La morte del prof. Salvatore Mangione: Il messaggio del Sindaco di Acquedolci.

Alvaro Riolo scrive sulla propria pagina facebook e non nasconde il dolore per la scomparsa del professore che era anche esperto del Comune a titolo gratuito.
"In lui ho sempre visto l’esempio di quel legame unico e indissolubile tra i nostri paesi"
Le condoglianze alla famiglia ed il ricordo per questo grande ricercatore e appassionato di storia locale.
fonte: Alvaro Riolo-Sindaco di Acquedolci
"Con grande dolore apprendo della morte del professore Mangione. La notizia mi addolora personalmente, per il legame di lontana parentela tra le nostre famiglie che sempre il professore teneva a ricordare, ma anche istituzionalmente per il ruolo di esperto gratuito del Comune di Acquedolci che rivestiva con competenza e zelo. Nel ricordare il professore Mangione non si può non definirlo un profondo conoscitore della cultura sanfratellana, ma mi onora il fatto che era anche un estimatore di Acquedolci, tanto che in lui ho sempre visto l’esempio di quel legame unico e indissolubile tra i nostri paesi". E' quanto scrive a caldo il Sindaco di Acquedolci sulla pagina ufficiale del Gruppo di Maggioranza, salvo soffermarsi ancora con un secondo post in ricordo dell'illustre professore ed esperto del Comune.
"Metteremo per un attimo da parte la figura del docente di storia e filosofia, la sua appartenenza convinta e coerente agli ideali socialisti, il fatto che abbia brillantemente ricoperto il ruolo di sindaco di San Fratello dedicandosi con pazienza alla difficile ricucitura dei rapporti con Acquedolci. Tanto ancora si scriverà sul rapporto inscindibile che legava Salvatore Mangione a San Fratello, il suo paese di nascita, dove ha coltivato le sue passioni per la ricerca storica e lo studio antropologico. Ma oggi mi piace soffermarmi sull’aspetto a me più caro: vorrei parlare del Salvatore Mangione che esprimeva e manifestava apprezzamento e interesse per la nostra Acquedolci. Lo faccio con grande stima e profonda gratitudine per questa persona straordinaria che mi è stata molto vicina. Il professore- spiega Riolo- ci lascia a pochi mesi dalle celebrazioni del cinquantesimo dall’Autonomia e lo ricordo con emozione mentre durante i convegni a scuola affascinava i giovanissimi studenti con i suoi racconti, i suoi aneddoti, il suo continuo richiamo alla riscoperta delle nostre tradizioni. Salvatore Mangione parlava di storia ma lo faceva con passione e questa sua passione si trasmetteva in chi lo ascoltava e tutti eravamo lì a bocca aperta ad imparare affascinati, mentre ci raccontava di fatti leggendari e dei normanni, ricordava personaggi illustri e con la stessa passione raccontava della vecchietta che dietro la porta pronunciava antichi proverbi mentre filava il cotone". Il lungo post del Sindaco lascia spazio al ricordo personale in occasione dei festeggiamenti di San Benedetto svoltisi lo scorso anno a Palermo: "Il professore aveva già enormi difficoltà a guidare e mi ha fatto piacere dargli uno strappo in città, 'un onore' gli dissi appena salì nella mia macchina. Ho notato le sue enormi difficoltà di movimento ma ho apprezzato il suo entusiasmo e la sua grinta nel fare e nel promuovere il nostro paese. Abbiamo parlato tutto il tempo, i suoi discorsi correvano avanti nel futuro, ho imparato e apprezzato la sua grande cultura ma, ancor di più il suo grande amore per la nostra comunità che negli ultimi anni aveva riscoperto di amare alla stregua della sua San Fratello. Appena giunti a Palermo, prima di scendere dall’auto mi rispose alla frase con la quale lo avevo accolto all’inizio del viaggio in macchina e mi disse che per lui era un onore accompagnarsi con colui che rappresentava Acquedolci e che andava raccontato ancora molto della nostra storia perché << si può lavorare tanto per valorizzare il paese>>.
In seguito lo avevo contattato per chiedergli se fosse disponibile a ricoprire il ruolo di esperto del Comune, in una materia complicata, quella della cultura ma anche dei rapporti con San Fratello e quella dello studio e della ricerca biografica del nostro patrono. Utilizzo il termine “nostro” perché per Mangione la figura di frate Benedetto non apparteneva solo a San Fratello ma andava doverosamente ed a pieno titolo condivisa con Acquedolci che aveva tutto il diritto ad intraprendere un percorso di riscoperta storica e identitaria.
Da sempre ha insistito su questo legame forte nelle sue belle conferenze alle scuole svoltesi negli anni novanta e duemila che hanno contribuito notevolmente alla crescita dei rapporti belli tra le due comunità. Negli scorsi anni ci sono stati anche incontri culturali in Comune, organizzazione di eventi folcloristici e presentazioni di alcuni suoi libri. Il caro professore Mangione conosceva tante persone, aveva tanti illustri amici ed è grazie a lui che sono nati e si sono accresciuti i contatti che oggi viviamo a livello di Comunità e che consentono al nostro paese di farsi conoscere in realtà più grandi e prestigiose come accade annualmente a Palermo. Il filo conduttore di questa bella azione di instancabile tessitore di rapporti e amicizie non è però solamente San Benedetto. Le conferenze al Castello ci hanno donato aneddoti e importanti curiosità dalle quali possiamo iniziare a ricostruire una grande storia. Il prof. Salvatore Mangione ha fatto un grande lavoro che, in larga misura, è stato scritto e per questo rimane disponibile per la ricerca e la promozione. Lui stesso ha donato molti dei suoi lavori alla nostra Biblioteca, consegnando simbolicamente il suo sapere e la sua ricerca alla comunità di Acquedolci che tanto stimava e che spesso entrava da protagonista nei suoi scritti. Gli incontri alle scuole erano la sua grande passione ed è stato davvero un peccato avere dovuto sospendere alcuni progetti ed iniziative che avrebbe voluto portare avanti con i ragazzi nell’ottica di un cammino che guardandosi indietro studia, si appassiona e riscopre la propria storia ma non si ferma e progredisce verso un avvenire bello e carico di passione". La parte finale del messaggio è piena di gratitudine e apprezzamento: "Grazie di tutto carissimo professore, grazie per avere dato spazio alla nostra Acquedolci, grazie per la passione, l’impegno e lo studio ma, soprattutto, grazie per la stima e l’amicizia che ci hai sempre insegnato a vivere e coltivare per crescere tutti assieme".

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