Il nuovo volto del Nostro bel stivale

Dopo l'anteprima dei giorni scorsi, è stata resa disponibile sul web #DissestoItalia, inchiesta multimediale interattiva sul tema del dissesto idrogeologico sul nostro territorio. Un'iniziativa che, in considerazione dei disastrosi eventi recenti come l'alluvione in Sardegna e i nubifragi in Toscana e Liguria, arriva con il massimo tempismo, in un momento davvero delicato per il territorio italiano: da poco più di 100 eventi l’anno tra il 2002 e il 2006 siamo gradualmente arrivati ai 351 del 2013 e ai 110 solo nei primi 20 giorni del 2014. Incidenti il cui bilancio negativo non influisce solo sulla salute del territorio ma anche sulla stessa vita delle persone: negli ultimi 12 anni sono stati registrati, a causa di questi eventi tragici, 328 decessi.
#DissestoItalia contiene questi e molti altri dati, ponendosi come una sorta di bussola 2.0 sul tema del dissesto, e dedicando spazio e attenzione anche a situazioni allarmanti ma alle quali i mezzi di informazione tendono a non dedicare troppo spazio, anche in chiave storica.
L'inchiesta, appena presentata a Roma dall'Ance, Legambiente e dai Consigli nazionali degli architetti e dei Geologi, è stata realizzata dal gruppo di giornalisti indipendenti di Next New Media. Un lavoro durato tre mesi che ha raccolto la collaborazione di imprenditori, professionisti e ambientalisti, in un viaggio attraverso i luoghi simbolo del dissesto. Analisi, immagini, dati e testimonianze saranno raccolte in un webdoc e verranno diffusi e utilizzati per sensibilizzare politica, istituzioni e opinione pubblica.
"Parole ne sono state dette troppe, spesso accompagnate da lacrime di coccodrillo”, dichiara il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza. “Ora subito tre misure: impedire che i fondi per la riparazione vengano impiegati per ricostruire le stesse opere che hanno causato le situazioni di rischio destinandole invece alla loro delocalizzazione, avviare un piano d’informazione alla cittadinanza, stabilire un piano finanziario consistente sulla base di un adeguamento tecnico-scientifico dei piani di bacino”.
Per maggiori informazioni, visita il sito di #DissestoItalia o il canale Vimeo dell'iniziativa.

Commenti