BOLLETTE ATO: Il Comune di San Fratello mette a disposizione un pool di avvocati. E Acquedolci?

Dietro le Bollette dell'ATO società in Liquidazione c'è il sindaco Cirino Gallo?
Con un Avviso alla cittadinanza, il Comune di San Fratello ha messo a disposizione un pool di avvocati che seguirà tutti i cittadini che vogliano ricorrere al Giudice di Pace avverso le bollette ATO.

"Il costo è di 50 euro per ogni ricorrente -ci comunica il vicesindaco Ciro Carroccetto- e la somma serve per il pagamento del contributo unificato pari a 43 euro,piu 7 euro per la notifica.". 
Cosa debbano fare i cittadini sanfratellani che abbiano ricevuto l'ingiunzione,appare abbastanza semplice: recarsi presso l'URP del Comune entro i trenta giorni giorni dalla notifica della bolletta, per fornire le generalità e ritornare a firmare la delega corredata da tutti gli estremi delle bollette.
Numerose critiche e lamentele da San Fratello a Santo Stefano, fino a Sant'Agata ed Acquedolci paese nel quale si scopre che proprio il sindaco Ciro Gallo fa parte del Collegio di Liquidazione. Con una nota resa pubblica in questi giorni questo Collegio ha replicato a chi manifesta l'intenzione di ricorrere al Giudice di Pace “Finora, a fronte di circa 25mila ingiunzioni di pagamento inviate ad altrettanti utenti morosi dell’ex Ato 1 rifiuti, sono stati notificati solo 193 ricorsi- affermano i liquidatori dell’Ato Me 1 Francesco Librizzi, Ciro Gallo e Marco Vicari. Il Collegio di Liquidazione dell’Ato 1, precisa che “con le precedenti diffide di pagamento notificate negli anni 2013 e 2014 sono stati interrotti i termini di prescrizione dei crediti Tia”
Ma è proprio questo il punto.. tanti utenti hanno ricevuto in ritardo i solleciti e questo potrebbe dare spazio alla prescrizione, uno degli elementi su cui si basano i ricorsi presentati assieme alla contestazione sulla procedura di riscossione. Nella stessa nota, Librizzi, Gallo e Vicari evidenziano “la più che buona propensione degli utenti morosi alla regolarizzazione della propria posizione debitoria, anche attraverso le rateizzazioni di pagamento concesse dall’Ato1 Spa in liquidazione”. In altre parole, il sindaco di Acquedolci, in qualità di componente del Collegio dei Liquidatori di una società privata, sostiene che le bollette devono essere pagate .
A fianco degli utenti e contro le strategie del Collegio si schierano Le Associazioni dei Consumatori che dichiarano di essere pronte a fornire assistenza per presentare i ricorsi non al Giudice di Pace ma alla Commissione Tributaria di Messina per illegittimità, adducendo tra le motivazioni dei ricorsi, oltre alla prescrizione anche la decadenza del potere di esigere,il difetto di motivazione dell’atto, l'applicazione dell’IVA, il calcolo degli interessi alle sanzioni e la nomina del soggetto che firma le ingiunzioni, un dipendente pubblico del Comune di Capo D'Orlando che, di fatto starebbe commettendo un abuso. Le Associazioni dei Consumatori si dicono disponibili anche alla predisposizione Class Action (azioni collettive) alle quali possono aderire insiemi di utenti che hanno ricevuto le ingiunzioni fiscale.
A Sant’Agata Militello, i consiglieri Barbuzza, D’Angelo, Indriolo e Befumo hanno presentato una interrogazione al sindaco, al Presidente del Consiglio ed al segretario comunale per conoscere se il sindaco sia a conoscenza delle procedure dall’ATO ME1, visto che Sant’Agata Militello è azionista nonché Comune capofila della società d’ambito in liquidazione e se il Comune di Sant’Agata Militello, in qualità di socio, ha mai dato un eventuale assenso per queste procedure e se le stesse si ritengono legittime. I consiglieri Barbuzza, D’Angelo, Indriolo e Befumo chiedono anche di conoscere notizia di contenziosi pendenti o della loro definizione anche in primo grado e quanti siano i ricorsi notificati all’ATO contro le ingiunzioni di pagamento. 
Il sindaco di Acquedolci ricopre incarico nel collegio di liquidazione dell'ATO: è compatibile? 
La presunta incompatibilità del Sindaco è stata segnalata dal Capogruppo di Opposizione Salvatore Oriti e dai consiglieri Salvatore Barone e Salvatore Scaffidi Fonti che in uno degli ultimi Consigli Comunali hanno sollevato una pregiudiziale sul punto, ricordando che "non possono essere nominati Amministratori di Società Partecipate coloro che nei tre anni precedenti alla nomina hanno ricoperto la carica di amministratori di Enti che determinano una quota di partecipazione". Il cons. Oriti aveva in quella sede chiesto di verificare se il Comune di Acquedolci sia socio al 4% della società ATO, della quale è componente del Collegio di Liquidazione il sindaco Gallo. Prima che il Consiglio dichiarasse la sua decadenza, anche il capogruppo Giuseppe Salerno aveva chiesto, attraverso una nota protocollata agli uffici ATOMe1, di conoscere l'elenco ed i compensi degli incarichi professionali assegnati dal Collegio dei Liquidatori dal 1° luglio 2014 ad oggi. "Gli incarichi svolti in qualità di libero professionista-precisava Salerno- devono essere pubblicati laddove la relativa spesa gravi sulla finanza pubblica e qualora sia previsto un compenso, nella categoria degli incarichi gravanti sulla pubblica finanza per i quali sussiste l’obbligo di pubblicazione". 
Ottenuto quanto richiesto, Giuseppe Salerno ha trovato conferma che dietro gli incarichi affidati dal Collegio di Liquidazione del quale fa parte il sindaco Gallo, ricorre spesso il nome di un legale coniuge di un consigliere di Maggioranza "quello che salta all'occhio consultando i faldoni-scrive Salerno- è che gli incaricati dell'ATO sono gli stessi legali di fiducia del Comune di Acquedolci".
Il Collegio di Liquidazione, insediatosi lo scorso anno, tra i primi atti posti in essere aveva scelto il licenziamento di nove dipendenti amministrativi. Eppure non ha mai rinunciato alla nomina di legali, incarichi questi ultimi che assorbono cifre ingentissime. 
"La cosa che lascia veramente pensare- continua Salerno- è che vengono in soli tre mesi confezionati incarichi legali per l’ammontare di circa 100.000,00 euro. Trattasi degli stessi avvocati di fiducia del Comune di Acquedolci e di conseguenza del suo sindaco."
Le cifre di alcuni incarichi sono davvero  sostaziose "una sola delle parcelle-scrive Salerno- ammonta a € 48.000,00 ".

(E.C.)

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