Cinque milioni di euro da dividere in 134 Comuni.
Acquedolci otterrà dalla regione 18 Mila euro più una quota variabile in base alla popolazione.
Complimenti ai Cittadini di Acquedolci e ai dipendenti Multiecoplast per il buon risultato, ma....
Rimane pessima l'organizzazione del servizio da parte dell'assessore delegato: I cittadini pagano bollette troppo alte e acquistano i sacchetti a proprie spese, mancano informazioni ufficiali e campagne di sensibilizzazione.
di Enrico Caiola
È stato pubblicato sul sito della Regione il decreto inter-assessoriale (Economia e Autonomie locali) che assegna un contributo agli Enti Locali che nel corso del 2019 hanno superato il 65% della raccolta differenziata. A beneficiarne – in attuazione di una norma regionale – sono 134 Comuni ricadenti nelle nove province siciliane. L'elenco predisposto dal dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti è stato validato dall’Arpa Sicilia.
«Cresce di anno in anno – evidenzia l’assessore Zambuto – il numero dei Comuni 'ricicloni'. Nel 2018 erano 79 e l’anno precedente appena 31. Un aumento che conferma una sempre maggiore sensibilità ambientale da parte dei siciliani».
Tra i Comuni beneficiari del finanziamento ai quali è stata assegnata una somma fissa di 18.656 euro e una variabile in base alla popolazione, ritroviamo nella Provincia di Messina Acquedolci, assieme ad altri 23 Comuni tra i quali ci sono i comuni nebroidei di Alcara Li Fusi, Caronia, Castel di Lucio, Longi e Pettineo e ancora Reitano, San Marco d’Alunzio, Santo Stefano di Camastra, Torrenova e Tusa .
Acquedolci sorride a denti stretti però. La soglia di rifiuti differenziati, come confermato dall'ISPRA, sfiora il 70%, ben 46 punti percentuali in più rispetto al 2010 e oltre il 50% in più rispetto al 2006 allorquando il sindaco dell'epoca non fu in grado di organizzare la differenziata e per abbattere i costi, aveva previsto di far insediare alcuni centri di pre-trattamento dei rifiuti lungo le fiumare, scatenando la protesta della popolazione. L'attuale traguardo doveva essere raggiunto già nel 2012 (si è perciò in ritardo di 9 anni) e sembra che qualcosa non funzioni nell'attuale organizzazione del servizio. Nonostante la percentuale "virtuosa", meritatamente conquistata grazie all'impegno dei cittadini che si ritrovano a dover acquistare a proprie spese i sacchi per i rifiuti ed i contenitori e nonostante la buona volontà e l'impegno nel lavoro degli operai della Multiecoplast, il sistema di smaltimento rimane impostato su vecchi schemi e gestito con modalità grossolane ed inattuali che non ottengono lungimiranti benefici che possano produrre considerevoli abbassamenti nelle tariffe sostanzialmente invariate dal 2016. L'elevato costo dello smaltimento delle frazioni Differenziate, compreso lo smaltimento dei preziosi RAEE e materiali ferrosi, rimane un vero enigma che costa al comune oltre 50 mila euro l'anno. In altre parole, pur differenziando bene, i cittadini continuano a pagare lo smaltimento di tipologie che potrebbero produrre utili e benefici enormi per il Comune. La somma assegnata ad Acquedolci non riuscirà perciò a coprire neppure la metà dei costi annui che potrebbero essere eliminati se solo si reimpostasse seriamente il sistema. Carenti informazioni e l'assenza di campagne di sensibilizzazione tra la popolazione, agevolano la confusione ed il mancato raggiungimento di soglie ben più elevate.
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