La storia di San Nicola, il santo più amato dai bambini e di come sia nata la leggenda di Babbo Natale, che negli ultimi decenni è divenuto un simbolo conosciuto anche da chi professa altre religioni.
Nel 1087, 62 marinai baresi rubarono le ossa e le portarono nella basilica a lui dedicata.
Un gesto che contrasta con gli insegnamenti di Nicola che predicava di donare e non di rubare.. Il bastone pastorale, simbolo dell'episcopato, e tre sacchetti di monete, o anche tre palle d'oro, sono i simboli del santo che in vita era chiamato "papà" dai bimbi orfani. Ma allora "Babbo Natale" esiste???
di Acquedolci Politica
L'elemento che caratterizza questo santo è quello dei doni, ai bambini e sopratutto fatti di nascosto in piena notte.
Severo con gli adulti, San Nicola amava fare ridere i più piccoli.. Kerstman, Sinterklaas, Plaku iVititteRi, Père Noël, Svatý Mikuláš, ma anche Weihnachtsmann, Father Christmas, Pai Natal e ancora KrisKringle,SaintNick,Noel Baba, Babbo Natale... i nomi con i quali il personaggio è conosciuto nel mondo sono centinaia e milioni e milioni di bambini, bianchi, neri, ricchi o poveri, felici o tristi..sorridono al sentirli pronunciare. Ma chi è veramente questo personaggio con miliardi di ammiratori? In realtà si tratta di un santo cristiano, realmente esistito e conosciuto e venerato sia nella Chiesa Cattolica sia nella Chiesa Ortodossa. Addirittura accettato come Weihnachtsmann ("L'Uomo di Natale") dalla Chiesa protestante...
La figura di San Nicola, col tempo è stata ripresa e riproposta in chiave pubblicitaria e consumistica e divulgata come "Babbo Natale"; ciò ha provocato le critiche di alcune frange più tradizionaliste delle chiese cristiane che disapprovano l'enfatizzazione del Babbo Natale più secolare e gli aspetti materialistici dello scambio di doni in occasione della festa.
Tutte le versioni del moderno Babbo Natale, chiamato Santa Claus nei paesi anglofoni,derivano dallo stesso personaggio storico: San Nicola, vescovo di Myra (oggi Demre, città situata nell'odierna Turchia). Non c'è da stupirsi se un cattolico o un ortodosso, alla domanda se creda o meno nell'esistenza di Babbo Natale possa rispondere di si.
Secondo la leggenda si narra che il vescovo Nicola, era solito vestirsi di stracci e visitare le famiglie più povere proprio durante la Notte Di Natale. In particolare, si racconta che Nicola era solito accogliere in chiesa, il giorno di Natale, tutti i bambini ai quali distribuiva dolcetti e piccoli giocattoli. Sempre secondo uno dei tanti racconti, proprio il Giorno di Natale, Nicola ritrovò e riportò in vita cinque fanciulli, rapiti ed uccisi da un oste,per questo venne da subito considerato il patrono dei bimbi. L'appellativo Santa Claus deriva proprio da Sinterklaas, nome olandese di San Nicola.
Il mito di Babbo Natale nasce dalla leggenda di san Nicola, vissuto nel IV secolo, che si festeggia tradizionalmente il 6 dicembre: secondo la tradizione, san Nicola regalò una dote, consistente in tre sfere d'oro, a tre fanciulle povere perché potessero andare spose invece di prostituirsi. Le sfere d'oro potrebbero spiegare il perchè usiamo addobbare gli abeti con bellissime sfere satinate o sfarzosamente decorate. Le sfere ricordano questo gesto altruistico del vescovo Nicola.
Successivamente,nel Medioevo, si diffuse in Europa l’uso di commemorare questo episodio con lo scambio di doni nel giorno del santo (6 dicembre). L'usanza è ancora in auge nei Paesi Bassi, in Germania, in Austria e in Italia dove,nei porti dell’Adriatico, a Trieste e nell’Alto Adige, un uomo vestito da vescovo lascia doni, dolciumi e frutta nelle scarpe dei più meritevoli. Nei Paesi protestanti san Nicola perse l’aspetto del vescovo cattolico ma mantenne il ruolo benefico col nome di Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus. I festeggiamenti si spostarono alla festa vicina più importante, il Natale. L’omone con la barba bianca ed un sacco pieno di regali, invece, nacque in America dalla penna di Clement C. Moore, che nel 1822 scrisse una poesia in cui lo descriveva come vestito di rosso e paffuto, dalla lunga barba bianca, simpatico e con le gote rosse,con un sacco di regali su una slitta trainata da renne. Questo nuovo Santa Claus ebbe successo, e dagli anni Cinquanta, grazie alla intensiva pubblicità di una nota bevanda. conquistò anche l’Europa e l'Italia,dove per secoli a portare i regali era stato Gesù Bambino. Anche in italia, specialmente nel Meridione,San Nicola portava denaro ai bimbi cui cadevano i denti.La tradizione è ancora viva in sicilia e nel palermitano.
A differenza di Babbo Natale, San Nicola non ha le renne ed è realmente esistito. Nonostante si tratti di una figura avvolta nel mistero,indizi archeologici dicono che è vissuto realmente: il suo nome compare in alcune delle antiche liste dei partecipanti al primo Concilio di Nicea (325), una riunione di tutti i vescovi della Chiesa Cristiana per tentare di chiarire le divergenze teologiche sulla natura di Cristo, dove il vescovo Nicola difese la natura divina di Cristo contro chi, al contrario, manifestava idee eretiche.
