Il Carnevale di Acquedolci, uno dei più apprezzati
e rinomati di sicilia, si svolge per antica tradizione negli ultimi
giorni del carnevale.
La manifestazione è oggi
arricchita dalle sfilate di maestosi
carri in cartapesta che richiamano per le strade decine di migliaia di spettatori, ma in
realtà la festa era un tempo caratterizzata da
veglioni in maschera e balli lungo le strade del paese e scorribande di mascherine. Per trovare tracce di
antiche edizioni di carnevale
dobbiamo fare un grande
salto indietro nel tempo. Dopo la frana del ’22 si
diffuse tra la popolazione
degli sfollati e degli abitanti del
Borgo della Vecchia Marina l’usanza di
abbellire con piumaggi e
stoffe colorate dei carretti
sui quali uomini
in maschera suonavano e
cantavano.
Di questa festa di altri tempi, abbiamo solo qualche
foto sbiadita scattata da Benedetto Rubino e alcuni ricordi
narrati da Salvatore Emanuele che in uno dei suoi scritti annota: "Dai miei ricordi infantili, il Carnevale ad Acquedolci è sempre
esistito. Negli anni 20 del secolo scorso la sfilata era di carretti siciliani
con a bordo suonatori di chitarre e mandolini; di maschere tradizionali v'erano
soltanto quelle di Arlecchino, Balanzone, Pulcinella; tutti gli altri con una
semplice maschera di cartapesta.
I festosi carretti siciliani erano tirati da splendidi cavalli impennacchiati vistosamente con piume e lustrini colorati, trasportavano suonatori strimpellanti le melodie del tempo.
A tratti lanciavano confetti colorati sulla folla che lungo la strada si assiepava per godere della fantasia colorata e musicale e, di qualche danzatore che si esibiva sopra l'asfalto ..Qualche gustosa satira veniva concertata dai burloni, che a quei tempi non mancavano, per prendere in giro qualche personaggio da mettere benevolmente in ridicolo.”
I festosi carretti siciliani erano tirati da splendidi cavalli impennacchiati vistosamente con piume e lustrini colorati, trasportavano suonatori strimpellanti le melodie del tempo.
A tratti lanciavano confetti colorati sulla folla che lungo la strada si assiepava per godere della fantasia colorata e musicale e, di qualche danzatore che si esibiva sopra l'asfalto ..Qualche gustosa satira veniva concertata dai burloni, che a quei tempi non mancavano, per prendere in giro qualche personaggio da mettere benevolmente in ridicolo.”
Negli anni ’40 e 50 del
‘900 Acquedolci ,dimenticata e colpita
dal menefreghismo delle amministrazioni sanfratellane, è una popolosa e poverissima
frazione che di certo non può
permettersi i fasti dei carnevali degli anni di fine secolo. Per dare avvio al moderno Carnevale, si dovrà
aspettare il 1966 quando, tra polemiche
Autonomistiche e sentimenti
identitari, la comunità locale comincia a
ritrovarsi attorno ad alcune iniziative
interessanti organizzate da alcuni
giovani che allestiscono i primi veglioni. Nella seconda metà degli anni ’60 per festeggiare il Carnevale vengono organizzate
grandiose feste da ballo, con sfilate e premiazioni di mascherine .
Ideatori delle feste di quegli anni sono stati Nino Catania, Ugo e Giuseppe Bonfiglio,
Luigi D’Angelo, Benedetto Caiola ,Nino Galati, Vincenzo Sciambarella. Per le feste
si cominciò ad utilizzare la Sala del Consiglio ed il
Palazzo del Comune cominciava ad
aprire le porte alla popolazione,
nell’idea impregnata di valori autonomistici, che dovesse diventare la “Casa degli Acquedolcesi”.
I tempi sono ormai maturi per
assistere all’apparizione dei primi Carri allegorici. E’ il 1969 e in alcuni garage ed alla Scuola
Alberghiera vengono allestiti alcuni piccoli carri, esattamente 3,uno di loro raffigura l’Apollo 11 e viene
realizzato accanto al Municipio nei locali
del palazzo Bonfiglio. Sia pur con tecniche rudimentali, su iniziativa
degli stessi giovani che tre anni prima avevano dato il via ai festeggiamenti
ed alle feste in maschera era
ufficialmente nato il moderno Carnevale Acquedolcese.
Della prima sfilata di carri abbiamo
questa volta un breve filmato
di enorme valore storico perchè documenta Acquedolci
negli ultimi mesi da frazione. L’Autonomia
da San Fratello diventerà
esecutiva il 28 novembre dello
stesso anno e vedere le immagini della via Palermo e della via Ricca Salerno, come apparivano 46 anni fa, emoziona .
Il tempo passa, le iniziative per
realizzare carri allegorici si
moltiplicano. Nel corso degli anni le tecniche di costruzione si sono affinate
sempre più sia da un punto di vista tecnico che artistico. Le sfilate partono dalla
piazza Libertà, su idea del
parroco dell’epoca Di Paci che
nel 1970 ringrazia i giovani assieme al primo sindaco di Acquedolci Mazzullo.
In Piazza Municipio le feste si concludono con balli
in maschera e premiazioni. In pochi anni
il Carnevale si trasforma in
una grandiosa festa popolare.
Si suole dire" Ni viremo ò chianu dà chièsa"..
È il tradizionale saluto con
il quale
i carristi si danno appuntamento. La piazza della
Chiesa è da sempre il
luogo nel quale i
carri si radunano prima della sfilata.
Le premiazioni si svolgono
in Piazza Municipio e, durante gli anni ’70 e ’80, alla festa prendono parte anche alcuni
cittadini sanfratellani che
indossano gli abiti da
“Giudeo”.
