Demografia: Mancano strategie di sviluppo e lavoro. Scende la popolazione, aumenta la povertà. Politica assente. Troppe tasse.

Gestione amministrativa lacunosa. Difficoltà economiche per le famiglie .
Servizi scadenti, inadeguati e mal funzionanti. Anziani sempre più soli. ISTAT fotografa una Acquedolci sfiduciata che vive una grave recessione demografica.
Paese impantanato in una situazione conflittuale che non offre soluzioni di sviluppo.
Discreto il dato delle nascite ma pesa il fattore dei giovani che vanno via. 
Anziani in aumento. Disoccupazione in aumento. Saldo Naturale negativo.
Ad Aprile 2016, in 13 chiedono la cancellazione dalle liste. Edilizia ferma e indotto sofferente.
Il dato richiama i politici a rivedere scelte e strategie di governo. 
C'è chi fino ad oggi ha promesso interventi e chi ha garantito soluzioni. In entrambi i casi siamo ad un nulla di fatto e chi ha annunciato sviluppo e opere strategiche viene smentito dai numeri impietosi che confermano l'inattendibilità di quanto promesso. Poco o nulla di realizzato, tante chiacchiere ma c'è una cronica carenza di progetti e soluzioni rivolte a favorire lo sviluppo economico e occupazionale, condizione necessaria per avviare una inversione di tendenza e fare ripartire il paese che vive una situazione recessiva. 
Allarmante disinteresse per le emergenze sul territorio: amministratori assenti e scarsamente incisivi su Sanità, Infrastrutture, Istruzione e Giustizia.
Dove sono le istituzioni politiche?
Dalle "Classi Pollaio" alla chiusura del Tribunale, strade di collegamento intercomunale trascurate, Edilizia Scolastica bisognosa di interventi, Zona Artigianale assente.. 
Negli ultimi giorni ha fatto discutere il Piano di ridimensionamento delle strutture sanitarie, in particolare l'Ospedale Giglio di Cefalù  con la proposta che prevede la soppressione addirittura di cinque reparti (Oncologia, Urologia, Neurologia ed Emodinamica con UTIC). Un servizio sanitario sempre più depotenziato a fronte di una  richiesta sempre maggiore che nei fatti crea enormi danni all'ospedale di Sant'Agata. Emerge che nel nostro territorio, a causa di uno stile di vita spesso poco preciso e di una alimentazione poco attenta, sono in aumento le patologie cardiovascolari e degenerative. Paradossalmente si depotenziano strutture che meriterebbero invece di essere potenziate in base proprio alle esigenze della popolazione.
Le rilevazioni ISTAT, scattano l'istantanea demografica ad Acquedolci, confermano il trend già prospettato lo scorso anno e rivelano la insufficienza delle politiche sociali e di sviluppo attuate negli ultimi 10 anni. La situazione di generale instabilità e precarietà, la insufficienza degli aiuti alle fasce  deboli (anziani, giovani, studenti, disoccupati) crea di fatto condizioni di difficoltà sempre maggiori per grosse fette di popolazione e convince alcuni a trasferirsi altrove in cerca di lavoro, in località nelle quali seppur al prezzo di un elevato costo della vita, corrispondono servizi qualitativamente soddisfacenti. A causa della crisi il dato nazionale del calo delle nascite e dell'aumento degli anziani,trova amplificazione ad Acquedolci, dove le nascite sono poche e addirittura Acquedolci è il primo paese della provincia dove si nasce meno (una  volta era il primo  per numero di nati) e dove è in forte ascesa il fenomeno degli anziani soli che sono sempre più spesso aiutati dalle famiglie che si sostituiscono alle lacune di una politica sociale abbastanza inefficace. 
LA SITUAZIONE : ISTAT diffonde i numeri comunicati dall'Ufficio Anagrafe del Comune. Il decremento demografico rappresenta un dato  grave e dannoso.

Situazione recessiva per quanto riguarda la popolazione residente.
Ad Acquedolci ci sono 2175 famiglie ed è aumentato l'indice di vecchiaia. Il 50% della popolazione è a carico di chi lavora.

Non si tratta solamente del dato riferito al saldo naturale (nascite/morti) ma si tengono in considerazione le Iscrizioni da/Cancellazioni per altri Comuni, risultanti dalle liste demografiche del Comune.

