STORIA E TRADIZIONI: Il 15 Agosto ad Acquedolci si festeggia la "Regina" Dormiente.La Statua è un'opera d'arte unica.

Gli ortodossi chiamano questa immagine "IEROSILLYMITISSA" (che tradotto significa "Santa Madre di Gerusalemme").
E' un'opera d'arte in cera tra le più belle e raffinate di sicilia.
Si trova nella Chiesa Madre di Acquedolci, dedicata proprio all'Assunta.
di Enrico Caiola 

Il gioiello artistico è stato da poco restituito al suo originario splendore.

Il suo abito ed i sandali sono riccamente lavorati e intessuti in seta e lamine d'oro e d'argento.
Ogni anno, la sera del 15 Agosto, ad Acquedolci, si svolge una processione inusuale.La sera, perchè il caldo potrebbe danneggiarla, custodita come un prezioso gioiello dentro una teca di policarbonato che favorisce una temperatura costante. Perchè questo è davvero un gioiello artistico prezioso cui la Comunità di Acquedolci è particolarmente  legata da una tradizione antica. E' la Dormitio Mariae. La caratteristica processione della Madonna Dormiente,"La Regina", come viene chiamata tra i fedeli. Si tratta di una antica statua risalente a fine '700 ed il cui culto, presente anche nella vicina San Fratello, è riconducibile alla teologia Bizantina dei monaci basiliani, presenti sul territorio nebroideo prima della dominazione Araba. Quella di portare in processione questa particolare icona è una tradizione che si rinnova ad Acquedolci da oltre 80 anni. La statua della Dormiente, salvata dalla frana del 1922, era un tempo proprietà della famiglia Di Paci che la custodiva gelosamente in casa. Nei decenni, l'utilizzo a fini processionali, lo strofinio delle mani di migliaia di fedeli e madri che chiedono grazie,le temperature elevate del periodo estivo e gli urti subiti,l'avevano gravemente danneggiata. Mancante di alcune dita, trovate accuratamente avvolte in un fazzoletto nascosto nella veste, nel 2016 grazie ad una donazione, è stato possibile avviare la procedura di restauro. Un intervento conservativo delicatissimo, a causa della composizione elaborata dall'ignoto artista che ha usato il materiale più puro, la cera appunto, un materiale che tende a danneggiarsi con estrema facilità specialmente perchè si tratta di cera pura antica di oltre 2 secoli.
IL RESTAURO
Per riportarla all'originaria bellezza sono state utilizzate tecniche scientifiche d'avanguardia.
La Madonna di Acquedolci è "capolavoro artistico di Sicilia".
La Dormiente custodita nella Chiesa Madre ha suscitato l'interesse della Soprintendenza di Messina.
La dirigente, dott.ssa Grazia Musolino, ha accertato:"E' unica, non ci sono copie identiche, è un capolavoro"
DORMIZIONE DI MARIA- Acquedolci (ME)

La statua è stata realizzata nella seconda metà del XVII secolo e comunque entro i primi anni dell'800. Venne commissionata da una ricca famiglia sanfratellana. Il materiale utilizzato è la cera pura. Un campione di questa cera è stato inviato in un laboratorio scientifico britannico e consentirà di studiare l'alimentazione delle api europee nel XVIII secolo.
La Madonna di Acquedolci è sopratutto un capolavoro artistico unico e delicatissimo, che adesso viene custodito dentro una teca di policarbonato, per evitare danneggiamenti. 
L'opera venne realizzata da un ignoto mastro ceraio palermitano che intagliò il bellissimo volto,le mani ed i piedi di questa Madonna dai raffinati lineamenti normanni. La statua, realistica e raffinatissima, riproduce a grandezza naturale una giovane donna bionda. L'artista curò nei dettagli ogni particolare anatomico del volto , ma sopratutto delle mani che presentano  anche le pieghe della carne. Attraverso i colori della cera è stato riprodotto il colore della pelle di un essere umano come se fosse svenuto. Le palpebre appena dischiuse lasciano intravedere gli occhi perchè in realtà, Lei, la Regina, è raffigurata  come se stesse dormendo in attesa di essere Assunta in cielo.
La Statua di Acquedolci è stata affidata alle mani esperte del rinomato restauratore della cera, Davide RigagliaL'iniziativa di procedere al restauro conservativo è stata del Parroco di Acquedolci, don Luigi Santoro. 

L'intervento è stato possibile grazie alla donazione di un fedele che ha scelto di rimanere per il momento anonimo. La statua della Madonna Dormiente era abbastanza danneggiata nelle mani e nel volto. E' stata riportata all'originario splendore e si mostra adesso in tutta la sua rara bellezza,così come appariva agli inizi dell'1800. L'annerimento della cera nella zona del volto era dovuto ad un intervento di "risistemazione" improvvisato dopo una rovinosa caduta avvenuta nello scorso secolo. Nei decenni ha subito notevoli danni, causati dal trasporto in processione. L’intervento conservativo ha rimosso, attraverso l'utilizzo di laser sofisticati, gli strati di cera apposti negli anni. In questo modo sono ritornati alla luce i colori originari. 
In seguito agli interventi di restauro è stata riportata all'originaria iconografia la posizione degli arti, non più le mani incrociate sul petto, ma distese ai fianchi del busto.
Con il restauro del 2016, questo capolavoro siciliano è stato catalogato come una delle più importanti sculture processionali dell'Isola. Il patrimonio culturale di Acquedolci ne esce enormemente riqualificato.
A chi Appartenne?
La "Dormitio": Un dono prezioso del sac. Antonino Di Paci. 
Era un " caro ricordo di famiglia e dei suoi antenati".
L'importante donazione venne accompagnata da un "Beneficio", un'intero fondo come dote.
(nell'immagine: lapide collocata nei pressi della Dormitio)
Stando a quanto si legge nella lapide posta nei pressi dell'altare dov'è custodita, la Dormiente è un ricordo degli antenati della famiglia Di Paci. Fu proprio il parroco di Acquedolci, don Antonino Di Paci, ultimo discendente di questa importante famiglia sanfratellana, arciprete del paese dal 1941 al 1972 e artefice dell'Autonomia amministrativa del Comune, che sul finire degli anni '60 del secolo scorso fece alla Parrocchia San Benedetto il Moro questo dono prezioso e unico. Prima di allora il sacerdote custodiva in casa l'opera d'arte e il 15 agosto la faceva portare in processione alle donne del paese. La statua della Madonna Dormiente venerata ad Acquedolci, proviene da San Fratello paese  nel quale era diffusa la venerazione della "Dormizione" in luogo della "Assunzione", una tradizione di derivazione ortodossa importata nel paese collinare dalla presenza dei monaci basiliani che vi si stabilirono, prima della dominazione Araba,durante la dominazione Bizantina. Per capire la differenza tra le due visioni teologiche della Dormizione e dell'Assunzione bisogna fare un necessario approfondimento

