ACQUEDOLCI:Carnevale sospeso per pagare il trasporto scolastico.Difficoltà economiche in comune,ma l'Amministrazione che chiede sacrifici alle famiglie non riduce le indennità.

La scelta di interrompere la  tradizione del Carnevale ha  lasciato  perplessi   tantissimi  acquedolcesi.
Già,  il  Carnevale...fiore all'occhiello e vanto  ma anche  ottima  manifestazione  per  propagandare l'immagine  del  sindaco a ridosso  delle elezioni.

Una manifestazione importante per Acquedolci, perchè richiama migliaia di persone da tutti i paesi vicini; perchè in questo  momento  difficilissimo fa lavorare Pizzerie, Rosticcerie, Bar ma anche Ferramenta,Sarti e Maglierie, fiorai, cartolerie.. L'economia  girava  attorno ai  carri.

La difesa  più  importante che si  possa fare  per questa tradizione è quella che il  Carnevale, pieno di  vizi e sbavature, offre  comunque un ottimo strumento  di socializzazione e,se ben organizzato  e se organizzato  per tempo,rappresenta un' importante occasione  di impegno  che coinvolge  tantissimi ragazzi e  li  educa  a  quei  sentimenti  di  coesione  e attaccamento alle tradizioni ed al paese. 
In altre  parole  il  carnevale  è  espressione di  identità e potrebbe diventare strumento  di crescita  sociale.



In questo momento tra i  giovanissimi si percepisce parecchio  malcontento nei  confronti dell'Amministrazione e in particolare  del  sindaco  avv.  Ciro Gallo, accusato  di avere  deluso
le promesse  fatte in Campagna Elettorale. 
Al momento dei  voti, pur di  "conquistare"  il  consenso  giovanile  il  sindaco  ha  dimenticato la crisi e le difficoltà  economiche  che  ben  conosceva anche  con riferimento al trasporto  scolastico  ed ha preferito  elencare una serie di  promesse  ed impegni  precisi che oggi appaiono  disattesi.
Ha preferito  dire  quello che  conveniva  dire,pur  di  non  perdere consensi.


ll  Carnevale,oggi  annullato,è  stata una  grande manifestazione  popolare.

Una  ricorrenza  che ad Acquedolci ha sempre   richiamato  decine di migliaia  di visitatori attratti  dai  maestosi  Carri  che sfilano  lungo  il  corso  principale.

L'iniziativa, conosciuta  in  buona parte della  regione  aveva  reso  famoso  il nome  del  paese di Acquedolci.


La nascita del  Carnevale  Acquedolcese  risale agli anni  '30 del secolo scorso,  quando  si addobbavano  con  vistosi  pennacchi e  stoffe  colorate  alcuni  Carretti  Siciliani. Per  l'allora  popolosa frazione  le serate  dei  giorni  di  carnevale  erano  sinonimo  di  balli e momenti  di  festa  per le strade.

(in questa  fotografia  una  scena  di una  antica  sfilata  in via Fiume)


Una  festa  antica e  assai  radicata  nel  costume  del  popolo di  Acquedolci. 
Il  Carnevale è nato assieme a questo  paese e fa parte della storia.
Una  festa  che  ci  ricorda la passione e della simpatia di generazioni di acquedolcesi  che  hanno puntato  su questa  manifestazione migliorandola, rendendola  quella  grande festa  di popolo  che  era divenuta col tempo, mettendo a disposizione risorse e  capacità artistiche   e  professionali.



Dopo  decenni  di  serate  danzanti  e  sfilate questa  festa ha oltrepassato  i  confini  comunali facendo parlare di  se  in mezza sicilia.
Nel  1998, grazie alla  magistrale organizzazione  a cura  dell'Associazione  Carristi che  era coordinata e organizzata da Nino  Catania, uno dei  "padri"  storici della manifestazione , il Carnevale Acquedolcese aveva vissuto  un momento  di  grande  notorietà ed era stato definito  dai  maggiori quotidiani  regionali come  "il  Terzo  Carnevale  di  Sicilia"subito  dopo Acireale e Sciacca. Quell'anno  furono  stimate 50  mila  presenze  nella  giornata  di Domenica. Il  Carnevale  del  1998 per  le cifre e  i numeri  diffusi (circa  mille tra  carristi e componenti  di  Corpi di  ballo) è  passato alla storia  per i suoi  record e i suoi  carri  bellissimi. 