Il dato, già preoccupante nel 2015, si è ulteriormente accentuato nel 2016 e conferma che Acquedolci si è bloccata. Una situazione mai così allarmante da almeno 15 anni. L'indice di dipendenza strutturale rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad Acquedolci nel 2016 ci sono 50,1 individui a carico, ogni 100 che lavorano.

Nei 12 mesi precedenti al momento iniziale della rilevazione (Gennaio 2015) i cittadini che hanno trasferito altrove la propria residenza sono stati oltre 100. Da Gennaio 2015 a Maggio 2016 sono stati cancellati dalle liste demografiche 133 iscritti. Questo dato negativo è stato compensato in parte con le nuove iscrizioni da altri Comuni,35 da Gennaio a Maggio 2016 e 138 da gennaio a dicembre 2015, cui va sommato il differenziale del saldo naturale. La popolazione è passata da 5802 residenti del primo gennaio 2014 a 5769 residenti al 31 dicembre 2014 con un decremento di -33 abitanti in 12 mesi in notevole controtendenza rispetto alle previsioni per il 2014. Nel maggio 2016 la popolazione è ulteriormente scesa e si attesta in maggio a 5731 residenti. Nel 2015 il Saldo Migratorio è caratterizzato dal segno meno, nel 2016 è stabile nei primi mesi e il segno meno comincia ad apparire  intorno ad Aprile.

(Nelle immagini: bilancio demografico dei primi 4 mesi del 2015 a confronto con i dati dei primi 4 mesi del 2016. Fonte GeoDemo)

Le rilevazioni dei primi cinque mesi dell'anno in corso, evidenziano una ulteriore decrescita con la popolazione che si attesta a 5731 abitanti il 31 maggio 2016, 29 in meno rispetto al 1°gennaio dell'anno precedente (5762 residenti) e -13 rispetto al primo gennaio dell'anno in corso. Nei primi 4 mesi del 2016 gli iscritti nelle liste demografiche sono stati 29 ( 6 in più dell'anno precedente),coloro i quali si sono fatti cancellare sono stati 29 (un dato positivo rispetto ai 37 dei primi 4 mesi del 2015. Il dato del saldo naturale non è tuttavia incoraggiante e conferma il trend dell'anno precedente che pone Acquedolci come il primo paese della provincia con più di 5 mila residenti che ha il più basso tasso di natalità. Le nascite dei primi 4 mesi dell'anno sono 13 (nello stesso periodo dell'anno precedente erano 14) ,sono invece 26 i decessi (7 in più rispetto all'anno precedente) con un dato negativo nel saldo naturale di -13 unità. Questo dato conferma che è sempre in aumento l'invecchiamento della popolazione ed infatti è aumentata l'età media (rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il numero della popolazione residente)  che si stabilizza a 43 anni (rispetto ai 42,7 del 2014), mentre l'aspettativa di vita  aumenta a 85 anni per le donne e 83 per gli uomini. Ad Acquedolci è record di ultranovantenni. Ci sono una ultracentenaria e due cittadini che  si avviano a compiere 100 anni. sempre ad Acquedolci risiede una anziana religiosa che è la donna più anziana della sua congregazione.

Stabile il Reddito Medio delle famiglie che si attesta sui 7.053 euro, scendendo di circa 200 euro rispetto al 2013 ed anni precedenti. Questo dato conferma Acquedolci al 1324° posto su scala nazionale per il Reddito medio più basso. Su base regionale Acquedolci è al 221°,in provincia al 71° posto.

L'ANALISI
Ecco la fotografia del Paese.
Acquedolci è al 2145° Comune italiano per popolazione. Questo significa che comunque si tratta di una delle 20 Comunità più popolose della provincia. ma i servizi sono scadenti.
Bambini/Ragazzi 

Cittadini in età prescolare (0-5 anni): 256 dei quali 116 bambine e 140 bambini. Il dato positivo è rappresentato dai nati nell'ultimo anno, si tratta del dato più alto dal 2011.

Cittadini in età scolare (6-17): 685 dei quali 340 ragazze e 345 ragazzi.
Giovani

Cittadini Maggiorenni e ragazzi fino a 35 anni: 1243, dei quali 585 donne e 658 uomini
Adulti

Cittadini tra i 35 ed i 65 anni: 2485, dei quali 1275 donne e 1210 uomini.
Anziani:in aumento e sempre più soli..

