Paternò: Importante riconoscimento Nazionale conferito a due militari della Stazione dei Carabinieri di Acquedolci.
La cerimonia di conferimento si è tenuta il 26 novembre a Paternò nella suggestiva chiesa di Santa Barbara. L'iniziativa, organizzata dal Comune di Paternò si è svolta con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Difesa.
Il premio "IDRIA" 2016 è stato conferito al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Acquedolci Salvatore Porracciolo ed al Vicebrigadiere Sarino Gaetano Dodeci.
Un momento importante per la Comunità acquedolcese dove i due militari dell'Arma prestano il proprio servizio quotidianamente. In un periodo di crisi istituzionale, morale ed etica, è importante tenere a modello chi nel silenzio fa bene il proprio dovere a tutela del Bene Comune.
La Caserma è indiscutibilmente un riferimento di Giustizia e Legalità sul territorio. L'importante premio "E una occasione in cui vengono proposti dei modelli-dichiara il sindaco di Paternò Mauro Mangano- che in questo momento nella società sono importantissimi, è un momento in cui il valore della testimonianza supera ogni altro tipo di esigenza. Se li premiamo e se c'è un premio dedicato a loro è perchè hanno compiuto delle azioni veramente meritevoli.I premiati sono maestri di coraggio per tutti noi cosicchè tutti noi si possa essere migliori".
Quello di Paternò è un evento di carattere nazionale, organizzato dalla Pro Loco di Paternò in collaborazione con il Comune di Paternò e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Difesa. L'obiettivo è quello di dare riconoscimenti al valore morale, umanitario e culturale a protagonisti noti e meno noti dell'Italia di oggi che si sono distinti nello svolgimento del proprio servizio.Ogni anno il premio nazionale, si arricchisce di nuove esperienze culturali ed umane.
Il premio "IDRIA" 2016 è stato conferito al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Acquedolci Salvatore Porracciolo ed al Vicebrigadiere Sarino Gaetano Dodeci.
Un momento importante per la Comunità acquedolcese dove i due militari dell'Arma prestano il proprio servizio quotidianamente. In un periodo di crisi istituzionale, morale ed etica, è importante tenere a modello chi nel silenzio fa bene il proprio dovere a tutela del Bene Comune.
L’evento, giunto alla sua VIII edizione, ha visto anche la partecipazione di centinaia di studenti e numerosi docenti, sensibilizzati alla riscoperta dei valori di Giustizia e Legalità. Sono stati 10 in tutta Italia i militari e Vigili del Fuoco che quest'anno hanno ricevuto questo premio nazionale per essersi distinti in operazioni umanitarie o di alto valore civico e sociale. Sono stati individuati dal Ministero della difesa in base alle segnalazioni degli Stati Maggiori di Aeronautica, Esercito, Marina e Arma dei Carabinieri e dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Esercito italiano. Tra i premi anche quelli Alla Memoria sono stati tributati a quei militari che hanno perso la vita nel compimento del proprio dovere. Il Comandante dei Carabinieri Porracciolo ha dedicato a loro il riconoscimento ricevuto.
Un' avvenimento eccezionale.
Il riconoscimento nazionale è stato conferito al Comandante dei Carabinieri di Acquedolci Maresciallo Aiutante Sost.UPS Salvatore Porracciolo ed al Vicebrigadierie Sarino Gaetano Dodeci, anche lui in servizio ad Acquedolci. Si tratta perciò di un doppio riconoscimento che rende onore al buon lavoro svolto sul territorio dai Carabinieri del Comando Stazione "Ivan Ghitti", un occasione utile per ricordare l'importanza che questo presidio dell'Arma riveste per il nostro territorio e per la Comunità nella sua interezza.il Comandante dei Carabinieri di Acquedolci Salvatore Porracciolo riceve il premio IDRIA 2016 |
il Vicebrigadiere Sarino Gaetano Dodeci riceve il premio IDRIA 2016 |
Nell'immagine: il premio nazionale IDRIA 2016 |
Non si inneggia alla guerra ma al contrario si offrono alla Collettività modelli di integrità e esemplarità nella difesa del Bene Comune, un esempio di rispetto dei valori di altruismo e convivenza civile. "Sono persone ammirevoli- dichiara il parroco di Paternò don Nino Pennisi- che svolgono un lavoro per amore e per vocazione, altrimenti certi mestieri davvero non si potrebbero fare. Il riconoscimento sia di stimolo per tutti, chi riceve il riconoscimento è una persona che non soltanto indossa una divisa ma è capace con spirito di amore ma sopratutto di sacrificio di mettere a rischio la propria vita per il bene di qualcun altro, questo è eroico" . Salvina Sambataro, presidente della ProLoco di Paternò, spiega il senso dell'iniziativa dicendo che “Il Premio Idria è nato per encomiare il sacrificio ed il coraggio dei Militari e Vigili del Fuoco che si sono distinti in operazioni umanitarie. E' un evento che dà spazio a coloro i quali hanno scelto di essere invisibili, ma sempre pronti a salvaguardare la vita della collettività. Quegli Eroi invisibili -continua la Sambataro-che hanno messo la loro vita al servizio della società e della pace, operando sempre con umiltà e riservatezza. In un periodo in cui imperversa la crisi anche istituzionale, morale ed etica, mettere in evidenza chi dietro le quinte, chi nel silenzio, chi solamente perchè vuole fare il proprio dovere e lo fa fino in fondo, garantisce la tutela e la salvaguardia di tutti noi cittadini, onorando al massimo l'impegno nei confronti della Patria. Non si potranno mai realizzare grandi opere senza grandi uomini e gli uomini sono grandi solo se decidono di esserlo ”.
