PATTI: ex Sindaco ed ex Presidente del Consiglio di Acquedolci rinviati a Giudizio.

Accusati del reato di calunnia aggravata ai danni del Maresciallo dei Carabinieri di Acquedolci. 
Il procedimento penale era stato attivato d'ufficio dalla Procura della Repubblica.
L'ex Sindaco di Acquedolci e l'ex Presidente del Consiglio a Giudizio il 5 Febbraio 2018.
I due ex amministratori sono accusati di aver dichiarato il falso con false dichiarazioni rese addirittura su carta intestata del Comune.
di Enrico Caiola
Rinvio a Giudizio per l’ex sindaco di Acquedolci Ciro Gallo e per l’ex Presidente del Consiglio Comunale Calogero Carcione, candidatosi alle ultime elezioni di Giugno e non eletto al Consiglio Comunale. Adesso i due ex amministratori dovranno rispondere del reato di calunnia aggravata nei confronti del Comandante della Stazione dei Carabinieri di Acquedolci, mar. Salvatore Porracciolo. 
I fatti contestati risalgono all’Agosto 2013, allorquando il Presidente del Consiglio di Acquedolci Calogero Carcione, mediante un esposto indirizzato alla Compagnia CC di Santo Stefano di Camastra ed al Prefetto di Messina, avrebbe incolpato il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Acquedolci "di aver intenzionalmente turbato-si legge nel capo d'imputazione- la Seduta Consiliare di Acquedolci del 30.08.2013, financo a tentare di interromperla". Alla segnalazione del Carcione faceva seguito una missiva firmata dal sig. Gallo Cirino che, in qualità di Sindaco di Acquedolci, protocollava in Comune un documento indirizzato al Prefetto di Messina ed al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Messina. Con questa missiva il Sindaco di Acquedolci avrebbe incolpato il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Acquedolci, "di aver intenzionalmente turbato la Seduta Consiliare di Acquedolci del 30.08.2013,financo a tentare di interromperla". A carico del Maresciallo Porracciolo era stato perciò attivato un procedimento per la presunta violazione dell'art.340 cp, cioè interruzione di pubblico servizio. In seguito alle indagini,alle prove prodotte e agli interrogatori effettuati, l'accusa mossa dal Presidente Carcione e dal Sindaco Gallo era però risultata infondata tant'è che la stessa Autorità Giudiziaria richiedeva e otteneva l'archiviazione del procedimento penale intentato contro il Maresciallo di Acquedolci che in realtà non aveva mai interrotto il Consiglio e il tutto era confermato da numerosi testimoni tra i quali gli stessi consiglieri comunali. Pertanto non c'era mai stata nessuna interruzione e nessun tentativo di interruzione come invece era stato dichiarato dal Presidente Carcione e dal Sindaco Gallo. Emergeva a quel punto che l'intera accusa risultava essere falsa, smentita addirittura dalle dichiarazioni decisive di alcuni consiglieri di Maggioranza che confermavano tesi differenti rispetto a quanto affermato dal Presidente Carcione. Secondo quanto emerso nel corso di alcune infuocate sedute consiliari, i consiglieri avrebbero sottoscritto un documento senza leggerne il contenuto, nella convinzione di firmare un altro documento di natura politica.
Intercettazioni ed interrogatori hanno determinato la Procura della Repubblica di Patti ad insistere sulla calunnia che si sarebbe consumata ai danni del militare dell'Arma.
E così da accusatori,Carcione e Gallo, sono diventati imputati e il Maresciallo Porracciolo parte offesa dell'intera vicenda, poichè incolpato ingiustamente di un reato che non ha mai commesso. 
Il Giudice per l'Udienza Preliminare, Andrea La Spada,dopo i rinvii che l'Udienza aveva subito negli scorsi mesi, ha quindi disposto,in data 15 settembre, il rinvio a giudizio dei due ex amministratori di Acquedolci. Il Processo di fronte al giudice monocratico Sandro Potestio, si aprirà il 5 Febbraio 2018. Con il Rinvio a Giudizio è stata accolta la costituzione di parte civile del Maresciallo Salvatore Porracciolo che è rappresentato in Giudizio dall’avv.Maria Paola Liotta.

Commenti