ELEZIONI: Avanza il M5S, Bene la Coalizione di Centro Destra, male PD.

Salvini: "Al governo con il centrodestra". 
Berlusconi: "Il mandato spetta a noi" e convoca Tajani.
Meloni: "Non ha senso l'incarico a Di Maio"
Tanti "cantano" vittoria, ma tutti sono deboli!
Cosa accade quando nessuno ha i numeri per governare e dare stabilità?
Matteo Renzi si è nel frattempo dimesso da Segretario PD: "Meglio all'opposizione che con gli estremisti", ha dichiarato.
M5s e Di Maio esultano e festeggiano: "Noi vincitori assoluti, pronti al confronto con tutte le forze politiche".
di Enrico Caiola
Nessun partito o coalizione è arrivato al fatidico 40% che avrebbe garantito una maggioranza assoluta alla Camera e al Senato, in grado di ottenere fiducia e stabilità in Parlamento. In altri termini, quello che viene fuori dalle urne è il classico e stravecchio "papocchio" all'italiana, altro che vittoria!

L'italia è profondamente arrabbiata,divisa,confusa,incoerente,disinformata,in balia di populismi e promesse irrealizzabili. Una coalizione di Governo, per potere avere durata, deve a questo punto elaborare una strategia di alleanze che mettano di lato demagogia e populismo e diano voce alla "Politica". Tuttavia, al momento, ci sono veti incrociati ed i toni ancora esacerbati dalla recente campagna elettorale. Il Movimento 5 Stelle manifesta l'intenzione di confrontarsi con tutti ma esclude di fare accordi con Berlusconi, Lega Nord non è disposta ad allearsi col Movimento, Giorgia Meloni vorrebbe fare il Ministro ma esprime una forza troppo debole che ha superato lo sbarramento per un soffio. Rottamato D'Alema e messi fuori Boldrini e Grasso, non superano la soglia di sbarramento tanto Casapound quanto il Popolo della Famiglia. Dopo la lunga notte dei Seggi e le indecenti lungaggini causate da un sistema elettorale non propriamente efficente, si attiva l'iter per addivenire alla formazione di un Governo. In Italia non è però il Popolo che elegge il Presidente del Consiglio e la Costituzione della Repubblica prevede che sia adesso il Capo dello Stato Mattarella a coordinare questa fase delicata, dando alla fine l'incarico per la formazione di un Governo ad un soggetto che sia capace di aggregare attorno a se il maggior numero di consensi in Parlamento. In una situazione così confusa e nervosa, pesa anche l'opinione pubblica dell'Europa che osserva con preoccupazione l'evoluzione disarticolata ed imprevedibile della politica di una delle nazioni più importanti dell'Unione. Le Camere si riuniranno il 23 marzo, dopo ci saranno le consultazioni al Quirinale. Per potere fare il Governo servono alleanze che al momento non esistono. Lo stesso Movimento 5 Stelle,che esulta per essere il "primo partito", sembra adesso minacciato al proprio interno dai "franchi tiratori" e dai soggetti che, eletti in Parlamento tra le file del Movimento, si rivolteranno contro chi li ha buttati fuori dal Movimento stesso. La coalizione di Centro Destra,invece, dovrebbe indicare come leader il leghista Salvini che ha riscosso più successo del partito di Berlusconi che, a sua volta,vorrebbe che divenisse premier Tajani, mentre la Meloni è troppo debole per essere decisiva. Cosa fare? Se non si scioglie il nodo, si rischia il governo "Tecnico" e non è da escludere la possibilità che si torni presto alle Urne dopo un periodo di "riflessione".

Viene  divulgato, intanto il dato ormai ufficiale a livello nazionale:
I risultati del Senato
Il centrodestra è la prima coalizione con il 37,49%, corrispondente a 11.312.113 di voti. All’interno della coalizione la Lega supera nettamente Forza Italia: il partito di Matteo Salvini arriva al 17,65%, mentre quello di Silvio Berlusconi si ferma al 14,44%. Terza forza della coalizione è Fratelli d’Italia con il 4,26%. Noi con l’Italia-Udc non supera l’1,2%. Il primo partito al Senato è il MoVimento 5 Stelle con il 32,21% dei voti.
Secondo partito è il Pd (ma con meno seggi di Lega e Forza Italia che hanno vinto più collegi uninominali), con il 19,14% dei voti. Nella coalizione di centrosinistra (in totale arrivata al 22,99%), +Europa raccoglie il 2,36%, Insieme lo 0,54% e Civica Popolare lo 0,52%. Liberi e Uguali, la lista guidata da Pietro Grasso, raccoglie il 3,28% dei consensi. Sotto la soglia di sbarramento troviamo Potere al Popolo (1,06%), Casapound (0,85%) e Il Popolo della famiglia (0,70%).
I risultati della Camera
I risultati per il rinnovo della Camera dei deputati sono in gran parte simili a quelli di Palazzo Madama. Guadagna qualcosa il M5s, scende leggermente la coalizione di centrodestra. Lega, Fi, FdI e NcI-Udc raccolgono infatti il 37% dei voti. Lega primo partito con il 17,40%, seguita da Fi con il 14,03% e FdI al 4,35%, NcI all’1,31%. Il MoVimento 5 Stelle è il primo partito anche a Montecitorio con il 32,67%.
Il centrosinistra raccoglie il 22,86% dei voti alla Camera, con il Pd al 18,71%. Dietro troviamo +Europa al 2,54%, Insieme allo 0,60% e Civica Popolare allo 0,54%. Liberi e Uguali si conferma ultimo partito tra quelli in grado di superare la soglia di sbarramento anche alla Camera, con il 3,39% dei consensi. Potere al popolo si ferma all’1,13%, Casapound allo 0,94% e Il Popolo della famiglia allo 0,66%.




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