ACQUEDOLCI: Situazione finanziaria strutturalmente deficitaria. Interviene l'organo di controllo contabile.
Gestione finanziaria dell'Amministrazione Gallo sotto osservazione.
La Corte dei Conti
Sezione Regionale di Controllo per la Regione Sicilia, ha evidenziato irregolarità rilevatrici di una situazione di dissesto.
Il Consiglio Comunale, che si riunirà in seduta
ordinaria giorno 30 marzo alle ore 17,00 , sarà
chiamato ad approvare alcune misure correttive da adottare in conformità a quanto deliberato dalla Corte
dei Conti che ha osservato ritardi nell’approvazione del bilancio di
previsione ed eccessi nei residui che indicano alcune incoerenze e il presunto mancato
rispetto del principio del “pareggio di bilancio” cioè il perfetto equilibrio
tra il totale delle entrate ed il totale delle spese. Dal controllo dei
documenti finanziari elaborati dagli Uffici dell'Area Economica Finanziaria della quale è
responsabile la funzionaria incaricata dott.ssa Fontana, deliberati dalla
Giunta guidata da Ciro Gallo ed
approvati dal Consiglio Comunale a fine 2014, il supremo organo di controllo contabile ha rilevato il Sistematico e crescente ricorso
all’anticipazione di tesoreria.
Anticipazione di Tesoreria e entrate inferiori a quanto previsto (residui attivi). Sono elementi indicatori del dissesto.
ATTENZIONE a Rifiuti solidi urbani, Acquedotto,servizi
a domanda individuale, servizi cimiteriali.
L’anticipazione di tesoreria (o di cassa) è uno
strumento contabile col quale il Comune di Acquedolci fa sistematicamente fronte
a pagamenti in situazioni di carenza temporanea di disponibilità liquide. A
tale riguardo, la Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti ha evidenziato il ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione. Proprio il ritardo nell'approvazione dell'importante strumento finanziario avrebbe giustificato il continuo ricorso alle anticipazioni di tesoreria. In altre parole, la gestione amministrativa
della spesa si avvale dello strumento dell’anticipazione facendo leva proprio sui questi ritardi e affrontando
perciò la gestione in dodicesimi. L’anticipazione di tesoreria,alla quale si è fatto ricorso non sempre per spese indifferibili ed urgenti, si configura
come un prestito oneroso dal quale derivano pagamenti di interessi notevoli alla banca,
man mano che le entrate dell’Ente vengono riscosse.Il continuo
ricorso alle anticipazioni di tesoreria determina un costante indebitamento
dell’Ente che pregiudica la normale attività amministrativa e carica sui cittadini gli interessi maggiori nel frattempo maturati. In
questo modo il Comune si indebita in maniera esponenziale. Questa situazione di cronico indebitamento costituisce
una strada che si apre pericolosamente verso il dissesto
finanziario. Ad oggi sembra che il Comune stia in una situazione strutturalmente
deficitaria e questo è confermato anche da quello che scrive il sindaco nell'illustrazione della Proposta di Deliberazione della Giunta in materia di approvazione del capitolato d'oneri e disciplinare di Gara in materia di gestione di entrate tributarie.
(nell'immagine: estratto della proposta di deliberazione a firma Ciro Gallo, approvata dalla Giunta in data 19 febbraio 2014 )
Capitolato d'oneri e disciplinare di Gara in materia di gestione di entrate tributarie. L'aggio sarà a carico dei cittadini.
La Giunta Comunale ha deliberato l'approvazione del capitolato d'oneri,con deliberazione n°26 del 19 febbraio 2015, per procedere all'affidamento in concessione della gestione ordinaria e straordinaria delle entrate tributarie ed extratributarie ad un concessionario selezionato mediante procedura di gara. Questa scelta spoglia gli uffici comunali che fino ad oggi si sono occupati del servizio di riscossione gratuitamente e affida il medesimo servizio ad un terzo concessionario con una incidenza sulle bollette pagate dai cittadini perchè il concessionario espleterà il servizio dietro pagamento di un corrispettivo, l'Aggio che è a carico del debitore cioè l'utente.
(E.C.)
IN BREVE / i rilievi della Corte dei Conti
(Deliberazione n.85/2015/PRSP) - si ringrazia Carlo Natoli per la segnalazione
1.ritardo nell’approvazione
del rendiconto (La Corte evidenzia che c'è stato ritardo nell’approvazione del rendiconto -delibera n. 13 del giorno 20 maggio 2013- rispetto ai termini fissati dal TUEL. La Sezione sottolinea che l’ente deve assicurare l’osservanza dei termini di legge per l’approvazione del bilancio e del rendiconto, al fine di garantire una sana gestione finanziaria, che presuppone la tempestività degli adempimenti connessi al cd. “ciclo del bilancio”).
