SANT'AGATA MILITELLO: I Liquidatori ATO contestano la pronuncia dell'ANTITRUST e annunciano ricorso....un altro incarico legale??
Ato Me 1 è la società che fino a qualche tempo fa si occupava della gestione del servizio di raccolta rifiuti, oltre che della riscossione della Tariffa di Igiene Ambientale in 33 Comuni della Provincia, da Capo d’Orlando a Tusa.
Il Collegio di Liquidazione è composto da Francesco Librizzi, Ciro Gallo e Marco Vicari.
"Verrà proseguita ogni azione di recupero crediti" preannunciano i liquidatori.
Nel frattempo la multa da 50mila euro va pagata entro 30 giorni.
di Enrico Caiola
“Il provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato emesso in data 9 agosto 2017 è frutto di una parziale valutazione degli accadimenti così come rappresentati da un’associazione dei consumatori”. E' quanto dichiarano i componenti del Collegio di Liquidazione dell’Ato Messina1 che contestano il provvedimento con cui l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva sanzionato la scorrettezza della Società in liquidazione che è responsabile di "pratiche commerciali scorrette" dalle quali sarebbe scaturita la violazione dei diritti dei consumatori. L'Autority ha accertato un comportamento lesivo all'atto della riscossione della TIA, Tariffa di igiene Ambientale, dovuta dai cittadini dei Comuni dell’ATO ME 1 per il servizio di igiene ambientale per gli anni 2008-2012.
In particolare, il Garante nel multare l'AtoMe1 in liquidazione al pagamento di 50 mila euro, aveva precisato che il comportamento scorretto "riguarda l’attivazione di procedure coercitive di pagamento, attraverso l’ingiunzione fiscale per il pagamento di importi prescritti e/o dei quali non era stata verificata l’effettiva entità o l’avvenuto pagamento, e nell’opposizione di vari ostacoli, anche in sede giudiziale, all’esercizio da parte dei consumatori del proprio diritto a definire l’esatto ammontare del credito vantato da ATO ME."
per chi fosse interessato,ecco il link per leggere l'approfondimento:
"Le condotte poste in essere dal professionista-precisa l'Antitrust- costituiscono una pratica commerciale contraria agli artt. 20, 24 e 25 del Codice del Consumo, in quanto condotte idonee a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore attraverso, l’indebito condizionamento indotto dall’esecutività dello strumento impiegato per la riscossione e dalle difficoltà opposte alla contestazione delle pretese creditorie del professionista. Con riguardo alla gravità della violazione-puntualizza l'Autorità Garante- si tiene conto:della natura dell’infrazione, caratterizzata da un significativo grado di offensività; dell’entità del pregiudizio economico subito dai consumatori;della debolezza contrattuale dei consumatori che subiscono la minaccia dell’esecuzione forzata dei propri beni in caso di mancato pagamento degli importi oggetto dell’ingiunzione fiscale;della diffusione della pratica, con riguardo a tutti gli utenti residenti nei 33 Comuni serviti dall’ATO ME."
Nella nota a firma del Presidente del Collegio dei liquidatori, avv. Francesco Librizzi, si contesta la pronuncia del Garante, si preannuncia ricorso e si legge che il provvedimento dell'Autority "appare in aperto contrasto con le pronunce dei Giudici Ordinari e delle Commissioni Tributarie, che sugli stessi fatti attestano, invece, la legittimità dell’operato dell’Ato. Numerose sentenze confermano ad oggi che le ingiunzioni fiscali notificate ai contribuenti sono fondate su crediti certi ed esigibili e sono state precedute dalla notifica di regolari intimazioni tanto che, rigettando i ricorsi dei contribuenti, il Giudice adito ha anche condannato alle spese di lite gli utenti, valutando quegli atti che sono certamente sfuggiti all’istruttoria dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Si è sicuri – conclude la nota – che la stessa Autorità Garante o, al limite, la Magistratura Amministrativa che verrà interessata, avrà modo di revocare il provvedimento sanzionatorio, stante la necessità per la Società d’Ambito in liquidazione di continuare a procedere alla celere riscossione dei crediti e alla chiusura della società stessa. Pertanto, rigettando ogni tentativo di delegittimazione dell’attività dell’Ato Me 1, si assicura che verrà proseguita ogni azione di recupero crediti nel rispetto della legge e nell’interesse dei Comuni soci e di quella maggioranza di cittadini che hanno regolarmente pagato la Tia".
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