TORTORICI: Un festival per salvare la bellezza.

Arte e teatro di strada, circo contemporaneo, folk e musica... ma sopratutto "Ri.U.So" degli antichi Borghi. 
La rivista "I Love Sicilia" approfondisce la promozione della bellezza.
Tra gli  eventi, interessanti Workshop e incontri curati dall'arch. Claudia Cantarella, responsabile dell'area Tecnica del Comune di Acquedolci.
fonte: rivista I Love Sicilia
A parlare delle iniziative che si svolgono da anni nel Comune di Tortorici è la rivista "I Love Sicilia" che, nel numero di febbraio, dedica ampio spazio anche alle iniziative ed ai progetti realizzati nelle scorse settimane nel centro nebroideo. Non solamente momenti di intrattenimento e valorizzazione di antiche tradizioni siciliane negli antichi vicoli oricenzi; ampio spazio è stato dedicato anche a momenti formativi riferiti alla pianificazione territoriale. Argomento attualissimo in un contesto, quello del Parco Naturale dei Nebrodi, dove sovente si manifestano fenomeni di dissesto idrogeologico che hanno gravi ricadute sotto il profilo demografico e occupazionale. L'articolo della nota rivista dedica ampio spazio agli aspetti della manifestazione riferiti a questo settore di analisi e studio della pianificazione e promozione degli antichi borghi. L'iniziativa è stata curata dall'arch. Claudia Cantarella, responsabile dell'Area Tecnica del Comune di Acquedolci. Il tema è stato quello di approfondire le strategie di pianificazione territoriale nell'ottica della progettazione di dispositivi di riabilitazione degli antichi Borghi. Obiettivo è quello che viene chiamato "Ri.U.So", cioè la Riabilitazione/Riabitazione Urbana Sostenibile,del patrimonio storico architettonico dei paesi e di quello del territorio, per dare imput a nuovi modelli di armonia urbana tenendo conto del contesto storico degli antichi insediamenti ma nell'ottica dello sviluppo sociale ed economico. Centri storici, antiche borgate, Castelli, territori naturali, sono "risorse per la comunità che li abita-spiega Cantarella, ma è necessario che - questa comunità li consideri tali e li assuma come mezzo adeguato ai propri bisogni sociali ed individuali, attivando su di essi processi di riattivazione urbana sostenibile". Quello che emerge dagli approfondimenti del workshop è che in materia di salvaguardia dei centri storici dei piccoli borghi, in italia, siamo sulla linea di confine tra la salvezza e la distruzione irreversibile. Su molti di questi antichi insediamenti gravano altissimi livelli di rischio naturale, dal pericolo geofisico ed idrogeologico ai rischi sismici e marini. La mancata valorizzazione di questo patrimonio inestimabile, produce un progressivo ed inesorabile spopolamento ed un progressivo abbandono. "Davanti a questo scenario-spiega Cantarella- abbiamo il dovere di tentare l'impossibile: salvare la bellezza e abitare la memoria". Anche ad Acquedolci l'arch. Cantarella sta dedicandosi nell'arduo tentativo di attivare interventi di riqualificazione dell'antico Castello "Larcan-Gravina".

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