2. in
merito agli equilibri di bilancio di parte corrente: un disavanzo in termini di flussi di cassa
di oltre 1,04 milioni di euro riguardanti sia la gestione in conto competenza
che in conto residui;un notevole squilibrio tra spese ed entrate
correnti aventi carattere non ripetitivo con una differenza di euro
649.279 ("risulta-precisa la corte- che lo squilibrio tra spese ed entrate aventi
carattere non ripetitivo è scaturito da un’erronea indicazione degli importi
derivanti dal recupero dell’evasione tributaria")
3. mancata previsione in contabilità di procedure atte ad evidenziare i vincoli delle entrate a specifica destinazione previste dall’art.195 del TUEL(il Comune non ha chiarito se la contabilità interna preveda procedure atte ad evidenziare i vincoli delle entrate a specifica destinazione);
4. sistematico e crescente ricorso all’anticipazione di tesoreria pari nell’esercizio ad € 868.990,24, per 322 giorni, che si reitera da più esercizi finanziari (L’amministrazione ha ammesso tale circostanza, imputandola alla drastica riduzione dei trasferimenti statali e ai continui ritardi dei trasferimenti regionali destinati prevalentemente agli emolumenti dei cosiddetti “contrattisti” e al rimborso dei servizi obbligatori, per i quali il Comune anticipa le spese. "Va ribadito -precisa la Corte- che nel vigente sistema contabile l’anticipazione di tesoreria è configurata come una forma di finanziamento a breve termine per consentire all’Ente di fronteggiare momentanei problemi di liquidità; pertanto, essa non può divenire una costante e prolungata modalità di finanziamento. Il frequente ricorso all’anticipazione, inoltre, non solo determina un aggravio finanziario in conseguenza degli interessi passivi sulle somme anticipate ma, soprattutto, è sintomatico di un palese squilibrio nella gestione di competenza oltre che di una sostanziale inadeguatezza a far fronte alle spese con le entrate ordinarie. Infine, l’ente –nell’ambito della programmazione finanziaria- deve tener conto sia della costante riduzione dei trasferimenti regionali sia del cronico ritardo della loro erogazione");
5. la scarsa capacità di riscossione dell’Ici/Imu e l’assenza di proventi per quanto concerne la Tarsu e altri tributi (la Corte ha chiesto espressamente al Comune di espletare tempestivamente l’attività di
accertamento e di riscossione. A tal proposito la Giunta ha approvato un capitolato d'oneri e la disciplinare di Gara in materia di gestione di entrate tributarie.);
6.un elevato volume dei residui attivi relativi ad anni precedenti il 2008 relativi ai titoli I (euro 45.047,76) e III (euro 123.084,35), con un’esigua movimentazione nel 2012 (L’ente ha precisato che una parte dei residui attivi del titolo III si riferisce a importi dovuti dal Comune di San Fratello-euro 31.243,04 - e a somme per il servizio di acquedotto-euro 53.498-, per le quali sono state avviate le necessarie iniziative di recupero.) ;
7.il superamento, per gli esercizi 2010, 2011 e 2012 dei parametri di deficitarietà strutturale. La Corte evidenzia l’irregolare utilizzo dei capitoli afferenti ai servizi conto terzi(definisce "irregolare" l’utilizzo dei capitoli relativi alle partite di giro come “conto intermedio” evidenzia che "le
voci indicate dal principio contabile n. 2.25 sono tassative, sicché non è
ammesso un loro utilizzo difforme, neanche in modalità provvisoria per
anticipazioni. E’ dunque irregolare l’utilizzo dei capitoli relativi alle
partite di giro come “conto intermedio”, poiché si finisce per violare il
principio di veridicità del bilancio e si determina una duplicazione di
movimentazioni contabili) ;
8. superamento del limite di proroghe di contratti a tempo determinato ( in particolare sono aumentate rispetto al 2011 le unità di personale precario contrattualizzato passando da 58 a 67); elevata incidenza sulla spesa corrente (64,7%). A quest'ultimo proposito la Corte precisa che "L’amministrazione in memoria ha genericamente dedotto che l’aumento delle unità di personale precario contrattualizzato a tempo determinato è scaturito da esigenze connesse a servizi esternalizzabili; tali esigenze, tuttavia, non sono state neppure descritte e dimostrate".
Infine, si fa presente che non sono pervenute le misure correttive sul rendiconto 2011 e sul bilancio di previsione 2012, in merito alle criticità accertate con deliberazione n. 82/2013/PRSE.
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