Giuseppe Antoci: “Stiamo spingendo al massimo l’impegno per l’aeroporto di Caronia”
S.STEFANO DI CAMASTRA – “Ce la stiamo mettendo davvero tutta per cercare di rendere fattibile il progetto dell’aeroporto a Caronia”. Lo ha detto il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci durante l’incontro coi giornalisti presenti al seminario per la formazione obbligatoria continua organizzato dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia a Palazzo Armao a S.Stefano di Camastra. L’evento formativo è stato coordinato da Marila Re, Salvatore Famularo e Nuccio Carrara. Antoci era tra i relatori dell’evento formativo – insieme al geologo Michele Gerbino che ha tenuto un interessante lezione sui fenomeno dell’erosione di tutto il territorio dei Nebrodi – per parlare di legalità e sviluppo a margine dell’introduzione sul dissesto idrogeologico. Durante il suo intervento, inevitabilmente, i numerosi giornalisti presenti hanno cominciato a rivolgere domande al presidente in ordine alle attività che lo vedono impegnato ormai in quasi tutta Italia; Antoci ha inoltre aggiornato i presenti circa l’attuazione del protocollo di legalità creato per il Parco dei Nebrodi ma che sta per estendersi anche ad altre regioni – Calabria in primis – e dell’azione portata avanti in sinergia con la Presidenza del Consiglio dei Ministri oltre al coordinamento con varie Procure Italiane che indagano sui reati connessi all’attività agricola e pastorizia. “Tremila e più miliardi che le mafie percepivano attraverso i contributi erogati dall’Agea mediante la produzione di una documentazione in parte autoprodotta, quindi, con una semplice autocertificazione da parte di soggetti contigui alla criminalità organizzata; un modus operandi che abbiamo individuato e smantellato”, afferma Antoci che aggiunge “la mafia non perde più tempo con le estorsioni ai commercianti, rischiando anche le denunce, con le quali riesce a raggranellare davvero briciole rispetto alla mole di denaro che abbiamo loro tolto”. Parlando dello sviluppo del territorio, il discorso si è spostato sulla paventata possibilità, illustrata da Antoci nella sede del Parco qualche settimana prima del fallito attentato ai suoi danni del 18 maggio scorso, della realizzazione dell’aeroporto nella Piana di Caronia grazie all’accordo raggiunto “dopo vent’anni di discorsi con il proprietario dell’area che ha finalmente dato disponibilità”, dice. La notizia è che Vito Riggio, presidente nazionale dell’ENAC – l’Ente nazionale per l’aviazione civile – starebbe prendendo in seria considerazione la possibilità di mettere allo studio il progetto esecutivo; l’obiettivo, spiega Antoci, è consegnare al territorio un volano che traini lo sviluppo economico e turistico in considerazione, purtroppo, del progressivo depauperamento dell’aeroporto dello Stretto nel cui consiglio di amministrazione siedeva anche l’ex provincia regionale di Messina. L’intento è quello di coinvolgere anche la Gesap – che già gestisce lo scalo di Palermo, unico aeroporto internazionale del Sud Italia – nell’offerta dei servizi connessi all’attività aeroportuale “onde evitare”, prosegue Antoci “che le compagnie low-cost facciano il bello e il cattivo tempo costringendo dopo qualche anno il territorio, come già accaduto in altre realtà come Trapani e Forlì, a spendere dei soldi per mantenere attivo il servizio e le tratte; con più compagnie presenti e soprattutto con una gestione a più ampio raggio, sarebbe possibile garantire il tutto per molto tempo con notevoli vantaggi per tutto il territorio dei Nebrodi”.
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