L'Amministrazione Comunale di Acquedolci ha organizzato una commemorazione per ricordare l'Autonomia Cittadina ottenuta il 28 Novembre del 1969.
La data scelta, quella dell'27 gennaio, non solo non coincide con la ricorrenza ma cade nella Giornata della Memoria della Shoah. Non è una casualità, ma scelta lucidamente pianificata, come si può leggere dall'invito che il sindaco ha divulgato.
Risultato? Un pasticcio di pessimo gusto che mischia il ricordo di una ricorrenza locale gioiosa ma circoscritta al territorio, con la commemorazione di un evento drammatico che ci parla di una delle pagine più buie della storia dell'Umanità.
La scelta infelice di confondere la ricorrenza dell'Autonomia del '69 con la commemorazione della Shoah sembra dimostrare scarsa sensibilità del sindaco che evidentemente non ricorda bene la Shoah e ha dimenticato di celebrare l'Autonomia Amministrativa in Novembre.
Ad Acquedolci si festeggia un avvenimento confondendolo con una giornata che commemora lo sterminio di milioni di esseri umani.
Shoah è un termine ebraico
Significa «tempesta devastante» (la locuzione è riconducibile alle Sacre Scritture, Isaia 47, 11) col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo conflitto mondiale.
Significa «tempesta devastante» (la locuzione è riconducibile alle Sacre Scritture, Isaia 47, 11) col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo conflitto mondiale.
Fra il 1939 e il 1945 circa 6 milioni di Ebrei vennero sistematicamente uccisi dai nazisti del Terzo Reich con l’obiettivo folle di creare un mondo più ‘puro’ e ‘pulito’.
Alla base dello sterminio l' ideologia razzista antisemita che affondava le sue radici nel XIX° sec. e che i nazisti, a partire dal libro Mein Kampf («La mia battaglia») di Hitler (pubblicato nel 1925), posero a fondamento del progetto assurdo diretto ad edificare un mondo ‘purificato’ da tutto ciò che non fosse ‘ariano’.
I nazisti chiamarono l’operazione di sterminio "soluzione finale".
Si tratta di un processo di progressiva emarginazione degli Ebrei dalla società tedesca. Le leggi di Norimberga del 1935 legittimarono il boicottaggio economico e l’esclusione sociale dei cittadini ebrei; dal 1938, e in particolare dalla cosiddetta ‘notte dei cristalli’ (novembre 1938 in tutta la Germania le Sinagoghe furono date alle fiamme e i negozi ebraici devastati), il processo di segregazione e repressione subì un’accelerazione che sfociò nella decisione, presa dai vertici nazisti nella Conferenza di Wannsee (gennaio 1942), di porre fine alla questione ebraica attraverso lo sterminio sistematico.
Lo sterminio partì dalla Germania, ma si espanse via via con le conquiste del Terzo Reich
Vennero colpiti gli Ebrei dei paesi occupati dalla Germania Nazista, cioè in quasi tutta Europa, che furono in una prima fase ‘ghettizzati’, cioè forzosamente concentrati in appositi quartieri delle città e in seguito deportati nei campi di concentramento e di sterminio, costruiti soprattutto in Europa orientale.
Vennero colpiti gli Ebrei dei paesi occupati dalla Germania Nazista, cioè in quasi tutta Europa, che furono in una prima fase ‘ghettizzati’, cioè forzosamente concentrati in appositi quartieri delle città e in seguito deportati nei campi di concentramento e di sterminio, costruiti soprattutto in Europa orientale.
Decine e decine i campi di sterminio disseminati in Europa. Ad Auschwitz, Treblinka, Dachau, BergenBelsen, Mauthausen.. giungevano ogni giorno convogli carichi di persone. Dopo la selezione iniziale, che ‘salvava’ temporaneamente coloro che erano in grado di lavorare, una parte veniva inviata direttamente verso la meta cui tutti i deportati erano infine destinati: La Camera a Gas.
I campi di sterminio erano anche luoghi di torture, di esperimenti pseudoscientifici su cavie umane, di lavori sfiancanti e selezioni quotidiane
Vittime dello sterminio,oltre agli Ebrei, furono anche zingari, omosessuali, Testimoni di Geova, oppositori politici.
In Italia il regime fascista aveva emanato nel 1938 le leggi razziali (Regio Decreto Legge n. 1728)
Gli Ebrei venivano così esclusi dalle scuole, da molte professioni, dalla vita sociale. La deportazione e lo sterminio iniziarono dopo il settembre 1943 quando, in seguito al crollo del regime fascista e all’armistizio, i Tedeschi occuparono l’Italia settentrionale. Le autorità della Repubblica Sociale Italiana collaborarono alla deportazione. Nei campi dell’Europa Orientale, trovarono la morte circa 8000 Ebrei italiani. (Fonte: Treccani.it)
In questo contesto che ricorda gli stermini, il sindaco Gallo "invita" le Autorità Religiose e la popolazione a commemorare (con 2 mesi di ritardo) il 45^ anniversario dell'Autonomia, che si terrà martedì 27 gennaio in Sala Consiliare "in coincidenza- si legge- con la Giornata della Memoria".
(E.C.)
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