DIVISIONE PATRIMONIALE: La Regione se ne lava la mani e "cita" San Fratello.

Acquedolci riconosciuta creditrice. San Fratello nomina un'avvocato contro Acquedolci, che difende il diritto a ricevere l'indennizzo.
Secondo quanto sostenuto dall'Avvocatura dello Stato dovrebbe pagare San Fratello.
Il debito è di 987.401,97 euro.

di AcquedolciPolitica
Il Comune di Acquedolci reclama un risarcimento di quasi un milione di euro che, secondo gli accordi, sarebbe dovuto essere pagato dall'Assessorato Regionale alle Autonomie Locali. Dopo 48 anni dall'Autonomia che ha determinato la nascita del Comune di Acquedolci, rimane irrisolta la problematica Divisione Patrimoniale. Secondo l'accordo, che considera la popolazione residente al momento della separazione, il valore economico del territorio e delle opere realizzate a spese dello stato subito dopo il disastro del 1922, la Regione si sarebbe dovuta fare carico del pagamento della somma che avrebbe dovuto chiudere la vicenda patrimoniale che si trascina dall'Autonomia.Siamo però in italia e le cose tendono sempre a complicarsi. L'Avvocatura dello Stato sostiene che sarebbe errato l'assunto secondo cui la Regione sia coobbligata in solido rispetto al debitore originario che sarebbe invece il Comune di San Fratello. La Regione avrebbe nella vicenda, sempre secondo l'Avvocatura, solo un ruolo di garanzia mentre San Fratello sarebbe effettiva debitrice nei confronti di Acquedolci che in questo momento rimane creditrice di 987.401,97 e dovrà adesso preoccuparsi di far valere questo diritto. In questa strana vicenda i due Enti Locali, si ritrovano perciò ad essere, senza volerlo, l'uno contro l'altro, alla faccia del ruolo di "garanzia" che la Regione avrebbe dovuto avere nella vicenda. Pomo della discordia una somma il cui ammontare rischia di mandare in dissesto uno dei due Comuni. La regolarizzazione dei rapporti patrimoniali,definita nel 2010, prendeva atto della cessione a beneficio del Comune di Acquedolci di 850 ettari di terreni boschivi. Per questa cessione, ratificata da un Commissario ad Acta ed approvata con decreto del Presidente della Regione, venne in definitiva riconosciuto al Comune di Acquedolci il diritto ad un indennizzo quantificato in euro 987.401,97da liquidare con onere a carico del Fondo Globale per le Autonomie. Il Comune di Acquedolci, durante l'amministrazione guidata da Cirino Gallo aveva, nel marzo del 2017, proposto ricorso per decreto ingiuntivo contro l'Assessorato Regionale per le Autonomie Locali, ottenendo dal Tribunale Civile di Palermo decreto ingiuntivo con intimazione alla Regione di saldare il dovuto reclamato dal Comune di Acquedolci oltre spese ed interessi. A questo Decreto, la Regione si è opposta ottenendo la chiamata in causa del Comune di San Fratello. L'Udienza è stata fissata adesso per il 5 marzo,a difendere i diritti di San Fratello, la Giunta guidata dal Sindaco Mario Francesco Fulia ha nominato come difensore l'avv. Ferdinando Croce di Messina. L'Amministrazione di Acquedolci guidata dal Sindaco Alvaro Riolo sarà invece rappresentata e difesa dell'avv. Salvatore Giovanni Lo Cicero. La possibile soluzione potrebbe a questo punto essere di natura politica,trovando un nuovo accordo, attraverso una ridefinizione dei confini dei territori dei due paesi.

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