Cittadini di età compresa tra 65 e 80 anni : 823 dei quali 436 donne e 387 uomini
Cittadini anziani ultraottantenni: 358 dei quali 224 donne e 134 uomini. In questa fascia della popolazione si registra la presenza di una donna con oltre 100 anni. Sono 2 i cittadini che hanno 99 anni.
I numeri della fascia anziana della popolazione è quasi pari al numero della fascia giovane dei cittadini di età compresa tra i 18 ed i 35 anni.

EXTRACOMUNITARI: popolazione stabile, ma fanno più figli.
La comunità marocchina è una delle più numerose della provincia.

L'ultima rilevazione ci mostra una Comunità extracomunitaria di 189 stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno.Gli uomini sono 103, le donne 86. I figli sono italiani e tra 0 e 17 anni vengono rilevati 39 ragazzi che frequentano regolarmente gli asili pubblici e privati e le scuole primarie e secondarie del paese. o le scuole secondarie di secondo livello. La comunità più numerosa è quella Marocchina, ma ci sono anche indiani, cinesi e libici. Se la seconda religione più praticata è quella dei Cattolici Evangelici, la terza religione di Acquedolci è quella Musulmana.
I dati degli anni precedenti


Indice di vecchiaia
Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Nel 2016 l'indice di vecchiaia per il Comune di Acquedolci dice che ci sono 149,2 anziani ogni 100 giovani.E' un dato negativo perchè dimostra che la popolazione anziana è in aumento. Sotto il profilo occupazionale salta fuori un altro dato  preoccupante rappresentato dall' Indice di Ricambio della Popolazione Attiva. ll rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni) va male ed esprime  un dato di invecchiamento dei lavoratori. La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, ad Acquedolci nel 2016 l'indice di ricambio è 115,4 e significa che la popolazione in età lavorativa è abbastanza anziana.
-l'approfondimento-
Si lamentano tutti, anche i bambini, cittadini non ascoltati. Non sanno dove andare a giocare e desiderano aree attrezzate e vivibili. Negli ultimi giorni lo  sciopero per la "Classe Pollaio" si è trasformato in un caso che ha fatto notizia in tutta la provincia.
La via Ricca Salerno con una illuminazione depotenziata? E' metafora della recessione dell'intero paese.
Giovani: poche opportunità e assenza di strutture ricreative e sportive. 
Sport: ci si sposta per "giocare in casa".
Donne lavoratrici in età feconda fanno pochi figli.Assente il Nido per Divezzi.
Edilizia bloccata, muratori fermi e indotto colpito da una esagerata tassazione. Commercianti in difficoltà.

La situazione di Acquedolci nei primi 5 mesi del 2016 e il raffronto con i dieci anni  precedenti ci rivelano una tendenza recessiva per numero di nascite, ma anche la tendenza della popolazione a spendere troppo fuori paese. Il primo motivo che spinge le famiglie ad uscire fuori è dettato proprio dalla situazione dei figli. Dalla scelta dell'abbigliamento, alla scelta delle palestre, fino al divertimento pomeridiano... le famiglie si spostano nei comuni vicini pure per fare giocare i figli. Acquedolci infatti non offre luoghi attrezzati di svago e questo fatto accresce la tendenza ad "uscire fuori" e spendere fuori paese. La conseguenza è dannosa ovviamente per ristoranti e bar che avvertono per primi il contraccolpo e subiscono una crisi più accentuata rispetto ai loro colleghi santagatesi e orlandini. Anche la vicenda delle squadre di calcio che si recano fuori paese a giocare "in casa", a causa della inadeguatezza delle strutture sportive Acquedolci, produce le sue conseguenze e crea un danno per Acquedolci a beneficio invece delle realtà di fuori paese.. Aumenta anche il numero dei genitori che iscrivono i propri bambini nelle scuole di altri paesi, spesso invogliati proprio da chi dovrebbe incoraggiarli a rimanere. In tutti questi settori sono assenti o  gravemente lacunosi interventi che rendano l'offerta adeguata e competitiva.

