ROMA: C'è un acquedolciano nella Segreteria del Sinodo dei Giovani.

Il Sinodo è dedicato alla realtà giovanile e chiuderà i lavori il 28 ottobre.
Don Salvatore Currò chiamato da Papa Francesco a far parte della Segreteria del Sinodo dei Giovani.
E' un sacerdote Giuseppino del Murialdo ed è originario della Parrocchia siciliana di San Benedetto il Moro di Acquedolci.
Il Sinodo dei Vescovi sui giovani è volto a fornire alla Chiesa una bussola per favorire una maggiore comprensione della realtà giovanile.
di Enrico Caiola
La notizia sta rapidamente facendo il giro di tutta la Sicilia e ovviamente rallegra la Comunità parrocchiale ed il paese di Acquedolci. Padre Salvatore Currò è infatti l'unico siciliano a far parte della Segreteria di questo importantissimo Sinodo appena avviato a Roma. Un momento importante e potenzialmente innovativo. La parola stessa "Sinodo" esprime l'intenzione di "camminare insieme", ascoltando, dialogando e confrontandosi. Ma questa volta i protagonisti sono i giovani. In queste ore Vescovi e ragazzi da tutto il mondo stanno vivendo momenti di reciproca comprensione per accettare ed allo stesso tempo lanciare una sfida importante e attualissima nella nostra epoca. La Chiesa vive in Europa il fenomeno della crisi vocazionale, ma nel Mondo è attuale e vivo l'Annuncio evangelico ed i cristiani sono in aumento anche in estremo Oriente. I Cattolici che annunciano il Messaggio di Gesù, spesso si scontrano con intolleranze e ostacoli insormontabili e diventano vittime di persecuzione. Sempre più spesso, come accadeva alle origini del Cristianesimo, i nuovi martiri sono giovanissimi e laici. Il Sinodo dovrà  fare i conti con la realtà giovanile e laica e con questo mondo, alle volte difficilmente decifrabile che trova sfoghi ed espressione sui social media ma che esprime spesso una fede sincera e spontanea. I protagonisti degli incontri dovranno analizzare i tanti pericoli sempre più diffusi nella realtà giovanile, invasa da droga a portata di mano, alcol senza freni e sessualità vissuta con enorme superficialità e impreparazione. Una realtà, quella giovanile, in piena evoluzione e carica di grandi sconvolgimenti che esprime esattamente i turbamenti, gli isolamenti e le preoccupazioni giovanili. L'incertezza del futuro, la disoccupazione, la precarietà, la difficoltà nel formare una nuova famiglia...Ma i giovani sono anche e sopratutto bellezza, una bellezza che è viva e si carica di passione. La necessità impellente è quella di accompagnare questa crescita nella bellezza dei valori sani, un cammino che muove dalla comprensione della realtà. La XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi ha come tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Il mondo Cattolico si confronta, per la prima volta ed a livello mondiale, con i ragazzi facendoli diventare protagonisti, dando loro voce, per comprendere il disagio, per ritrovare una vitalità nuova che possa mostrare attraverso il volto dei giovani, l'energia e la passione di una fede viva ma sopratutto bella. Gesù è giovane ed il suo Annuncio che pone sconvolgimenti ed interroga gli uomini di tutte le epoche, è rivolto  sopratutto ai ragazzi che avviano il proprio cammino all'interno della società.
Il desiderio di “diventare-spiegano i giovani in un comunicato diramato nei giorni scorsi- protagonisti non solo di un futuro ancora da venire, ma anche e soprattutto di un presente che ci chiama già oggi a costruire la civiltà dell’Amore, mettendo a frutto i nostri talenti nei luoghi in cui siamo chiamati a vivere". Il Santo Padre ha perciò rivolto, con una Lettera indirizzata direttamente ai giovani, l'invito a partecipare attivamente al cammino sinodale, perché tutta la Chiesa si mette in ascolto della loro voce, della loro sensibilità, della loro fede, come anche dei loro dubbi e delle loro critiche. Li invita inoltre ad ‘uscire’, sull’esempio di Abramo, per incamminarsi verso la terra nuova costituita «da una società più giusta e fraterna» da costruire fino alle periferie del mondo.
In questo contesto notevolmente innovativo nella storia della Chiesa,è dato spazio ai formatori,agli uomini ed alle donne che ogni giorno sono in contatto con la realtà giovanile, fuori, lungo le strade, nelle scuole e nelle università. 

Padre Salvatore Currò è sicuramente uno di questi formatori. La sua fede è cresciuta nella piccola Comunità siciliana di Acquedolci,all'interno della Parrocchia San Benedetto il Moro e si è successivamente formata e accresciuta all'interno della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo. Attualmente è componente del Consiglio Generale della Congregazione. Il Santo Padre Francesco lo ha voluto chiamare a far parte della Segreteria, con il ruolo di collaboratore del Segretario. Nella realtà giovanile i formatori sono sicuramente necessari e importanti nell'ascolto.
Don Salvatore è nato ad Acquedolci nel 1960, è stato ordinato presbitero il 16 maggio 1987 ed attualmente appartiene alla Comunità Roma San Leonardo Murialdo.
Il sacerdote acquedolcese è docente ordinario di teologia pastorale, pastorale giovanile e catechetica all'Istituto Teologico San Pietro di Viterbo, docente di pastorale giovanile all'Università Lateranense e presso l'Università Pontificia Salesiana e l'Università Pontificia Urbaniana di Roma.
Dal 2005 è presidente dell'AlCa (Associazione Italiana Catechisti)
E' autore di articoli, saggi, contributi per riviste religiose assai conosciute nel panorama editoriale cattolico ma ha anche scritto alcuni interessanti libri dedicati alla pastorale,alla liturgia,ai giovani e alla Formazione pedagogica degli educatori. Il sacerdote acquedolcese rappresenta in questo momento uno dei più validi riferimenti nell'ambito della catechesi italiana.

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