I  nostri  Carristi Cartapestai avevano  cominciato a  partecipare a raduni e  manifestazioni  in tutta la sicilia.

(nella  foto: momenti  di festa in   con Nino Catania e  Ugo  Bonfiglio -anno  1969)

Carnevale  non  era solamente la sfilata di quei  colossi di  cartapesta manovrati  con  difficoltà e solennità tra le strade invase  di  folla e i balconi pieni  all'inverosimile  di  spettatori  alla ricerca della visuale  più suggestiva

 (nella  Foto  il  carro "Alladin"in  via Diaz-anno 1996)

Negli anni  hanno fatto da  cornice  anche serate  danzanti,  iniziative  per i più piccoli,lotterie e abbuffate di  dolci, serate da ballo  in Comune e alla Società,  veglioni  nei  ristoranti e nei saloni delle associazioni..


Dopo  le  edizioni  riuscitissime  degli anni  '95- '99,  un lento  declino  ha cominciato a caratterizzare  le successive edizioni,  fino ad arrivare  all'interruzione  del 2002,  quando  il Carnevale  non si  tenne e  il gruppo dei  carristi andò a sfilare fuori  paese,in segno di protesta contro  esponenti dell'amministrazione  che avevano  presentato  alcuni esposti  contro  i carristi  dell'epoca.


Nel 2003 la manifestazione  si  riprese velocemente e venne dato  ampio spazio  ai ragazzi  per un  ricambio  generazionale. Fu  un  grande successo.



L'interruzione del 2014  è la  prima  dopo  12 anni e  solleva  tra le tante  responsabilità  che sono riconducibili all'Amministrazione in carica , anche  la  gravissima  incapacità   di organizzarsi  da parte  dei ragazzi e  della popolazione. 
E'  come se  Acquedolci  fosse  paralizzata e  ci  fosse il  costante  timore di  sbagliare e chi organizza o si lancia nella realizzazione  di  qualche  cosa  teme di  pagare di tasca  le conseguenze di  invidie e gelosie  che  affondano radici nell'astio  alimentato  dallo  scontro partitico distruttivo che serpeggia  e condiziona la società  civile.

Si  nutre  un diffuso  sentimento di  sfiducia   nei  confronti  del  Comune  che  si è sempre preoccupato di  influenzare  pesantemente  l'organizzazione e le scelte delle associazioni e poi abbandona  tutti e  a volte  non  onora gli impegni  assunti  verbalmente.


Nel mese di ottobre la scelta di tagliare la manifestazione era stata giustificata dal  sindaco Ciro Gallo
in questo  modo:

“La grave crisi economica che attanaglia gli enti locali – dichiarava Gallo – rischia di determinare effetti devastanti per le famiglie.
In particolare il costo degli abbonamenti delle autolinee che effettuano il trasporto scolastico rappresenta un onere persino insostenibile per quelle famiglie in cui più figli sono studenti. Per questo – concludeva il sindaco – abbiamo ritenuto opportuno sospendere per il prossimo anno l’organizzazione delle tradizionali sfilate, pur consapevoli di quanto il carnevale sia legato alla tradizione acquedolcese”

Il Comune di Acquedolci assicurava comunque che la ricorrenza del Carnevale non sarebbe stata cancellata del tutto, in qualche modo precisavano consiglieri  comunali e sindaco,l’amministrazione garantirà lo svolgimento di alcune serate "troveremo comunque modo di allietare le serate degli acquedolcesi nel periodo carnascialesco”.

Di  fatto  l'impegno  di  svolgere  quantomeno alcune serate  è stato  disatteso e Acquedolci non sta offrendo  nessuna  iniziativa  particolarmente  interessante per  questo Carnevale2014. Manca l'impegno del  Comune e manca  l'interessamento  delle associazioni,  con esclusione della Società  Operaia  che  ha  organizzato  il tradizionale  carnevale dei  bambini. 

