IMPOSTE COMUNALI: No alla società di Recupero Crediti evocata dal cons. Salvatore Oriti.

Le famiglie? Non sono un Bancomat per i debiti del Comune! 
Non c'è lavoro, ritardano gli stipendi,i giovani sono caricati da esposizioni bancarie e debiti.
Chi non ha pagato venga aiutato a potersi mettere in regola pagando il dovuto.
A Capo D'Orlando il Sindaco sta per emanare un regolamento comunale che consente ai cittadini ed ai commercianti di aderire ad una sorta di sanatoria denominata "Pace Fiscale". 
I comizi? Sono una suggestiva chiacchierata sotto le stelle.. ma servono i fatti ed i "copia-incolla" non bastano.
Il metodo? Non l'imposizione e gli atti di autorità. 
Necessario coordinarsi e concordare le scelte informando bene la popolazione, prima di assumere decisioni non concordate con le parti sociali.
di Enrico Caiola
Un regolamento che abbatta le sanzioni amministrative e conceda rateizzazioni più diluite nel tempo. Le famiglie non sono bancomat per risanare il debito del Comune e la popolazione che non ce la fa va aiutata a pagare le imposte. Vanno riviste le modalità di calcolo e gli errori legati a piani tariffari non attuali. Maggiori controlli però dovrebbero essere attivati dal Comune per quanto riguarda il controllo sulle fatture dello smaltimento dei rifiuti, sulle quantità reali prodotte e sul funzionamento degli impianti (ad esempio la strana situazione del Depuratore Consortile che non funziona ma incide sui costi delle Bollette acqua). E' probabilmente  tutto da rivedere e non c'è tempo da perdere in "chiacchierate sotto le stelle", comizi ai quali la popolazione abbastanza stufa ha deciso non risponde con la presenza in piazza nonostante le martellanti e inopportune bandizzazioni. 
Chi decide da solo non ci piace!!
Le paventate proposte per l'attivazione dell' iter per l'affidamento a società di recupero crediti, con una "manifestazione di interesse" che l'assessore al Bilancio cons. Salvatore Oriti avrebbe intenzione di attivare a inizio luglio qualora l'Ente Comune non recuperi almeno il 20% di debiti non riscossi, non appaiono in linea con gli impegni assunti durante la Campagna Elettorale del 2017. Sarebbe un danno enorme per le famiglie che subirebbero il carico di ulteriori spese che si aggiungono alla già insostenibile carico per gli interessi. La scelta di colpire chi non paga non tiene conto di capire le motivazioni dei mancati pagamenti, spesso oggettivamente legati ad una concreta impossibilità a pagare, perchè la disoccupazione è elevatissima e accade che lo stesso comune paghi gli stipendi dei dipendenti in forte ritardo, quando ci sono anche altre scadenze da onorare... A questo punto bisogna essere prudenti e non solo decisi nel rispettare alcune scadenze programmate  a livello di azione amministrativa. In breve bisogna trovare elasticità e capacità di agire nel senso della COMPRENSIONE. Famiglie numerose, disoccupati, giovani coppie,anziani soli e, ancora, attività commerciali da suddividere per tipologia, tenendo conto della mancata produzione di alcuni rifiuti in alcuni settori (e pertanto applicazione degli sgravi in bolletta), mentre non va ignorato che l' assolvimento degli oneri CONAI pagati alla fonte dai commercianti, andrebbe detratto dalla bolletta TARI.
Ad Acquedolci le sanzioni per il ritardato pagamento sono applicate al massimo (30%) per una scelta della passata amministrazione, a suo tempo fortemente criticata proprio dall'allora Capogruppo di Opposizione cons. Salvatore Oriti, che all'epoca evidenziava la necessità di "un confronto ampio  con la popolazione" e denunciava l'illegittimità della delibera del Consiglio avente ad oggetto l'approvazione del Piano Finanziario TARES 2013. Oggi non si sta intervenendo sul punto e sarebbe già scattato il primo ricorso che, qualora fosse fondato aprirebbe la strada alle contestazioni di massa.
Acquedolci ha poco tempo,appena un mese e mezzo di tempo, per adottare un regolamento applicativo del Decreto Crescita varato dal Governo. Il fine: abbattere le sanzioni e fare recuperare soldi al Comune venendo incontro alle famiglie che stanno male e non ce la fanno a pagare. Questa è una possibile soluzione che non offende nessuno, ma tenta di risolvere un problema grave. L'esempio concreto è già allo studio a Capo D'Orlando, dove il Sindaco Ingrillì sta per emanare un Regolamento Comunale che consente ai cittadini ed ai commercianti di aderire ad una sorta di sanatoria denominata "Pace Fiscale". Si sta pertanto recependo quanto previsto dal Decreto Crescita 2019 che prevede la possibilità di elaborare una "definizione agevolata" delle ingiunzioni di pagamento notificate fino all'anno 2017. Anche a Capo D'Orlando si producono rifiuti e anche in quel Comune ci sono emergenze legate al debito che è molto più alto rispetto ad Acquedolci. Eppure si affronta il problema senza agitare paure e senza minacciare interruzioni di servizi e Manifestazioni di Interesse per affidamento a società di recupero crediti (peraltro bocciate in Campagna elettorale). Quando si trovano le soluzioni accessibili si sta ben lavorando, perchè si sta risolvendo un problema oggettivo di difficoltà ma si sta anche dando aiuto alla enorme fetta di popolazione che non ce la fa a pagare imposte comunali esagerate in un quadro complessivo di forte difficoltà a vivere, a far la spesa. Le soluzioni nascono grazie al confronto con la popolazione, specialmente grazie al ruolo dei socialmedia, dove tanti cittadini comunicano in rete. Alle parole a alle minacce, è preferibile sempre la ricerca di soluzioni concrete e condivise per un progresso concreto della Comunità.

Commenti