La piaga della disoccupazione assume connotati allarmanti ed è addirittura aggravata negli ultimi tempi proprio a causa del fatto che le poche realtà imprenditoriali pur di non chiudere e pagare  tasse locali e le spese di gestione, sacrificano le nuove assunzioni e tendono a limitare l'offerta commerciale. Questo fatto agevola gli acquisti fuori paese. Nel frattempo si blocca anche l'edilizia: operai e carpentieri sempre più fermi, mentre l'indotto (falegnami,elettricisti,idraulici, fabbri e marmisti) che rappresenta una delle eccellenze del paese è in forte crisi.
Le Amministrazioni Comunali dei paesi della costa a noi vicini tentano di alleggerire il carico dell'imposizione fiscale sulle famiglie e gli artigiani, cosa che invece non avviene ad Acquedolci, paese nel quale ad un costo inferiore dei servizi non corrisponde un'attenuazione del costo di bollette per spazzatura (TARI),acqua e depurazione,Servizi Indivisibili (TASI) che spesso sono decisamente inadeguati rispetto alle esigenze reali della popolazione. Elevatissima la spesa pubblica per incarichi legali  ed eventi e manifestazioni da centinaia di migliaia di euro. In 10 anni l'Amministrazione ha bruciato  quasi 900 mila euro per organizzare eventi estivi che hanno portato poco o nulla al paese. Di contro è esagerato il calcolo delle sanzioni per mancati o ritardati pagamenti, residui attivi in aumento  e esagerato esborso per per incarichi legali.
Quale "Vocazione Turistica",in un paese che non offre servizi ai cittadini?
Nella Acquedolci che ha sicuramente un potenziale in termini di turismo (mare, vicinanza con le mete turistiche,beni culturali di importanza mondiale come la Grotta e architettonica come il Castello, la "Garden City", il Borgo Nicetta e la Chiesa Madre) mancano aree attrezzate per bambini ed è sempre più evidente l'assenza di strutture ricreative e sportive che siano sicure ed adeguate alle esigenze. Carenza pressocchè assoluta si registra  nei  sostegni alle giovani famiglie, agli studenti a basso reddito, agli orfani, ai giovani disabili. Sono situazioni che non possono essere affrontate con i limitati aiuti regionali, ma che si potrebbero attenzionare con parte della spesa che negli anni è stata invece affrontata per concerti e manifestazioni che oggettivamente poco hanno portato al paese. La situazione della programmazione.,disattenta alle reali necessità, rende accentuata la tendenza dei ragazzi a trasferirsi altrove, dove le maggiori opportunità di lavoro si affiancano a servizi e assistenza qualitativamente più adeguati e lo stimolo nella concretizzazione delle nuove professionalità offre maggiori spazi. Si rileva che mancano le occasioni di sviluppo economico e sociale di cui tanto si parla e questo fatto spinge specialmente i trentenni ad andare altrove a lavorare. Chi studia  già  tende a spostarsi  fuori paese, ma negli ultimi mesi accade anche che  siano numerosi i ragazzi che vanno a studiare addirittura in altre regioni italiane, quando invece gli Atenei siciliani rappresentano eccellenze (in Particolare Palermo e Catania vantano una tradizione antica e una specializzazione competitiva in determinati settori). Sempre più  spesso,in compagnia degli studenti, si spostano amici e compaesani che cercano lavoro. In realtà sembra che per disoccupati e studenti si sia fatto molto poco e che siano praticamente inesistenti i progetti-lavoro da avviare in paese e gli incentivi per pagare le spese universitarie e per fare aumentare gli acquisti in paese. Poi ci sono i servizi, nettamente inadeguati anzi scarsi, che non riescono a reggere il confronto neppure con i paesi  vicini più piccoli di Acquedolci, ma che addirittura non soddisfano i livelli minimi ed appaiono decisamente arretrati (a partire dal sistema di riscaldamento  delle scuole che è nettamente inadeguato rispetto a quelli moderni delle scuole dei paesi  limitrofi). Bisogna purtroppo ammettere che anche le strategie di sviluppo sono carenti se non addirittura assenti e non si riescono a trovare soluzioni che nella concretezza e nella immediatezza sappiano creare  le condizioni per invogliare i giovani a rimanere in paese e contribuire nel proprio paese alla crescita della propria Comunità, progettando un futuro e una famiglia.
Una grande sconfitta: i giovani che vanno via!

Il 10 ottobre 2015 avevamo analizzato i dati diffusi dall' ISTAT con riferimento alla popolazione residente nel periodo Gennaio -Maggio 2015. Oggi, a distanza di un anno vengono resi pubblici i dati del periodo Gennaio-Maggio 2016 e possiamo perciò fare il paragone con la situazione precedente.

