ACQUEDOLCI: Lo schema di Rendiconto di Gestione approvato in maggio è sbagliato!!

Revocata la Delibera adottata dalla Giunta Municipale Uscente nel maggio del 2017.
Pericolo Dissesto:nel 2016 un "disavanzo" di amministrazione di euro 1.768.446,35
L'Amministrazione ha proceduto a riaccertare i Residui Passivi.
Tra i residui Attivi incide la somma di 987.401,97 euro riferiti alla sistemazione dei rapporti patrimoniali con San Fratello. 

Sindaco Riolo:" Passività nascoste scoperte e certificate da Uffici e revisori dei Conti".
di Enrico Caiola
"La proposta di Consuntivo predisposta dalla vecchia Amministrazione non risultava veritiera e nascondeva rilevanti passività oggi scoperte e certificate da uffici e revisori." E' quanto  dichiara,sul quotidiano Gazzetta del Sud, il Sindaco di Acquedolci Alvaro Riolo che aggiunge "siamo purtroppo costretti  a rilevare  che l'Ente versa in una  gravissima situazione  finanziaria che si voleva mascherare". La Delibera revocata è la n.74 dell'11 maggio 2017 avente ad oggetto "Approvazione dello schema di Rendiconto della gestione 2016 e della relazione Illustrativa della Giunta Comunale"Con Delibera 153 del 7 ottobre 2017 si è proceduto in prima istanza al ri-accertamento dei residui. E' emerso che, la precedente amministrazione aveva già proceduto,con delibera di Giunta n.44 del 28 marzo 2017,al ri-accertamento ordinario dei Residui sulla scorta dei dati trasmessi dalla Responsabile del Servizio Finanziario dell'Ente alla data del 31 dicembre 2016. "Successivamente- si legge nella Proposta di deliberazione di Giunta a firma dell'assessore al Bilancio cons. Salvatore Oriti- è stato riscontrato un errore materiale relativo all'ammontare del residuo passivo per anticipazione di tesoreria da riportare negli esercizi futuri che ammontava ad € 255.323,83 anzichè ad € 1.855.323,83" e che per questo motivo si è reso necessario procedere ad una "rettifica della delibera di Giunta Municipale n.44 del 28.03.2017". Essendosi palesata perciò una variazione relativa alla re-imputazione degli accertamenti e degli impegni che incidono sulla composizione del Fondo Pluriennale Vincolato, è stato deliberato di rettificare la Delibera n.44 procedendo alla riapprovazione delle nuove risultanze contabili del "riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2016" e si è conseguentemente approvata la ri-determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato "pari alla differenza tra l'ammontare complessivo dei residui passivi 2016 cancellati e da reimputare e l'ammontare dei residui attivi 2016 cancellati e da reimputare, in complessivi euro 725.296,27 di cui euro 278.627,92 di parte corrente ed euro 446.668,35 di parte capitale."

Cercando di essere per quanto possibile lontani dai tecnicismi di difficile comprensione per i profani della materia contabile, secondo quanto si legge nella Deliberazione 154 adottata  il 7 ottobre 2017,il Risultato di Amministrazione  approvato dall'Amministrazione Gallo era,al 31 dicembre 2016, pari ad euro 1.077.420,79 con una somma di residui passivi ammontante a 2.791.821,39. "Da un'accurata rivisitazione dello stesso schema-si legge adesso nella premessa dello schema di delibera- risulta che, a chiusura dell'esercizio finanziario 2016, il risultato è negativo per € 522,579,21.." con la voce "Residui Passivi" che va corretta a 4.391.821,39€, cioè una differenza rispetto alle precedenti attestazioni approvate dalla precedente Amministrazione Comunale pari ad euro 1.600.00, una "svista" clamorosamente confermata anche in Consiglio Comunale dalla ex Responsabile del Servizio Finanziario dott.ssa Carianni. La discordanza, in definitiva, pone il Risultato di Amministrazione al 31 dicembre non più a 1.077.420,79, ma a meno 522.579,21 euro. Questo dato espone perciò a gravissime responsabilità contabili gli amministratori del passato che hanno approvato i documenti finanziari oggettivamente non reali. L'assessore con delega al Bilancio, dott. Oriti, ha ottenuto perciò la revoca in autotutela della delibera approvata l'11 maggio 2017 con la quale la precedente amministrazione approvava uno Schema di Rendiconto di Gestione per l'anno 2016, recante dati che attestavano un risultato di amministrazione positivo quando in realtà era da riportare un segno negativo che ammontava ad oltre mezzo milione di euro per un errore materiale riferito al Totale dei Residui Passivi.
Con la stessa delibera n.154 si è proceduto perciò a disporre il nuovo Schema di Rendiconto di Gestione per l'anno 2016, rielaborato alla luce degli errori riscontrati nel rendiconto errato. Il segno negativo caratterizza pertanto  il Totale della Parte Disponibile che è  di meno 1milione 768mila 446,35 euro. Su questo punto in particolare  sarà adesso il Consiglio Comunale che dovrà provvedere con delibera di variazione, a "coprire" questo disavanzo di amministrazione "scaturente dagli accantonamenti obbligatori di legge..di €1.768.446,35 al Bilancio di previsione 2017/2019". Il Consiglio dovrà pertanto trovare una strada praticabile per dare soluzione all'esagerato disavanzo che rischia di  aprire la strada al Dissesto Economico del Comune..

