La Sicilia ha possibilità straordinarie ma mi delude spesso!

Lo scrittore siciliano Andrea camilleri svela alcuni “inediti” sui suoi personaggi, e intanto annuncia a fine mese l'uscita del suo ultimo Montalbano.

“Ho raccontato la Sicilia da lontano, quando ero già andato via, l’ho raccontata con la luce della memoria, filtrata, ho usato un linguaggio tenero ed attento…”.
Andrea Camilleri confessa le sue debolezze per l’Isola, il rapporto d’amore con la sua terra: “Mi delude spesso”, spiega lo scrittore. “In potenza ha possibilità straordinarie… Perciò c’è amore e odio, come avviene con ciò che si ama”.
Camilleri subisce, accondiscendente e compiaciuto in qualche modo, un fuoco di fila di domande durante la trasmissione cult della Rai siciliana, “Mediterraneo”, condotta da Salvatore Cusumano.
Lo scrittore regala ai suoi interlocutori alcuni “inediti” sui suoi personaggi, la scrittura, le iniziative editoriali. A proposito della sua scrittura, ricorda, Leonardo Sciascia lo avvertì che non avrebbe fatto fortuna con il dialetto nei suoi libri. “Così ti riduci ad essere letto da pochi mi disse Leonardo”, ricorda Camilleri. “Ed io gli risposi: caro Leonardo, io non so scrivere che così”.
Come è nato quel mix di italiano e siciliano nei suoi romanzi? E come è stato costruito quel “siciliano” che ha restituito dignità, splendore e popolarità ad un dialetto che sembrava avviato alla via del tramonto? La risposta di Andrea Camilleri è disarmante: “I sentimenti li ho raccontati nel dialetto siciliano, mentre le ingiunzioni, la formalità, la rappresentazione nella lingua italiana”.
Quanto al commissario Montalbano, gli è stato chiesto come stesse in salute. Lo scrittore siciliana rassicura i suoi fan. Il celebre commissario comincia ad allontanarsi dal mestiere, allenta le redini, sente la stanchezza e “ha voglia di andarsene a riposo”, ma per il resto sta magnificamente bene. Soprattutto in libreria, aggiunge lo scrittore, annunciando felice che, appena uscita con Sellerio la seconda raccolta di romanzi di Montalbano, sta andando a ruba. Il successo del commissario non teme le rughe del tempo. A fine mese, annuncia lo scrittore, arriverà un altro Montalbano, dal titolo “Una piramide di fango”.
E’ un anniversario: sono passati venti anni dal primo titolo, “La forma dell’acqua”, che avrebbe dato, alla mafia, come chiosa Gian Mauro Costa, la rappresentazione più vicina alla realtà.
Fonte: SiciliaInformazioni.it

Commenti

  1. Ne ha ben donde il celebre cantore di squisiti racconti di Sicilia, Andrea Camilleri. In effetti è così: in modo «virtuale» questa nostra Isola dal sole dorato ma che d’oro massiccio potrebbe essere, ha potenziali possibilità straordinarie; ma restano soltanto virtuali senza quella forte volontà della quale avrebbe tanto, tanto bisogno e che latita.
    Sibillino, ermetico, quel “ Perciò c’è amore e odio, come avviene con ciò che si ama”. Bisognerebbe approfondirne il concetto sottoponendolo al raziocinio di chi ama soltanto il bene, non il malessere deteriore di ogni bontà: «La mafia».

    RispondiElimina

Posta un commento