Già nel 2015 emergeva il segnale negativo di una decrescita demografica. Una crisi annunciata e perciò ancora più grave perchè a parte le enormi energie profuse nel settore delle manifestazioni estive e dei concerti, manca lo stesso impegno nel ricercare soluzione ai veri problemi che potrebbero essere alla base della decrescita in atto. In altre parole si continua ad improvvisare per tentare di tamponare emergenze. Tantissime le mete preferite, oltre le principali città italiane come Roma, Napoli e Milano ed i centri tradizionalmente abitati da tantissime famiglie acquedolcesi (come Melegnano, Vizzolo Predabissi e Como). Sono parecchi i ragazzi di Acquedolci tra i 20 ed i 35 anni, anche laureati, che scelgono addirittura di andare a vivere in Regno Unito,Germania,Svizzera e Francia. L'emigrazione non riguarda più solo i cosiddetti cervelli in fuga ma una fascia di popolazione dalla formazione più eterogenea che, messa a dura prova dalla crisi e dalla inadeguatezza degli sbocchi professionali in paese, cerca nelle stimolanti realtà del Nord Europa le opportunità che in Italia non trova.
Famiglie ed imprenditori in difficoltà: non c'è solo una delle tassazioni più alte e disorganizzate d'italia..
Disservizi da "terzo mondo", problema idrico e raccolta rifiuti poco trasparente. Fogna e depurazione inefficiente, cementificazione selvaggia... 
Sempre più difficile immaginare un paese a misura di bambino.
anno 2010: Comunicato Stampa a firma della  Portavoce Mariangela Gallo 
Benvenuti nella "baby" Acquedolci, popolazione  256 cittadini tra 0 e 5 anni. Il finanziamento per il tanto decantato (in campagna elettorale) Nido Comunale si è perso per strada e l'Asilo per i piccolissimi non è mai stato realizzato nonostante comunicati ufficiali ed annunci ne avessero data per imminente già nel 2008 la realizzazione. sempre più famiglie si rivolgono agli Asili Privati e la conseguenza è una calo delle iscrizioni  nella struttura pubblica. Il ruolo svolto dalle strutture degli Asili privati sembra rispondere meglio alle esigenze delle  famiglie dove i genitori che lavorano hanno difficoltà a seguire i propri figli durante i primissimi anni di vita.Iscrivere i propri figli in strutture private,aggrava i pesi economici delle giovani famiglie che non possono usufruire nè di un'offerta pubblica di qualità (Nido Comunale), nè di aiuti economici mirati.
Per quanto riguarda gli anziani non si può non parlare del Il ruolo notevole svolto dalla Società Operaia, la più grande e antica associazione del paese, la quale continua a svolgere egregiamente una funzione aggregativa e di intrattenimento per i tantissimi  soci che appartengono in larga misura alla fascia anziana della popolazione. Per il resto non si offre praticamente nulla ai cittadini anziani, che costituiscono un enorme patrimonio di  sapere saggezza ma che trascorrono il proprio tempo libero sempre più spesso senza  stimoli e ruoli. La vicenda si complica per i non autosufficienti e le politiche di aiuto alle famiglie con anziani a carico  appaiono abbastanza timide e nettamente al di sotto di quanto programmato. L'elevata tassazione spesso non tiene conto della presenza di componenti del nucleo familiare che versano in situazioni di disabilità o difficoltà.
La crisi economica, le tasse, le carenti soluzioni in ambito commerciale e artigianale, i servizi scadenti...
Acquedolci è ferma!
Difficoltà notevoli per le attività commerciali. Fortemente carente appare la situazione dello sviluppo industriale e artigianale ed è scarsa la valorizzazione della realtà agricola, con una situazione di abbandono di strade comunali extraurbane che rappresentano importanti arterie per gli spostamenti di tantissimi allevatori e agricoltori acquedolcesi. Per l'agricoltura si fa ben poco e, spesso,non vengono valorizzate le piccole realtà agroalimentari.
Le Elezioni del 2017..
Alle urne 5054 aventi diritto, che eleggeranno 12 Consiglieri Comunali (entra in vigore la nuova riforma dell'Ordinamento degli Enti Locali) ed il nuovo sindaco (l'ottavo della storia) che dovrà per prima cosa apparire credibile davanti ai cittadini e dovrà porre in essere interventi immediati e concreti per invertire il trend di decremento economico/ demografico dell'ultimo decennio. Enorme il peso delle Anticipazioni di Cassa che gravano sulle tasche dei cittadini ed i cui importi tendono ad accrescere il debito di anno in anno. Tutto questo si traduce in interessi pagati anche attraverso addizionali che incidono ancora una volta sulla pressione fiscale che colpisce famiglie e commercianti.

(E.C.)

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