Premio IDRIA:un riconoscimento tangibile a quei militari che nell'adempimento del proprio dovere istituzionale mettono a repentaglio la propria incolumità per salvare la vita degli altri.
Esempi come Porracciolo e Dodeci che "non hanno esitato" il 15 giugno del 2015 a salvare una donna, madre di due bambini, che stava per togliersi la vita.
I due militari hanno evitato che la possibile deflagrazione del veicolo potesse trasformarsi in strage con il concreto coinvolgimento di numerosi automobilisti in transito nel tratto viario.
Quello che è accaduto è abbastanza noto ad Acquedolci, dove il fatto destò parecchio clamore. In prossimità del confine tra i Comuni di Acquedolci e Caronia, una donna tentava di togliersi la vita aprendo il rubinetto di una bombola del gas che aveva portato con se e sistemato sul sedile posteriore della propria macchina. Dopo aver parcheggiato l’auto ai margini della Statale 113,nel trafficato tratto di contrada Torre del Lauro, ha chiuso i finestrini attendendo di morire. I militari dell’Arma di Acquedolci, il Comandante della Stazione dei Carabinieri Porracciolo ed il Vicebrigadiere Dodeci a seguito dell'allarme lanciato dai familiari della donna, notando la macchina posteggiata, si sono avvicinati ed hanno subito realizzato di trovarsi di fronte ad una situazione di vero e proprio pericolo che poteva concludersi con una strage che avrebbe coinvolto altri ignari automobilisti La donna barricatasi dentro la sua auto trasformatasi a causa della saturazione del gas in una bomba pronta ad esplodere,era ormai priva di sensi e stava per morire. Una bomba difficilissima da disinnescare perchè anche la semplice accensione della luce dell’abitacolo, che solitamente si accende automaticamente all'apertura dello sportello, poteva causare la deflagrazione e lo scoppio della bombola di gas coinvolgendo gli automobilisti in transito sulla statale. Il Comandante della Stazione di Acquedolci, Maresciallo Salvatore Porracciolo ed il Vicebrigadiere Sarino Dodeci, dello stesso reparto, non hanno esitato ad intervenire rischiando la propria vita. Nonostante il pericolo concreto hanno assunto la decisione di intervenire per salvare la giovane madre. Messa in sicurezza l’intera area, facendo allontanare a debita distanza tutti gli automobilisti in transito sulla SS113, alcuni dei quali erano scesi incuriositi, i due Carabinieri procedevano ad aprire lo sportello lato guida della vettura praticamente rischiando di essere travolti da una possibile esplosione. La bombola ancora attiva veniva immediatamente chiusa e portata fuori dall’abitacolo per evitare rischi. I militari hanno proceduto con celerità a fornire i primi soccorsi alla giovane madre grazie anche all'intervento dei dottori Sidoti Pinto Salvatore e del figlio Antonio casualmente di passaggio sul luogo.Sono intervenuti con determinazione senza attendere l’arrivo dei Vigili del fuoco per salvare la donna che stava morendo. Il tutto sotto gli occhi increduli di decine di passanti. Al sopraggiungere dell'ambulanza la donna è stata trasferita d'urgenza e priva di sensi all'Ospedale di Sant'Agata. I due militari ricevevano anche loro assistenza medica per il sopraggiungere di malori dovuti alle esalazioni di gas.
(E.C.)
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