ACQUEDOLCI: Altro che "Inganno"...

Discarica di Rocca Carbone, nel territorio di Sant'Agata. Opera ultimata e realizzata grazie  ad infrastrutture abusive  realizzate sul territorio di Acquedolci. 
Il Sindaco Ciro Gallo sapeva e nonostante le diffide della regione,ha coperto tutto col proprio inspiegabile silenzio.
Il Genio Civile lo aveva diffidato nel 2012 a provvedere alla "totale dismissione di qualsiasi tipo di pavimentazione ricadente all'interno degli alvei torrentizi"
-1^ parte-
Nel febbraio 2011, in conseguenza di abbondanti piogge, un pensionato santagatese che transitava su una stradella che costeggia il fiume, era stato travolto dalle acque del fiume in piena. L'anziano aveva perso la vita vittima del crollo di questa strada che, in seguito ad alcuni accertamenti era risultata  abusiva. In seguito a quei fatti, il 20 febbraio del 2012, il Primo Cittadino di Acquedolci veniva diffidato a "dismettere qualsiasi tipo di pavimentazione ricadente  all'interno degli alvei torrentizi".
Si riceve e si pubblica la diffida inviata dall'Ufficio del Genio Civile di Messina. Emerge che il sindaco di Acquedolci ha omesso di intervenire sulla questione definita "delicatissima ed urgente  per la salute e la sicurezza pubblica". Il documento ci viene trasmesso dal "Movimento dei cittadini contro le mega discariche di Sant'Agata".
Il sindaco ha nascosto la vicenda. Ma perchè? 
I motivi di questa scelta di non dare seguito alla diffida e di  tacere sul ricevimento della stessa, sono ignoti e probabilmente il silenzio ha evitato un contraccolpo elettorale in vista delle elezioni del maggio 2012. All'interno del proprio gruppo che di li a poco avrebbe vinto le elezioni, personalità e sostenitori di spicco avrebbero potuto prendere posizione se solo avessero saputo delle gravi omissioni ed era concreto il rischio che alcuni sostenitori avrebbero addirittura preso le distanze proprio a causa di questo comportamenti dell'amministrazione. Sta di fatto che di questa lettera si scopre l'esistenza solamente oggi, nell'agosto del 2015, a distanza di tre anni e mezzo dalla scadenza dei 30  giorni dalla notifica della diffida e dopo che la discarica progettata per ospitare i rifiuti di decine di migliaia di persone è stata di fatto ultimata grazie proprio alle opere abusive che si è fatto finta di non vedere. Questo  fatto può costituire un potenziale danno economico all'Ente Comune.
(nell'immagine: la discarica di Rocca Carbone, realizzata sull'alveo del Torrente Inganno, in zona ad elevatissimo rischio idrogeologico)
Il sindaco ha omesso di intervenire in una materia giudicata "delicatissima ed urgente per la salute pubblica"(diffida prot. 66097 del 20/02/2012, a firma dell'Ingegnere Capo dell'Ufficio Genio Civile-Dipartimento Regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti, Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana).
Il 9 agosto 2015 è apparso sul quotidiano regionale Giornale di Sicilia, un'articolo nel quale si apprendeva che "Il Dirigente Generale del Dipartimento dell'Ambiente dell'Assessorato regionale al Territorio-in data 06 agosto 2015- ha comunicato che in assenza di autorizzazione dello stesso dipartimento sono abusive le opere del progetto per la realizzazione e la gestione di una discarica per rifiuti solidi urbani, con impianto di pre-trattamento, sulla sponda del Torrente Inganno, in contrada Carbone, ed inerenti il demanio idrico fluviale e le sue pertinenze"

Le opere di pretrattamento della discarica, realizzata dalla ditta Co.Ge.I.R. di Brolo sono oggi visibili sulle sponde del Torrente Inganno che separa i territori comunali di Sant'Agata Militello e Acquedolci. 
"Il dirigente -si legge ancora in un altro articolo apparso nei  giorni successivi sempre sul Giornale di Sicilia a firma di Nino Dragotto-  ha segnalato che  lungo l'area del Torrente Inganno sono presenti opere che possono impedire il regolare deflusso delle acque ed in occasione di forti precipitazioni (come accaduto nel febbraio 2011) possono determinare pericoli per la pubblica e privata incolumità"
(nell'immagine l'articolo apparso sul Giornale di Sicilia in data Martedì 11 agosto 2015)
Nei giorni scorsi è stata inviata l'ennesima comunicazione ai  sindaci di Sant'Agata Militello e di Acquedolci,alla ditta Co.Ge.I.R,all'Ingegnere Capo del Genio Civile di Messina,al Dipartimento regionale Tecnico ed a quello di Acque e Rifiuti, ed all'avvocato Aldo Fresina, ex sindaco della città, promotore del "Movimento dei cittadini contro le mega discariche di Sant'Agata". Il sindaco di Acquedolci continua ad omettere il suo intervento. Tutto questo appare davvero grave ed inspiegabile.
Il Genio Civile di Messina aveva informato il Dipartimento Ambiente di aver effettuato l'11 giugno un  sopralluogo sul sito e che il Comune di Acquedolci era stato diffidato ad adottare misure per interdire la via di transito.
Quello che sta accadendo è gravissimo,perchè dimostra che il  sindaco di Acquedolci,Ufficiale di Governo,Autorità Comunale di Protezione Civile,nella sua qualità di Autorità Sanitaria Locale ha omesso e nascosto tutto sin dal 2012, consentendo  con questo  comportamento mano libera alla realizzazione di "imponenti" opere della Discarica sull'alveo fluviale. 
Trovano clamorosa smentita le dichiarazioni pubbliche fatte dal capogruppo di Maggioranza cons. Mariangela Gallo, che in passato aveva dichiarato che  chi accusava l'Amministrazione di essere "complice della  realizzazione della discarica di c/da Carbone" stava "delirando" in maniera  che denotava "mancanza di scrupoli". La Gallo aveva ribadito che "l'Amministrazione Comunale  di Acquedolci ed il Gruppo di Maggioranza hanno espresso pubblicamente in più sedi la loro contrarietà alla realizzazione della discarica.." in altre parole  "l'Amministrazione è stata contro la realizzazione di questa opera senza ma e senza se". 
Ma oggi si apprende invece che tutti sono bravi a parlare, in realtà, l'Amministrazione ha omesso interventi. Se il sindaco si fosse attivato per quanto di  sua competenza, avrebbe probabilmente impedito con i fatti che la discarica fosse ultimata, segnalando le eventuali opere considerate abusive.
(fine prima parte)

(E.C.)


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