. Allo stesso modo la Guerra Civile aveva lacerato il tessuto sociale e diviso le Comunità e le famiglie. Dopo vent'anni di Dittatura la tensione era altissima ed era necessario consultare tutti gli italiani. Non avevano mai votato le Donne, ma anche tanti giovani uomini erano disabituati al voto. I cittadini maschi tra i 21 e i 42 anni votavano per la prima volta. Durante il fascismo infatti la possibilità di votare liberamente era praticamente nulla e la manifestazione del pensiero era fortemente limitata. Tanti italiani, non abituati alla libertà dentro i seggi, esitarono a lungo mentre la matita copiativa tremava su una scheda elettorale che avrebbe sancito una scelta storica dalle conseguenze imprevedibili. Mai, prima di allora,una scelta elettorale fu così difficile e combattuta...il film "Una vita Difficile" con Alberto Sordi, ci racconta con simpatia il momento in cui vengono comunicati i risultati del Referendum, senza tuttavia celare la forte tensione che attraversava tutti i ceti sociali italiani.
Il SUFFRAGIO UNIVERSALE:"Tutti i cittadini  hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla Legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,di condizioni personali e sociali.." (art 3 Cost.)
Al Corpo Diplomatico, Mattarella ha ricordato che "la Repubblica Italiana persegue, con costanza, la pace: questa è la vocazione che le assegna la Costituzione, di cui ricorre il settantesimo anniversario".
La REPUBBLICA è una forma di Stato che appartiene alle forme di Democrazia. Il termine deriva dal latino "res publica", cioè "cosa pubblica". Questa forma di governo si fonda sul concetto di sovranità popolare. Il Popolo Sovrano esercita la Democrazia di una Repubblica attraverso il voto e la partecipazione attiva, che si esplica nel concorrere alla scelta dei governanti,nei modi e nei limiti fissati dalle leggi vigenti. La Repubblica è perciò la forma di governo in cui le cariche pubbliche sono di solito scelte con metodi diversi dalla trasmissione ereditaria e sono solitamente l'elezione e la nomina. Chi detiene il potere, amministra in maniera temporanea e non a titolo di proprietà privata peer la durata della propria vita. Il termine "Repubblica" compare, per la prima volta nella storia, all'epoca della "Cacciata di Tarquinio il Superbo", allorquando il sistema Monarchico Romano venne sostituito dalla Repubblica Aristocratica Romana. Il lungo periodo durò per quasi cinque secoli e fu attraversato da numerose tensioni e lotte intestine. I veri "padri" della Repubblica furono i Romani e non i greci, come erroneamente si afferma. Agli antichi Greci dobbiamo invece riconoscere di avere coniato e definito il concetto di "Politica" e "Democrazia". Nella Polis greca, dopo il passaggio dalla monarchia all'aristocrazia,non si ebbe mai una Repubblica, perchè erano gli aristocratici che eleggevano gli arconti o prendevano le decisioni (politeia).
La Repubblica Italiana è figlia della "Sovranità Popolare" ed è nata in seguito ad un Referendum Istituzionale che chiamò al voto 28.005.449 elettori.
Il Voto alle Donne: I presidenti di seggio raccomandavano alle signore:"prego, faccia attenzione al rossetto".
L'Affluenza: In totale fu pari all'89,08% aventi diritto al voto, un vero record. Il Referendum del 1946 rimane l'elezione con l'affluenza più alta di sempre.
Al voto per scegliere tra la Monarchia e la Repubblica. In fila nei seggi anche le suore di clausura e le giovani spose. Per la prima volta mischiati tra il Popolo anche grandi personaggi.
Anna Magnani si mise in fila dietro le umili massaie.. Maria Montessori raccolse una matita da terra e la consegnò ad un giovane militare..
Ieri come oggi, le elezioni rappresentano un momento importante nella vita di una Nazione e di ciascuna Comunità. Il voto è importante per il fatto che concretizza un diritto che   fino a qualche decennio fa era negato ad alcuni.
Il Referendum Istituzionale del '46,si tenne tra il 2 ed il 3 giugno e decise la forma istituzionale dello Stato italiano dopo la fine del fascismo che aveva privato gli italiani delle principali libertà democratiche. I risultati ufficiali furono annunciati il 18 giugno 1946, e fu quel giorno che la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana: 12.718.641 italiani avevano votato a favore della repubblica, 10.718.502 a favore della monarchia e 1.498.136 avevano votato scheda bianca o nulla. Nel Nord Italia la Repubblica vinse in quasi tutti i centri urbani principali, mentre al sud il voto fu quasi ovunque prevalente per la Monarchia (a Napoli 900 mila voti per la Monarchia contro 250 mila per la Repubblica; a Palermo quasi 600 mila contro 380 mila); a Roma i voti per la Monarchia superarono di poco quelli per la Repubblica (circa 30 mila schede).
Le donne che si recarono a votare furono 12.998.131. Facendo attenzione a "non lasciare tracce di rossetto", le nostre donne, le nostre mamme, le nostre nonne..loro, le Italiane, hanno espresso il primo vero baluardo della nascente REPUBBLICA ITALIANA: il VOTO-Diritto, prerogativa di tutti.
Emozionate e confuse, alcune signore non sapevano bene come comportarsi, tenevano la scheda stretta  nel petto per paura  che il voto si vedesse.
Nel clima surreale della post-dittatura e di una Monarchia fragile e precaria, in una Italia devastata da lutti e guerra civile.. le donne andarono a votare in massa. Nobildonne al fianco di umili popolane, tutte uguali  nel loro diritto, tutte ordinatamente in fila,con la propria borsetta e i documenti di riconoscimento stretti al petto. In un seggio di Roma la grande Anna Magnani diede la precedenza ad una  anziana signora.

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