l'approfondimento-
Dormizione e Assunzione: di cosa si tratta?
nell'immagine: icona ortodossa raffigurante la Dormitio
L'uso del termine "Dormizione" (in latino "Dormitio") deriva dalla dottrina, sostenuta da gran parte dei teologi, che Maria non è mai morta, ma sarebbe soltanto caduta in un sonno profondo, dopodiché sarebbe stata Assunta in cielo. La Dormizione e l'Assunzione sarebbero perciò momenti diversi riferiti ad un'unico evento, cioè l'Assunzione della Madre di Gesù, che secondo il dogma di fede di tutte le chiese cristiane è stata portata in anima e corpo accanto al Figlio nella Gloria di Dio Padre.
Nell'immagine  la "IEROSILLYMITISSA" di Gerusalemme
L'idea che Dormizione e Assunzione siano la stessa cosa non è corretta. Dal punto di vista temporale le due ricorrenze liturgiche coincidono. La Dormizione di Maria si festeggia, secondo il Calendario Giuliano adottato dalle Chiese ortodosse, a partire dal 27 agosto. Nella Chiesa Cattolica di rito Bizantino la Dormitio si festeggia il 15 Agosto e coincide con la ricorrenza dell'Assunzione, mentre, secondo il calendario liturgico Cattolico di rito Romano, in questo giorno si celebra l'Assunzione di Maria e non è presente la Dormizione. La Dormizione è perciò una tradizione ormai rara in Italia,che sopravvive in Sardegna e resiste in pochi altri Comuni del Meridione da Sorrento a Bari, e sopratutto in Sicilia, a Trapani, Palermo,Corleone, Piana Degli Albanesi, Nicosia, Tusa, Acquedolci, San Fratello, Modica e Milazzo.
ASSUNZIONE di MARIA- Tiziano, olio su tavola -Venezia
Gli scritti dei Padri della Chiesa e degli scrittori sacri, soprattutto a partire dal IV e V secolo, riferiscono alcuni dettagli sulla Dormizione e Assunzione di Maria, basati su alcuni racconti risalenti alla tradizione del II secolo. Secondo queste tradizioni, quando Maria stava per abbandonare questo mondo, gli Apostoli si riunirono a Gerusalemme per farle compagnia negli ultimi momenti. Dopo l'apparente decesso, deposero il suo corpo in un sepolcro. Pochi giorni dopo, dato che Tommaso, arrivato troppo tardi, insisteva a voler vedere il corpo, trovarono la tomba vuota, mentre si udivano canti celestiali.
Indipendentemente dagli elementi di verità contenuti in questi racconti, è dogma di fede che la Vergine Maria, per uno speciale privilegio di Dio Onnipotente, non fu sottoposta alla corruzione: il suo corpo, glorificato dalla Santissima Trinità, fu unito all’anima e Maria fu assunta in cielo, dove regna viva e gloriosa, accanto a Gesù, per glorificare Dio e intercedere per noi. Questo è stato definito da Papa Pio XII come dogma di fede.
Malgrado il silenzio della Scrittura, un passo dell’Apocalisse lascia intravedere la fine gloriosa della Madonna: "Nel cielo apparve un segno grandioso: una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle"  ( Ap 12, 1). Il Magistero vede in questa scena non soltanto una descrizione del trionfo finale della Chiesa, ma anche una affermazione della vittoria di Maria sulla morte.
Acquedolci e San Fratello: storia e tradizioni comuni..
Si venerano Madonne Dormienti, retaggio della presenza di religiosi basiliani sul territorio.
Nell'immagine a sinistra, la Madonna Dormiente venerata a San Fratello, paese con il quale  Acquedolci condivide storia e tradizioni comuni. I due paesi si sono infatti separati amministrativamente nel novembre del 1969, ma per secoli il territorio è stato unito da cultura e tradizioni oltre che da una gestione amministrativa comune. Anche le chiese del territorio erano sotto la  giurisdizione delle due potenti parrocchie sanfratellane di Santa Maria Assunta e San Nicolò di Bari. Negli anni trenta dello scorso secolo la Parrocchia di Acquedolci venne dedicata al comune concittadino San Benedetto il Moro, e divenne la quarta Parrocchia del paese, sede della seconda Arcipretura sanfratellana. Dopo la frana del 1922, però, la nuova Chiesa Madre dedicata  all' Assunta, distrutta nel disastro, venne progettata e ricostruita ad Acquedolci.

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