PRECARI: A Palermo per chiedere la stabilizzazione.

In migliaia nel Capoluogo, tra loro anche una nutrita delegazione di acquedolcesi che vogliono fare sentire la propria voce.
Crocetta si è impegnato a stabilizzare i lavoratori: "Se lo dico, lo faccio" e parla di una probabile assunzione alla Resais.

PALERMO. «Assumeremo a tempo indeterminato tutti i precari degli enti locali. Abbiamo un nuovo piano per trasferire questi dipendenti nella Resais»: nel giorno in cui contrattisti, sindaci e sindacati invadono Palermo, Crocetta annuncia una manovra per le stabilizzazioni.
Il Presidente ieri ha riunito la giunta e con gli assessori all'Economia e al Personale, Alessandro Baccei e Luisa Lantieri, avrebbe già messo a punto un nuovo piano da sottoporre alle parti sindacali.
Sembra che la Regione non intenda seguire la proposta fatta a Roma da Davide Faraone («una nuova Agenzia che assuma tutti e introduca flessibilità nell'impiego») ma non se ne discosterà molto: «Una nuova Agenzia - spiega Crocetta- sarebbe dispendiosa. Noi abbiamo già un contenitore in cui trasferire questo personale a costi invariati. È la Resais». Si tratta di un ente nato negli anni Ottanta proprio per assorbire il personale di enti in via di chiusura. RESAIS S.p.A. ha per oggetto la gestione, in virtù di vigenti disposizioni di legge della Regione Siciliana, del personale già dipendente degli Enti Economici AZASI, EMS ed ESPI e delle società a totale partecipazione dagli stessi controllate. Può svolgere altresì altre attività ad essa affidate dalle leggi della Regione Siciliana. 
Lavoratori in strada per  chiedere certezze per il futuro
Manifestazione unitaria a sostegno dei lavoratori degli enti locali e del personale delle ex Province. Raduno in piazza Marina, in testa i gonfaloni dei Comuni e i sindaci, tutti diretti verso Piazza Indipendenza, davanti alla Presidenza della Regione. Un assedio pacifico al governatore Crocetta che si è impegnato a stabilizzare i lavoratori: "Se lo dico, lo faccio".
Incertezza e scetticismo. I precari rischiano di andare a casa entro fine anno. 
Solo ad Acquedolci i lavoratori precari sono 52.
(nell'immagine di Francesco Sciambarella: Pulman con la delegazione di precari di Acquedolci durante la trasferta a Palermo.Invocano  la stabilizzazione dopo anni di  promesse)
A quasi un anno dal protocollo firmato da sindacati e ANCI per la stabilizzazione del personale precario, sono circa 20.000 le persone in tutta la Sicilia che vivono la preoccupazione del mancato rinnovo dei contratti. In un anno, dopo le promesse e le frasi ad effetto, ben poco è cambiato. I lavoratori a tempo determinato e gli LSU di tutta l'Isola sono tornati a protestare "per rivendicare la realizzazione di quel protocollo e dire basta a soluzioni temporanee che non risolvono il problema", dicono i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Claudio Di Marco, Gigi Caracausi e Enzo Tango. "E' ora - continuano - che la politica nel suo complesso si assuma tutte le sue responsabilità e prevalga sui tecnicismi per superare i vincoli esistenti che, anzichè essere rimossi, aumentano". "Serve che il governo nazionale rimuova i vincoli finanziari dei Comuni e garantisca le risorse per avviare finalmente la stabilizzazione di questo personale diventato essenziale per assicurare i servizi pubblici". Il segretario generale di Fp Cgil Sicilia, Claudio Di Marco, ed Enzo Abbinanti della segreteria regionale, erano assieme ai lavoratori in corteo. Secondo Di Marco e Abbinanti, la proposta del Governo di costituire una agenzia nazionale, è da bocciare. "Non serve - dicono - una nuova Resais perchè opererebbe come una agenzia interinale con maggiori margini di discrezionalità. L'unica strada è la stabilizzazione secondo la dotazione organica degli Enti. Ognuno deve però fare la propria parte a partire dal Governo nazionale che deve assicurare le risorse promesse ai Comuni". "I capponi di Renzi, Faraone e Crocetta, continuano a litigare giocando sulla pelle dei siciliani e dei lavoratori precari. Un giorno si inventano la Resais, un giorno l'Agenzia... ma la domanda di fondo a cui devono rispondere è: intendono far morire i comuni? Intendono trovare le risorse finanziarie necessarie? Il resto è soltanto fumo negli occhi". Lo ha detto all'Adnkronos il sindaco di Palermo e presidente dell'AnciSicilia Leoluca Orlando. "Loro litigano e i comuni muoiono - ha aggiunto Orlando - Non vogliamo la Resais, né l'Agenzia dei precari, vogliamo la stabilizzazione dei lavoratori che da anni offrono servizi essenziali". 

(A.P.)

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