Polemiche in Assessorato e Sindaci sul piede di guerra.
Ecco gli effetti di una classe politica scarsa!
Importante differenziare correttamente. Produrre troppa indifferenziata fa lievitare i costi TARI.
di Acquedolci Politica
"MUNNIZZA Capodanno", così in tanti stanno ribattezzando questa emergenza rifiuti che sta investendo mezza sicilia a poche ore dal Capodanno. Da un lato ci sono oltre 50 Comuni che protestano perché non possono più scaricare a Bellolampo,tra questi Comuni c'è anche Acquedolci. Dall’altro ci sono le forti polemiche con le quali in queste ore il Governatore Musumeci deve fare i conti. Dopo le dimissioni dell'assessore regionale, sono giunte sul tavolo del presidente anche le dimissioni del dirigente generale dell'Assessorato ai Rifiuti Gaetano Velastro. Risultato? L'Assessorato è nel caos e privo di guida.
Vincenzo Figuccia (nella foto) ha deciso di rinunciare alla carica di assessore dopo lo scontro con Miccichè sulla vicenda delle indennità e degli stipendi dei burocrati dell'Ars. Il presidente Musumeci a poche ore dalla fine dell'anno, ha dovuto convocare d’urgenza la Giunta per rimettere subito in moto la macchina burocratica che si è incartata. Nella serata di ieri è arrivata la nomina di Salvo Cocina, dirigente dell’ufficio speciale per la Raccolta differenziata, in passato al vertice della Protezione Civile, e che ora guiderà il dipartimento Acqua e Rifiuti.
Un incarico abbastanza complicato in un assessorato al momento privo di guida e con Comuni sul piede di guerra per le difficoltà nel conferimento dei rifiuti. Da giovedì, infatti, la discarica di Bellolampo è aperta solo al conferimento dei rifiuti provenienti da Palermo e Ustica,per evitare che l'ormai imminente esaurirsi delle cisterne di raccolta getti nel caos il Capoluogo e circa un milione di siciliani. ma il pericolo è che l'intera discarica rischia da gennaio di essere satura. Una struttura che ha una capienza di circa 1300 tonnelate al giorno, con 900 assorbite solo dalla spazzatura di Palermo. .
Le cinque vasche di Bellolampo sono già sature, la sesta è in esaurimento, mentre per aprire la settima serviranno alcuni mesi di lavoro, ma il progetto è fermo in attesa che si sblocchi l'iter burocratico tra permessi e autorizzazioni.
Bloccati circa 50 Comuni della Provincia di Palermo, mentre i rifiuti provenienti dagli altri Comuni, come ad esempio Acquedolci, sono stati dirottati alla discarica di Catania con un aumento del 10% rispetto a Palermo sui costi di discarica e 52 euro a tonnellata in più per il trasporto.Le conseguenze le pagheranno ovviamente i cittadini nella TARI 2018.
“ Il sistema è al collasso” spiegano con una nota i sindaci, pronti a ogni forma di protesta per evitare gli aumenti della Tari.
Discariche ormai sature, raccolta differenziata scarsa, sui termovalorizzatori è una lotta di tutti contro tutti... In Sicilia si profila un Gennaio di "Munnizza".
Il governo nazionale, ha concesso un'ultimissima proroga di poche settimane: serve un nuovo piano rifiuti, con termovalorizzatori o trasportando la spazzatura fuori dall'Isola. L'obiettivo insomma è quello di ridurre notevolmente l'attività delle discariche, ormai quasi tutte al collasso.
“Per i cittadini si profila all'orizzonte il rischio di un anno pieno di cumuli di immondizia per le strade, con tutto ciò che ne consegue in termini di salute e di sanità. Per questo motivo – aggiungono i sindacati - chiediamo un urgentissimo incontro per trovare le giuste soluzioni per non fare rischiare a Palermo una nuova emergenza rifiuti”, scrivono Fp Cgil, Alba Cub, Fesica Confsal e Usb.
"Termovalorizzatori", parola che fa litigare tutti.
Il governatore Nello Musumeci sembra più propenso a muoversi nella direzione di un potenziamento della raccolta differenziata. Tesi sposata anche dall'ormai ex assessore ai Rifiuti, Vincenzo Figuccia,prima delle dimissioni rassegnate da poche ore. Fa discutere la riconversione della centrale elettrica di San Filippo del Mela in polo per la produzione di energia dai rifiuti differenziati. Progetto ovviamente bloccato.
"A 4 settimane dal mio insediamento-scriveva l'assessore regionale dimissionario- faccio i conti con una grande solitudine,tante notti insonni e 20 ore di lavoro al giorno per pianificare le attività dei prossimi mesi, per fare ordine e per continuare ad inventare soluzioni ai problemi generati dall’incuria e dal disinteresse degli altri. Sinceramente avrei immaginato di occuparmi di politiche per il sociale, ma ho accettato questa scommessa, l’ho fatto perché amo la mia terra". Nei giorni scorsi la Corte dei Conti ha bocciato la Regione sulla raccolta dei rifiuti e ha dato sei mesi di tempo per porre fine alle criticità. In una relazione, inviata anche al ministero dell'Ambiente. "Le verifiche effettuate hanno evidenziato-scrivono i giudici contabili- l’esistenza di una situazione difficilmente superabile e alquanto preoccupante, posto che il sistema di gestione dei rifiuti delineato dalla normativa regionale vigente si è rivelato inattuabile, oltre che per inadeguatezza dell’azione di impulso e di coordinamento svolta dall’amministrazione regionale anche per ragioni connesse alla sua incoerenza e contraddittorietà".
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