Amministrazione Comunale disponibile ad intervenire per garantire la costante pulizia dei sentieri e delle aree verdi.
Pulizia del Sito per la sicurezza dei visitatori del Sito Preistorico e Paleontologico di Sicilia.
La Grotta di Acquedolci: La storia umana di Sicilia ha inizio nel 10.000 a.C.
di Enrico Caiola
Con una nota inviata alla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Messina, il Sindaco di Acquedolci comunica la disponibilità da parte del Comune di procedere con l'attivazione di lavori di manutenzione del sito Preistorico e Paleontologico della Grotta. L'obiettivo, si legge nella nota appena inoltrata dal Primo Cittadino Alvaro Riolo, è quello di "migliorare l'accesso dei visitatori al sito di San Teodoro. Questo Comune-prosegue la nota-dichiara la propria disponibilità a provvedere ai lavori di manutenzione della zona verde circostante, con eliminazione delle relative sterpaglie e pulizia del sentiero". Nella Comunicazione, con la quale viene chiesta autorizzazione formale, si precisa che gli interventi di pulizia non comportano oneri finanziari a carico della Soprintendenza.
-l'approfondimento-
Circa 12 mila anni fa i primi abitanti della Sicilia inumavano i propri defunti sotto uno strato di ocra rossa.
In questo luogo straordinario ha inizio la storia di Sicilia.
Un Mistero: Era un luogo "sacro"? Il "Grande sasso", è in realtà un monolite posto dall'Uomo?
Ad Acquedolci troviamo le primissime tracce della presenza di nuclei umani organizzati. In questa Grotta affascinante, che deve il nome ai monaci Basiliani che la abitarono intorno al IX secolo d.C., gli antichi abitanti dell'Isola cacciavano e lavoravano la pietra in epoca preistorica. Dal punto di vista scientifico ci troviamo nell' ultimo periodo del Paleolitico Superiore Italiano comunemente chiamato Epigravettiano finale. E' un'epoca importantissima per l'evoluzione umana post glaciale nel Mediterraneo. I sette scheletri umani ritrovati sono quasi certamente tra le sepolture più antiche dell'area del Mediterraneo. Ad Acquedolci sono ritornati alla luce anche antichi manufatti litici la cui datazione è da collocare in un epoca compresa tra l' 8.000 ed il 10.000 a.C.. "Un grande Sasso , già individuato dal Graziosi, è stato al centro dei nostri interventi - spiega la prof.ssa Laura Bonfiglio- ci siamo attestati nella zona di questa grande pietra, scavando sul lato opposto rispetto alle precedenti campagne esplorative. Ed è qui che abbiamo trovato un numero enorme di nuovi resti fossili. I ritrovamenti hanno un valore scientifico eccezionale e ancor'oggi, dopo decenni, sono oggetto di studio da parte di università italiane e inglesi."
E' proprio qui, nei pressi di quello che è stato definito il "Grande Sasso",un monolite del peso di circa 15 tonnellate, che intorno al 1940 dello scorso secolo sono state trovate numerose sepolture. Cinque i crani rinvenuti e due gli scheletri dei quali uno è eccezionalmente completo. Ed è proprio questa sepoltura, adornata da una elegantissima collana andata trafugata, che ha suscitato l'interesse del mondo scientifico. Si tratta della testimonianza più importante della presenza umana in Sicilia. Il ritrovamento dei resti di Thea,un essere umano di circa 30 anni, alto 163 cm che ha di fatto consentito una ricostruzione approfondita dei primissimi abitanti della Sicilia e consente oggi di conoscere l'alimentazione ma sopratutto i rituali delle sepolture, consistenti nella deposizione del defunto in una fossa poco profonda in posizione supina oppure sul fianco sinistro, circondato da ossa animali, ciottoli ed ornamenti composti da collane fatte con denti di cervo. Tutte le sepolture furono ricoperte da un leggero strato di terra e, al di sopra, fu sparsa dell'ocra. E' il segnale inequivocabile che,già seimila anni prima delle Piramidi d'Egitto, le comunità umane preistoriche stanziatesi nel Mediterraneo avevano già maturato un sentimento di rispetto e pietà nei confronti dei defunti e ,probabilmente, avevano elaborato una primitiva credenza religiosa sull'Aldilà.
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