Negli anni ’90 grazie
all’interessamento dell’allora assessore allo Sport Gaetano Ciccia, la Pro
Loco Acquedolcese comincia
ad organizzare edizioni della
manifestazione più complete e
curate.
Dopo il 1995
un gruppo di artigiani carristi, guidati da Nino Catania si recarono ad Acireale
per imparare e perfezionare le tecniche di lavorazione della cartapesta.
Il Carnevale stava per
diventare uno dei più
belli della regione e l’edizione
del ’97 si concluse con l’intenzione dei Carristi
di costituirsi in associazione.
L’idea, purtroppo mai realizzata, era quella di dare vita ad
una scuola di formazione professionale finalizzata all'apprendimento delle
tecniche di realizzazione dei carri allegorici, maschere e costumi, e favorire
così lo sviluppo e la promozione del Carnevale Acquedolcese e dell’indotto in una strategia di rilancio dell’economia dell’intero paese.
I primi risultati della nuova Associazione ,guidata da Mario Damiano e da
Nino Catania, sono ottimi. L’edizione
del 1998, fortemente
pubblicizzata in tutta la regione, richiama circa 50 mila spettatori, le strade di Acquedolci
vengono invase da visitatori
provenienti da tutta la sicilia. La confusione di Acquedolci crea lunghe file allo svincolo autostradale di
S.Agata e per potere entrare in paese bisogna
percorrere qualche chilometro a piedi. Di Acquedolci e del suo Carnevale
grandioso del ’98 ne parlano
tutte le testate
giornalistiche siciliane ed il
TG3,grazie al lavoro instancabile di
Nino Catania, dedica uno “speciale” al Carnevale di Acquedolci definito “Terzo carnevale di Sicilia”.
Sempre nel 1998 per scegliere
il vincitore viene per la
prima volta coinvolta la popolazione, attraverso una sorta di voto popolare abbinato all’acquisto di biglietti
della lotteria. Il successo è strepitoso, votano in migliaia
e la competizione è tutta li
tra i due carri più
belli che sono “il Veliero dei
Pirati” e “lo Zodiaco”. La premiazione in una Piazza Municipio
affollatissima vede la vittoria del
Carro “Lo Zodiaco”.
Nel 1999 è la volta di altri
capolavori in cartapesta.
“L’India Misteriosa” affascina, il
carro “Carnevale in Extasy” denuncia
il business delle droghe nelle
discoteche, ma vince la satira
politica che piace e
appassiona con il carro “Clinton va in paradiso”, una struttura
colossale che a fatica riesce a muoversi
lungo le strade. Questo carro è
il primo e fin’adesso l’unico a subire
la censura per una
allusione giudicata “volgare”.
Il
carro, accompagnato da effetti sonori e
canzoni a tema, è anche vincitore per la coreografia animata da centinaia di cheerleaders
I Carri allegorici sono strutture costruite
prevalentemente in cartapesta, che devono rispettare anche determinati
canoni, tra cui le dimensioni: lunghezza compresa tra i 9 e i 13 metri;
larghezza tra i 3 e i 4 metri; altezza (esclusi i movimenti) tra i 4,5 e i 5,5 metri. Tali
misure potranno essere estese (includendo il movimento delle figure) fino ad
un’altezza massima di 10 metri, una lunghezza di 17 metri ed una larghezza di 6
metri. Questa regola imposta dal
Comune si è resa necessaria per evitare danni a persone
o cose e perché spesso nella
storia alcuni carri hanno avuto problemi a transitare lungo le strade creando
rallentamenti all’intera sfilata.
Ma è proprio
all’apice di questo successo che
il Carnevale di Acquedolci, vuoi per la carenza di fondi
adeguati, vuoi per l’assenza di strutture adatte alla realizzazione in sicurezza
delle creazioni in cartapesta,
vuoi per l’instabilità
politica ed il mancato
“ricambio generazionale” tra i carristi, comincia velocemente ad entrare in
crisi.
Nel 2003 il Carnevale
viene rilanciato dalla nuova amministrazione
e vengono concessi i locali del
Capannone Comunale.
Le risorse
economiche e la buona volontà non
mancano, ma le tensioni politiche all’interno dell’Associazione Carristi creano grosse difficoltà e divisioni
insanabili.
Tuttavia
l’edizione del 2003 riesce bene
ed i carri saranno ancora una volta protagonisti di
due giorni di affollatissime sfilate.
Per le edizioni del 2004 e del 2005 l’organizzazione delle manifestazioni viene affidata al Ferrari Club che cura
l’evento nei minimi dettagli e istituisce Doroteo,la Maschera ufficiale del Carnevale di
Acquedolci.
Doroteo, raffigurato seduto su un
trono composto dai torrini laterali del Castello Cupane è un
uomo di mezza età vestito con
una tunica verde, dai tratti infantili e col volto scoperto reca tra le mani una maschera e uno scettro
che è la Canna da Zucchero, che richiama lo stemma del
Comune.
Il simbolo identitario
del Campanile della Chiesa Madre
completano questa particolarissima raffigurazione del Carnevale. L’immagine è stata
realizzata grazie al lavoro
di Marianna Giorgianni e Giuseppe
Agnello.
Il Premio
“Doroteo” sostituisce l’ ”Episcopello” che era stato ideato nel
1998 dall’Associazione Carristi .
Dal 2006 il Carnevale
viene organizzato dalla Nuova
Associazione Carristica e, successivamente
ritorna ad essere organizzato
dalla Pro loco Acquedolcese.
Nel 2013 nessuna
associazione è disponibile ad
organizzare la manifestazione e così
interviene direttamente il Comune.
La manifestazione viene sospesa nel 2014.
Per l’edizione
numero 47 si dovrà aspettare il febbraio
del 2015.
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