In mancanza di notizie storiche certe, i biografi ricostruirono comunque la vita di Nicola condendola con dettagli spesso scopiazzati da altre vite di santi. Figlio unico di ricchi genitori, pare che fin da piccolo avesse manifestato i segni della sua santità,sin da piccolo apparve abbastanza generoso e una volta sembra che abbia donato il proprio mantello ad un suo bimbo a lui coetaneo. Sembra che morì di vecchiaia, tra il 345 e il 352. E come aveva fatto in vita, anche da morto prese le difese della sua comunità, regalando ai fedeli un olio profumato dai poteri miracolosi che sgorgava dalle sue reliquie, conservate nella cattedrale di Myra fino all’XI secolo (e portate via dai baresi nel 1087). Bari è la città italiana che venera San Nicola come patrono, ma ovunque, specie nel Meridione, il vescovo Nicola è titolare di Chiese e Parrocchie.
E' patrono dei Bambini e degli orfani.
Giocare, ridere e fare festa.. non è forse Gesù stesso che ricorda di imitare i Bimbi per poter entrarenel regno dei Cieli"?
Uno dei più famosi episodi della sua vita è la storia delle tre fanciulle,particolarmente diffusa nell’XI-XII secolo. Commosso dalla sorte di tre ragazze povere che il padre meditava di far prostituire, per tre notti Nicola gettò loro attraverso la finestra aperta altrettanti sacchi d’oro (poi simboleggiati nell’iconografia con palle d’oro) come dote per farle sposare. Questa storia diede a Nicola la fama di generoso portatore di doni, oltre che patrono delle vergini e garante della fertilità.
San Nicola "inventò" la "festa dei Folli"..
Dolciumi e caramelle venivano elargiti a tutti i bambini e gli adulti ritornavano piccoli facendo scherzi e gioando in piazza. Era consentito addirittura prendere in giro il Vescovo, nacque il personaggio dell' "Episcopello"..il "vescovo dei folli",il quale poteva addirittura entrare in chiesa e fare chiasso.
La tradizione raggiunse il culmine nel XVI secolo (ma in alcuni luoghi persistette fino al XIX). Anche quando la Chiesa, scandalizzata, iniziò a vietare queste carnevalate pagane. La festa di San Nicola sopravvisse nelle scuole e nelle case grazie ai bambini, che continuarono a festeggiarlo e a ricevere i suoi regali.
Il rapporto speciale con i bambini nasce da una truce storia medioevale degna delle fiabe dei fratelli Grimm.
Una notte tre ragazzini si sarebbero smarriti in un bosco durante una nevicata e avrebbero chiesto ospitalità in una locanda; l’oste apparentemente benevolo ma in realtà cattivo, assieme alla moglie li accoglie volentieri perché ha finito la carne in dispensa. Poi, mentre i piccoli dormono, li fa a pezzi con l’accetta e li mette in salamoia. Finito il massacro, accade però che San Nicola bussa alla porta e chiede un piatto di carne. Al rifiuto dell’oste si fa portare in dispensa, dove estrae dalla salamoia i tre giovani, vivi e vegeti. Il racconto circolava prevalentemente nelle scuole ecclesiastiche, dove, il 28 dicembre, si celebrava la Festa degli innocenti. In occasione di questa versione cristianizzata dei Saturnali, la scalmanata festa pagana dell’antica Roma, gli studenti eleggevano il “vescovello”, una specie di dio Saturno romano che presiedeva ai festeggiamenti ed elargiva doni, fino a trasformarsi in un momento abbastanza caotico, che determinò alcuni sacerdoti a vietare che questo avvenisse in chiesa.
Adesso, dopo questo approfondimento, come si potrà ancora sostenere l'idea che "Babbo Natale non esiste"?
E' patrono dei Bambini e degli orfani.
Giocare, ridere e fare festa.. non è forse Gesù stesso che ricorda di imitare i Bimbi per poter entrarenel regno dei Cieli"?
Una notte tre ragazzini si sarebbero smarriti in un bosco durante una nevicata e avrebbero chiesto ospitalità in una locanda; l’oste apparentemente benevolo ma in realtà cattivo, assieme alla moglie li accoglie volentieri perché ha finito la carne in dispensa. Poi, mentre i piccoli dormono, li fa a pezzi con l’accetta e li mette in salamoia. Finito il massacro, accade però che San Nicola bussa alla porta e chiede un piatto di carne. Al rifiuto dell’oste si fa portare in dispensa, dove estrae dalla salamoia i tre giovani, vivi e vegeti. Il racconto circolava prevalentemente nelle scuole ecclesiastiche, dove, il 28 dicembre, si celebrava la Festa degli innocenti. In occasione di questa versione cristianizzata dei Saturnali, la scalmanata festa pagana dell’antica Roma, gli studenti eleggevano il “vescovello”, una specie di dio Saturno romano che presiedeva ai festeggiamenti ed elargiva doni, fino a trasformarsi in un momento abbastanza caotico, che determinò alcuni sacerdoti a vietare che questo avvenisse in chiesa.
Adesso, dopo questo approfondimento, come si potrà ancora sostenere l'idea che "Babbo Natale non esiste"?
Commenti
Posta un commento