RIFIUTI: Acquedolci "comune virtuoso" ma... le bollette TARI si abbasseranno?

Esulta l'assessore con delega alle emergenze rifiuti Oriti :"Il 2020 rappresenta l'anno di svolta.."(lo aveva detto anche nel 2019).
Ma i dati ISPRA mostrano il "paradosso Acquedolci"...
La spesa per lo smaltimento della frazione differenziata (trattamento e riciclo) incide in media su ogni cittadino per 28,59 euro a fronte dei 27,23 euro di spesa per lo smaltimento dell'indifferenziata. In altre parole costa di più lo smaltimento della differenziata e, se la differenziata aumenta....
di Enrico Caiola
fonte:catasto-rifiuti.isprambiente.it
Obiettivo di “Comune Virtuoso” raggiunto! Evviva!! Con un articolo apparso sul quotidiano Gazzetta del Sud, le dichiarazioni dell'assessore sembrano più un peana della vittoria che l'analisi tecnica di un risultato. Non sarà semplice spiegare questo traguardo alla popolazione, se le tariffe TARI rimarranno invariate e non premieranno i buoni risultati raggiunti dalla Comunità.
Se le bollette non si abbasseranno, è probabile che tenderà ad aumentare ancora di più l'evasione e questo appesantirà  maggiormente i costi delle utenze che pagano.
Il cons.Oriti che detiene la delega alla gestione dell'emergenza rifiuti, commenta dati che non sono ancora confermati dall'ISPRA che sta per "Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale". La media di differenziata prodotta nel 2019 sarebbe pari, secondo l'ex sindaco, al 70% di raccolta differenziata. Nel 2017, sempre secondo Oriti, il dato riferito alla raccolta differenziata non superava il 30%. Ottimo, verrebbe da dire! 
Il dato che viene pubblicato dall' ISPRA nell' ultimo aggiornamento del 10 dicembre 2019  rivela che, per il 2018, il totale complessivo di differenziata era pari al 45,01% rispetto al 29,10% del 2017. Nell'anno 2018, secondo ISPRA, sono state raccolte 1.956 tonnellate di rifiuti domestici con 880,6 tonnellate di frazione DIFFERENZIATA. Il differenziale è di oltre 300 tonnellate di "differenziata" in più rispetto al 2017. L'andamento pro-capite della produzione indica che ogni cittadino ha prodotto nel 2018 quasi 157 chili di rifiuti differenziati correttamente a fronte degli oltre 348 chili di rifiuti urbani. Di questa "crescita" va dato merito principalmente ai cittadini di buona volontà che stanno imparando a differenziare i rifiuti,nonostante siano assenti in bolletta gli incentivi economici ed il sistema non preveda né la distribuzione di materiale né una seria campagna informativa.
L'obiettivo della riduzione dei costi risulta, a dire di Oriti , "necessario in quanto coincide con un piano di riequilibrio pluriennale". Ma a questo punto il risultato del "Comune Virtuoso", deve fare i conti con il mancato abbassamento delle bollette TARI le cui tariffe, dal 2015, sono sostanzialmente invariate; deve fare i conti anche con quelle che appaiono come vere e proprie anomalie finanziarie con riferimento ai costi del servizio rifiuti. Con una tavola esplicativa, l' Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), rivela dati e costi riferiti a questo "Modello Acquedolci". Lontani dai toni  enfatici, i dati sembrano rivelarci il "tallone d'Achille" del sistema. Si badi bene che il problema non è il costo per il conferimento e lo smaltimento dell'Indifferenziata; il problema serio risiede tutto nei costi legati allo smaltimento della frazione DIFFERENZIABILE e nella incapacità dell'Ente di trarre guadagni dai materiali riciclabili. Un vero e proprio paradosso fuori dal comune!
Andiamo però con ordine, attenendoci ai dati ufficiali che ci dicono che, per quanto riguarda la voce "Costi totali di gestione dei rifiuti urbani differenziati" la spesa è stranamente aumentata di circa 11,50 euro, passando da 56,10 euro del 2016 ai 67,74 euro del 2018. 
Anche i "Costi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani indifferenziati" sono aumentati, in media di 6 euro a cittadino. Ma l'aumento dell'INDIFFERENZIATA prodotta ha inciso sui costi di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati. Coerentemente col dato che attesta l'innalzamento della soglia di differenziata, i costi dello smaltimento dell'indifferenziata si sono ridotti, passando da 36 a 27 euro, con un risparmio di circa 9 euro a cittadino. 
Anche gli "Altri costi di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati" (trasporti in discarica e penali) si sono ridotti, passando da 15,55 euro del 2016 agli appena 4,45 euro del 2018. Il totale della spesa per lo smaltimento dei rifiuti INDIFFERENZIATI registra in definitiva un calo significativo, passando da 80,37 euro nel 2016 a 66,35 euro nel 2018. Ogni abitante ha perciò risparmiato circa 14 euro, nonostante la Bolletta TARI sia rimasta invariata. 
A questo punto il "Modello Acquedolci" sembra mostrare alcune anomalie. Se è vero che lo smaltimento della frazione indifferenziata ha dei costi enormi e se è un dato accertato che questi costi sono diminuiti di circa 14 euro a cittadino, come mai i costi maggiori sono rilevati alle voci riferite al trattamento della frazione DIFFERENZIATA? 
Nel dettaglio, i "Costi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani differenziati", sono scesi da 54,58 euro a persona nel 2016 a 39,15 euro del 2018. Ma il "modello Acquedolci" non riesce a trarre utili dallo smaltimento dei rifiuti DIFFERENZIATI. Nel 2016, per smaltire le tonnellate di plastica, vetro e carta prodotte, la spesa incideva su ogni cittadino per un totale di 1,59 euro, cioè il costo di un caffè e mezzo pro-capite. Nel 2018, però, il "Modello Acquedolci" ha prodotto una spesa di smaltimento pari a 37 caffè per un totale 28,59 euro a persona. Si è perciò speso più del doppio rispetto allo smaltimento della frazione INDIFFERENZIATA. 
Alla fine della storia, i Costi totali di gestione dei rifiuti urbani differenziati, sono più alti rispetto al costo per lo smaltimento dei rifiuti INDIFFERENZIATI. Questo modello non è perciò "virtuoso" ma il suo contrario cioè "inesperto" perchè, nonostante l'aumento della frazione RICICLABILE, potenzialmente capace di produrre utili all'Ente, non capitalizza la risorsa costituita dal "rifiuto riciclabile".Le bollette TARI, pertanto, non solamente non si abbassano ma, tra evasione e aumento dei costi per lo smaltimento dei materiali riciclabili, tenderanno ad aumentare di percentuali sempre maggiori in dipendenza dell'aumento della frazione DIFFERENZIATA della quale oggi l'assessore ci aggiorna. Alla somma riferita alla gestione delle due tipologie vanno aggiunte ulteriori somme che incidono sulle bollette TARI: dai costi un fantomatico spazzamento e lavaggio delle strade (nel 2018 ogni cittadino ha pagato 6,88 euro) ai non meglio identificati "costi Comuni" che incidono per 16,98 euro (nel 2016 erano invece 13 euro).

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