AMBIENTE: La petizione di Legambiente per salvare il SUOLO.

Senza un suolo sano e vivo non c'è futuro per l'uomo. 
Oggi il suolo è violentato, soffocato, contaminato, sfruttato, avvelenato, maltrattato, consumato. 
Un suolo sano e vivo ci protegge dai disastri ambientali, dai cambiamenti climatici, dalle emergenze alimentari. Tutelare il suolo è il primo modo di proteggere uomini, piante, animali.
SALVA IL SUOLO

Ogni anno in Europa spariscono sotto il cemento 1000 kmq di suolo fertile, un'area estesa come l'intera città di Roma.

C’è un agente cruciale del nostro Pianeta, un elemento fondamentale che sostiene tutte le forme di vita esistenti, del quale però ci ricordiamo poco: il suolo. Una risorsa preziosa e limitata, fonte di nutrimento per tutto il pianeta, eppure costantemente minacciata da urbanizzazione, attività industriali, coltivazioni intensive. Si da massima diffusione al comunicato inviatoci dal Presidente nazionale di Legambiente Italia.  L'appello è quello di firmare questa petizione che ha ad oggetto proprio la difesa del Suolo  dall'urbanizzazione  scriteriata, dalle contaminazioni,dal disboscamento e dalle forme di intervento umano che stanno arrecando enormi danni al pianeta.
Non esiste una normativa europea di Tutela.
Nonostante il suolo sia così importante, non esiste normativa europea che lo tuteli. Salvaguardare i terreni coltivabili significa proteggere piante, persone e animali. In sintesi, tutta la vita dipende dalla salute del suolo. Senza un suolo sano e vivo non esiste alcun futuro possibile.

Noi, cittadini d’Europa, chiediamo che l’Unione Europea protegga il suolo da cemento, inquinamento e interessi speculativi. Insieme a 450 associazioni da tutto il mondo abbiamo creato la rete libera e aperta “People4Soil”. Chiediamo all’Unione europea di proteggere il suolo ricorrendo all’Iniziativa dei cittadini europei (ICE), importante strumento di democrazia partecipativa attraverso cui i cittadini possono invitare la Commissione europea a presentare nuove proposte legislative.
Come si fa a firmare la petizione?
Basta aprire il link allegato e seguire le istuzioni.
Rispetto a una normale petizione, abbiamo bisogno di ulteriori dati personali perché così è previsto dalle rigorose regole dell’Unione Europea. Vuoi aiutarci e aggiungere il tuo nome a quello dei cittadini che partecipano all’iniziativa?
Firma l'Iniziativa dei cittadini europei per proteggere il suolo


Dati allarmanti: ogni anno viene cementificata un'area ampia quanto l'area urbana di Roma.
In Europa, negli ultimi 50 anni un’area paragonabile alla grandezza dell’Ungheria è stata ricoperta di cemento destinato a insediamenti urbani e industriali. Andrà sempre peggio, considerando il progresso tecnologico, lo sviluppo del settore industriale e l’aumentato ricorso a modelli di agricoltura intensiva. Il suolo del Pianeta viene consumato, sfruttato, contaminato a ritmi spaventosi.
Ma i terreni destinati a opere di urbanizzazione rappresentano solo la punta dell’iceberg, perché le minacce per il suolo in Europa sono tante:
• Oltre 250.000 aree in Europa risultano chimicamente contaminate 
• Almeno metà dei terreni agricoli rischia l’impoverimento di humus
• Milioni di ettari di terra subiscono erosioni dovute a vento e pioggia 
• In molti paesi del Mediterraneo la desertificazione continua ad avanzare
L’Europa ha il dovere di tutelare la sua risorsa più importante: il suolo
L’Iniziativa dei cittadini europei è una via ufficiale cui i cittadini europei possono ricorrere per spingere i legislatori europei ad agire e interessarsi della questione. Per procedura la Commissione richiede un milione di firme da almeno sette Stati membri.
Se vogliamo tutelare il suolo in Europa sono necessarie le firme di ciascuno di noi.
L’ICE (Iniziativa dei cittadini europei) è l'unico strumento per arrivare a questi risultati, ricorrendo al potere che deriva dall’azione intrapresa direttamente dai cittadini. Puoi aiutarci a proteggere il suolo firmando questa iniziativa?
Tutti i cittadini europei adulti possono firmare. Unisciti a noi e firma!

Rossella Muroni 
Presidente nazionale Legambiente

Commenti