-l'Approfondimento-

Una "discordanza" causata anche dalla vicenda patrimoniale con San Fratello.

987.401,97 del Bosco non sono mai stati erogati dalla Regione inadempiente.
Ma sono serviti a "mascherare"  alcuni dati reali.

Emerge che la passata amministrazione ha riportato un avanzo di amministrazione pari ad 1.077.420,79€ che di fatto incide alla voce residui attivi "per un importo pari ad € 987.401,97 riferito alla sistemazione dei rapporti patrimoniali con il Comune di San Fratello".. questo indennizzo, nonostante sia stato registrato, non è mai stato realmente percepito dal Comune di Acquedolci e la passata amministrazione avrebbe grazie a questa cifra fatto "quadrare" i conti. La Regione risulta però inadempiente, perchè non ha proceduto alla liquidazione della somma nonostante i solleciti reiterati negli anni dal Comune di Acquedolci. A queste note l'assessorato ha replicato di non disporre delle risorse finanziarie da destinare alle finalità dirette a regolare i rapporti patrimoniali tra i due Comuni. Il Comune di Acquedolci, vista la prolungata inadempienza da parte della Regione, ha proceduto per via giudiziaria con decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Palermo e notificato nello scorso Aprile con la relativa ingiunzione al pagamento delle somme. L'Assessorato Regionale ha però fatto opposizione ed ha citato il Comune di Acquedolci a comparire nell'udienza del prossimo 16 ottobre. Il contenzioso riferito alla Divisione Patrimoniale mai risolta tra Acquedolci e San Fratello affonda la propria origine nella legge Regionale n.42 del 28 novembre 1969. Questa legge, approvata all'Unanimità dal Parlamento Siciliano, istituisce Acquedolci Comune Autonomo da San Fratello e traccia una provvisoria delimitazione dei due territori comunali, in base alla popolazione residente censita nel 1961 (circa 12 mila abitanti suddivisi nei due importanti centri abitati  e ripartiti in 8.000 a San Fratello e 4.000 ad Acquedolci e contrade limitrofe). Nei successivi tentativi di regolamentazione dei rapporti, durante i decenni, si è tentato di operare una valutazione del patrimonio immobile del Comune di Acquedolci (Chiesa Madre, Municipio, Scuole, Cimitero..tutte opere realizzate nel post frana '22) non rientrando nel calcolo nè le opere realizzate successivamente all'anno 1969 (es. Asilo Comunale, Palestra..) nè gli immobili acquistati dal Comune di Acquedolci successivamente a tale data (es. Castello Cupane). Nei calcoli è stato però omesso di quantificare il reale motivo della incomprensione tra le due Comunità, cioè i contributi per i Danni Bellici, di fatto destinati ad Acquedolci al fine di riparare i danni causati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e distratti, invece, nella realizzazione di opere, strutture e monumenti a San Fratello. Tra il dare (terreni boschivi accatastati a nome di Acquedolci) e l'avere (valore delle opere realizzate ad Acquedolci nel post frana '22) il Comune di Acquedolci vanterebbe in definitiva un credito di € 987.401,97, in verità mai percepiti, ma erroneamente appostati in bilancio dalla precedente amministrazione,un presupposto che ha contribuito ad alterare i dati riportati nei documenti contabili del Comune.

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