Durante l'ultimo Consiglio Comunale il cons. Salvatore Barone ha dato lettura della seguente lettera a firma del Capogruppo Salvatore Oriti che, ad apertura dei lavori, ha posto alcune pregiudiziali.
E' d'obbligo una riflessione da trasferire all’intera Assemblea e alla Comunità tutta
Fonte: Gruppi Consiliari di Opposizione
GRUPPI CONSILIARI DI OPPOSIZIONE Comune di Acquedolci
Al Sig.Presidente del Consiglio
Ai Sigg. Consiglieri Comunali
Al Sig. Segretario
Al Sig. Sindaco
Comune di Acquedolci
Oggetto: Osservazioni e riflessione in merito alla “ Contestazione situazione di incompatibilità al ruolo di Consigliere Comunale “ – Delibera di Consiglio Comunale n°4 del 14/03/16 .
Premessa
Cari Colleghi ritengo doveroso portarVi a conoscenza della singolare vicenda che mi vede protagonista , mio malgrado, che trova origine nel lontano 2002 e con la contestazione sollevata dal Presidente del Consiglio Calogero Carcione , in ossequio al mandato ricevuto dal Sindaco Gallo Cirino ha raggiunto il suo obiettivo , frutto di una preordinata strategia e “ testimonianza “ di un modus operandi nocivo alla pacifica convivenza , alle regole e stile del confronto politico oltre che messaggio educativo per le future generazioni .
La singolare vicenda attraversa quasi quindici anni di vita politica della nostra Comunità provocando ingiustificate tribolazioni di privati cittadini ,colpevoli di appartenere , nella fattispecie , alla “ Famiglia del Dott. Salvatore Oriti , Sindaco del Comune di Acquedolci nel quinquennio 2002/07 ” ; giova brevemente ricordare che nella immediatezza della campagna elettorale del 2002 , una segnalazione dell’allora Presidente Consiglio Comunale uscente , inviata al Sindaco pro tempore, innesca una sequenza di accertamenti che troveranno su un fabbricato assentito da regolare Concessione Edilizia , un abuso di costruzione consistente nella copertura di un terrazzo , adibito a lavatoio e locale di sgombero , per una superficie complessiva di 68 mq e di un sottotetto non calpestabile per una superficie di 97 mq , cui si accede attraverso una angusta botola e una rudimentale scala amovibile , così come decritta dal Tecnico comunale . Nel 2002 non è stata trovata , invece , la potenziale incompatibilità del candidato a Sindaco , ossia il sottoscritto , in quanto i proprietari dell’immobile risultavano essere il Genitore Oriti Benedetto e i due figli maggiori Luigi e Francesco .
Con il Condono edilizio ai sensi della legge n° 326/ 03 venivano presentate tre istanze di sanatoria e precisamente con prot. n°150 l’istanza a firma di Oriti Benedetto mentre con le n° 151 e 152 , rispettivamente quelle dei figli Luigi e Francesco ; con la morte del Genitore avvenuta il 16/12/04 , giusta denuncia di Successione n° 773 ; Volume 145, la quota parte , pari a 1/3 veniva ereditata dal Sottoscritto . L’iter per la definizione della pratica corredata dalla documentazione richiesta comprensiva di un considerevole esborso finanziario relativo a oneri concessori , oblazioni e tributi riflessi trovava completezza con la definizione della pratica e la firma della Concessione Edilizia n° 22 del 25 /8/ 2009 ; concessione mai pubblicata all’Albo pretorio e pertanto visionabile da figure terze titolate a formulare osservazioni ma ben conosciuta da tale Giusto Giuseppe firmatario di un esposto risultato anonimo , profondo conoscitore della condizione più dettagliata dell’immobile come potevano conoscere solo o il tecnico incaricato dalla Ditta ( ai tempi Consigliere comunale e pedina determinante e funzionale allo stratagemma del Sindaco Gallo finalizzato all’epurazione dell’allora Consiglio Comunale) o i Tecnici dell’Ufficio Tecnico , responsabili dell’istruttoria della pratica ; tale incomprensibile e ambigua macchinazione , ha comportato la revoca della suddetta Concessione Edilizia con gli effetti consequenziali .
Preso Atto
- Che i ricorsi contestati e giacenti presso il TAR Catania ” quale lite pendente “ che il sottoscritto ha comunque rimossi , rappresentano la legittima difesa di ogni cittadino nei confronti dell’ Amministrazione e non una pretesa forzata finalizzata ad arrecare un danno all’Amministrazione , tutt’altro.
- Che il sottoscritto non ha commesso alcun abuso edilizio ma semplicemente ha ricevuto in eredità un immobile e di conseguenza il relativo abuso edilizio , tra l’altro sanato ai sensi di legge prevista dal Condono edilizio .
- Che la C.E. rubricata con numero 22/09 e il CIS a firma dell’Ing. Carmelo Lupica legittimamente vistato dal Genio Civile di Messina , attestano da un lato il regolare completamento dell’iter istruttorio e dall’altro la sicurezza statica e sismica del fabbricato della famiglia Oriti mentre i “ cavilli” legali sollevati dall’Amministrazione troveranno il giusto riconoscimento della posizione tra le parti , quando questa Assise assembleare avrà completato la propria storia.
P.Q.S.
Una riflessione da trasferire all’intera Assemblea e alla Comunità tutta è d’obbligo :
A) Quale messaggio trasmettiamo alle future generazioni in materia di disponibilità , impegno e slancio politico se il prezzo da pagare in termini personali e di “Famiglia” è così alto ?
B) Quali regole di leale e corretta competizione si trasmettono sempre alle future generazioni di politici locali se il modello che emerge da questa storia è il preordinato stratagemma di killeraggio politico ideato “ da menti perverse” per eliminare gli avversari “ scomodi ”?
Ai posteri l’ardua sentenza .
Grazie
Oriti Salvatore
Acquedolci lì 27/05/16
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