La crisi, la mancanza  di soldi, le difficoltà, il trasporto  per  gli studenti..  tutte  giustificazioni apparentemente  valide che  sono smentite da scelte  del sindaco e  della squadra  che comportano spese  enormi e  incontrollate  che   il  comune  affronta a danno di servizi al cittadino e  manifestazioni  antiche  come il Carnevale.
L'amministrazione sembra  vivere  un  momento  di grave  difficoltà  nella  comunicazione  con la  popolazione.


(nella foto: il degrado  della  via Napoli, nei pressi  dell'ufficio Anagrafe -ex Biblioteca)

E'  interessante ricordare le spese inopportune, come ad esempio la serata  dei  Gemelli DiVersi,  costata circa  30  mila euro tra  assicurazione, intrattenimento  musicale precedente allo spettacolo, SIAE, servizio  d'ordine  e  cantanti che si  sono esibiti  per poco  meno  di 90 minuti ed hanno  cenato  abbondantemente in un   famoso  ristorante a spese  del Comune (nella foto: l Gemelli DiVersi -pranzo  offerto dal  Comune)



Fa  riflettere  che  proprio  per  consentire  quella costosa  quanto  inopportuna serata di  musica sindaco  e assessori  abbiano rinunciato addirittura all'indennità  del mese di  Agosto.
Analoga scelta,quantomeno  di  dimezzare  l'indennità  degli amministratori  che da settembre a gennaio sono  costati  40 mila euro, non è stata  invece  fatta  per garantire l'accompagnamento  scolastico, tentando  di salvare una  parte  dell'originario  budget riservato al  Carnevale.

Si  chiedono  alla popolazione  sacrifici e  comprensione,  ma  il sindaco non  da l'esempio facendo il sacrificio di ridurre parte  della  propria  indennità per destinare il denaro risparmiato alla risoluzione delle  criticità del paese.

(nella foto: degrado  nella Pineta Comunale  Giovanni Falcone)


E  ancora,  ad Agosto si è svolta  la  manifestazione dei  Go-Cart,  che  è  costata  oltre 6500 euro. Nessuno  tra gli  amministratori  ha  sollevato  il  problema della  "grave crisi  economica" utilizzato il mese successivo  per  giustificare  il taglio del  Carnevale.

Anche ad Agosto però  "La grave crisi economica" che attanaglia gli enti locali, rischiava  di determinare effetti devastanti per le famiglie.
Eppure le somme spese  per le  manifestazioni  estive   ammontano a circa  50  mila euro, una cifra nettamente  superiore  rispetto al  trasporto  scolastico per il quale a fine estate  non si sono trovati  più  i soldi per  garantire  il servizio .


Nel frattempo le luci  di  Natale hanno  avuto  un  costo  di  oltre  7 mila  euro  e si sono spesi nei primi 10 giorni dell'anno oltre 90mila euro  per  gli incarichi legali.

La Divisione  patrimoniale, attualmente non definita,  ha  avuto  un costo  di  circa  60  mila euro  tra esperti e legali nominati  per  difendere il  comune  in opposizione al  decreto ingiuntivo  presentato da un esperto nominato dal  Comune.

Il  costo  dei  politici  di  Acquedolci  continua  ad  incidere  pesantemente  sulle tasche  dei  cittadini.
Il  riferimento non è  solamente a Ciro Gallo che da sindaco  percepisce un'indennità mensile di euro 2773, cioè 33276 euro l'anno (lui da solo  costa  quanto  il  Carnevale) e che  si  è liquidato nel 2012 una indennità di  fine mandato  pari ad euro  13000. Ci sono anche gli assessori  che ricevono 1240  euro al mese da moltiplicare  per 12 mesi, mentre a Brolo (paese  grande  quanto Acquedolci) ciascun assessore  percepisce 600  euro  lordi.

Guadagnano  bene  i  dirigenti  che si  occupano  di  alcuni  servizi,come  ad esempio  il responsabile della Vigilanza, ed i responsabili  delle aree Tributi e Anagrafe, per loro  ci  sono abbondanti  maggiorazioni sullo stipendio approvate  dal  sindaco con i soldi  della TARES,  le cui  bollette stanno  creando "effetti devastanti per le famiglie" che non riescono a pagare importi  gonfiati.

(E.C.)



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