“Questa autostrada è un vera e propria trappola, con condizioni di sicurezza praticamente inesistenti, con un doppio senso di marcia per lunghi tratti, guardrail non adeguati, asfalto rattoppato e vecchio, segnaletica orizzontale e verticale insufficiente”.
Si scatena come sempre più spesso accade sul web la rabbia di quanti quotidianamente sono costretti a transitare sulla A/20 e si rendono conto delle condizioni in cui è ridotta quello che dovrebbe rappresentare l’asse principale dei trasporti in Sicilia.
La morte del poliziotto palermitano Daniele Guccione, finito fuori strada nei pressi del torrente Zappulla mentre sulla zona imperversava un violento acquazzone, ha rimesso sotto accusa le tante emergenze irrisolte in questi anni.
Della clamorosa inchiesta della procura della Repubblica di Patti, che nel 2011 certificò le condizioni pessime di sicurezza sulla A20, il rischio crollo del 70% di alcune gallerie, e che portò al sequestro dei tunnel di Tindari e Capo d’Orlando, fino ad ora è rimasto solo un corposo faldone in Tribunale, un rinvio a giudizio per cinque funzionari del Cas per attentato alla sicurezza dei trasporti e nulla più di concreto in termini reali. Da allora si lavora solo nella galleria Tindari, nel territorio di Patti mentre in quella Capo d’Orlando non sono stati effettuati consolidamenti. Quindi si va su scambi di carreggiata con costante pericolo per gli automobilisti.
Su forum e pagine internet c’è chi accusa direttamente la cattiva gestione della rete autostradale di responsabilità morale per morti e i ferimenti avvenuti in questi anni soprattutto per la presenza di vecchi guard rail e buche. Lo scorso Dicembre il Cas ha annunciato progetti di messa in sicurezza ed ammodernamento della A20 per 84 milioni di euro, in corso d’approvazione al Cipe. Tempi burocratici che la gente è costretta ad attendere. Peccato, però, che nel frattempo la morte sulla strada sia sempre in agguato e soprattutto non si fanno neppure le cose che costano quasi nulla. In molti, ad esempio, continuano a segnalare come a distanza di oltre 5 anni nessuno abbia ripristinato ancora il cartello che segnalava l’uscita di Rocca di Capri Leone per chi arriva da direzione Palermo
.
Un segnale stradale abbattuto da un’auto a causa di un incidente e mai rimesso al suo posto con la conseguenza che molti utenti si ritrovano improvvisamente, all’uscita di una semicurva davanti all’imbocco dello svincolo. [fonte: Sergio Granata, Giornale di Sicilia]
Commenti
Posta un commento