148^ posizione nazionale, 80^ regionale e 2^ provinciale.
Il Castello di Acquedolci merita adesso una seria riqualificazione e interventi di tutela concreti.
Negli ultimi anni il degrado della struttura è stato aggravato dal generale menefreghismo dell' Amministrazione che ha consentito la demolizione del Fondaco e la cementificazione selvaggia della zona.
Per il Castello che fu dei principi di Palagonia solo tante parole e buoni propositi, ma nessun risultato concreto.
Neppure la pulizia dei cortili viene svolta con regolarità e spesso sono stati i cittadini ad intervenire liberando dai rovi gli ambienti che versano in gravi condizioni di degrado igienico sanitario e abbandono.
(nell'immagine: il cortile interno del Castello oggi di proprietà del Comune di Acquedolci)
La Storia e l'impianto strutturale
I Principi di Palagonia fecero erigere il Castello tra la fine del 1600 e gli inizi del 1700 attorno alla vecchia Torre eretta dai nobili catalani Larcan, signori di San Fratello, costruita intorno al 1530 per ospitare il re Carlo V,giunto in Sicilia per liberare l'isola dai Saraceni. Successivamente il Castello passò alla famiglia Cupane che lo acquistò dai Palagonia nella seconda metà dell'800. Il Castello è costituito da un'entrata con un cancello sorretto da pilastri; segue un cortile con tre entrate di cui quella a sinistra porta le iniziali del barone; i cornicioniappartenenti alla facciata principale sono costituiti da merlature a coda di rondine; le scale che portano al piano superiore sono in pietra lavorata; inoltre si possono osservare le mura di cinta in pietra con sbarre di ferro a forma di Y che fermano l'intelaiatura. Dalle mura si innalzano due torri cilindriche e i resti di una torre di forma quadrata che è andata distrutta intorno al 1970. Le due torri sono unite da una parete decorata con spirali tipiche dell'arte barocca. Su queste mura sporge una finestra costruita per l'avvistamento della navi nemiche.
(nell'immagine interno della Chiesa di San Giuseppe,altare barocco)
I Progetti per rendere il Castello patrimonio monumentale del territorio, riferimento per la memoria storica
Il Castello, una volta restaurato, dovrebbe ospitare una Biblioteca, una Sala Convegni , una Pinacoteca ed il Museo per la conservazione dei reperti fossili rinvenuti nella Grotta di S. Teodoro, tra i quali i resti di TEA, attualmente custodita al Museo Gemellaro di Palermo. Riattivati i locali della piccola Chiesa (già luogo di culto per gli abitanti della zona) si immagina anche un piccolo auditorium. Inoltre si pensa anche di recuperare alcuni locali a ricordo di un artigianato scomparso: il mulino ad acqua ed il frantoio dove si lavorava la canna da zucchero. Il Castello, cuore del primordiale dell'abitato , oggi versa in forte degrado, ma continua a mantenere un valore storico eccezionale, se accostato ad altre fortificazioni presenti nel nostro territorio ed alla memoria storica in quanto cuore del vecchio plesso Acquedolci Trappeto.
(fonte: ILUOGHIDELCUORE.IT)
Oggi il castello versa in condizione di degrado ed in 8 anni l'amministrazione Gallo non è intervenuta a dovere.
Il Parco dei Nebrodi lo scorso anno aveva annunciato un finanziamento, accolto dalla soddisfazione del sindaco di Acquedolci. Ma da allora non si è visto nessun risultato e non si capisce che fine abbiano fatto i fondi destinati a completare alcuni lavori avviati in passato e lasciati in sospeso. In Passato era stata lanciata da Acquedolci Politica, l'idea di affidare alla Pro Loco attualmente priva di una sede adeguata, l'immobile della Chiesetta che è sconsacrata e fa parte assieme all'intero complesso monumentale del Patrimonio del Comune proprietario del maniero dal 2002.
(Cortile interno del Castello prima dell'intervento di pulizia promosso da alcuni volontari nel giugno dello scorso anno- foto di Piepaolo Faranda)
Il Comunicato Stampa della Pro-Loco Acquedolcese "San Teodoro".
(fonte Pro-Loco)
Sono stati resi noti i risultati del 7° Censimento del FAI (Fondo Ambiente Italiano) "I Luoghi del Cuore".
Un successo senza precedenti, 1.658.701 voti raccolti che dà la misura di come, nei suoi dieci anni di vita, il censimento si sia diffuso e radicato come strumento incisivo di sensibilizzazione in favore del nostro patrimonio culturale.Non solo segnalazioni ma anche crescita della partecipazione organizzata da parte di associazioni, gruppi e comitati spontanei, passati a ben 276 nel 2014 contro i 51 di due anni fa. Tra questi comitati anche la Pro Loco di Acquedolci, che come nel 2012 ha promosso come proprio luogo del cuore il Castello Gravina - Cupane, per tener viva l'attenzione su un'area da proteggere e valorizzare al fine di apprezzare il fascino e la grandezza del complesso nato attorno alla antica torre. 2.077 i voti raccolti (il triplo rispetto a due anni fa), 148^ posizione nazionale, 80^ regionale e 2^ provinciale: obiettivi ampiamente raggiunti! I nostri ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno segnalato il Castello e in particolare a chi si è speso in prima persona per raggiungere questo risultato: le scuole, i commercianti, i cittadini di Acquedolci vicini e lontani, gli amici. Il risultato ottenuto permette al Comune di Acquedolci, in qualità di proprietario del Castello, di richiedere al FAI un intervento diretto attraverso il bando sponsorizzato da Intesa Sanpaolo.L'intervento da realizzare dovrebbe riguardare la torre, cuore del castello, che nel 1966 si è preferito distruggere con una eclatante esplosione di mine e attorno alla quale si era sviluppato l'antico borgo della Marina Vecchia con le sue attività e produzioni.
La proposta della Pro Loco,per la quale l'Amministrazione ha già espresso il proprio interesse,è di bandire un concorso di progettazione coinvolgendo, nella commissione giudicatrice, Sovrintendenza, Università e Ordini professionali, e i progettisti che vorranno misurarsi per far tornare la torre "dove era e come era". Il valore simbolico dell'auspicato intervento fa ben sperare nell'esito della proposta e nella possibilità che lo stesso rappresenti solo il primo degli interventi di recupero e valorizzazione che permetterebbero di fare nuovamente di questa area il cuore della nostra comunità. La Pro Loco vuole raccogliere tutto il materiale prodotto sul castello di Acquedolci (ricerche, tesi, rilievi, fotografie, pubblicazioni) e per questo prega tutti gli autori o possessori di tali documenti di mettersi in contatto.
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