Per la prima volta, non solo le piccole e medie imprese possono beneficiare del Fondo Centrale di Garanzia, ma anche i liberi professionisti, colmando così la disparità di trattamento fra le due categorie.
Con il decreto “del Fare” (DL n. 69/2013 convertito con modifiche nella legge n. 98/2013) gli interventi del Fondo centrale di garanzia sono stati estesi anche a tutti i professionisti iscritti agli ordini professionali e a quelli aderenti alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4, ed in possesso dell’attestazione rilasciata ai sensi della medesima legge n. 4/2013.
Con il decreto “del Fare” (DL n. 69/2013 convertito con modifiche nella legge n. 98/2013) gli interventi del Fondo centrale di garanzia sono stati estesi anche a tutti i professionisti iscritti agli ordini professionali e a quelli aderenti alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4, ed in possesso dell’attestazione rilasciata ai sensi della medesima legge n. 4/2013.
I commenti del Colap e dell'Avi
L'estensione del Fondo anche ai professionisti è stata sollecitata dalle associazioni professionali e in particolare dal Colap, il Coordinamento delle libere associazioni professionali. “Abbiamo raggiunto un grande obiettivo – aveva dichiarato all'indomani dell'approvazione dell'emendamento Emiliana Alessandrucci, presidente CoLAP – capace di supportare i professionisti in un momento di crisi ma anche di potenziale crescita; sempre più infatti le professioni associative divengono progetti occupazionali di manager, esperti e operatori professionali. La facilitazione di accesso al credito è sicuramente uno strumento che inciderà positivamente sulla nascita di nuovi studi professionali, sulla loro crescita e implementazione”.
“È stato il coronamento di un lungo lavoro al quale hanno contribuito le associazioni professionali, tra cui l’AVI, Associazione Professionale Esperti Visuristi Italia”, spiega Paolo Baita, CEO Visure Italia e vice presidente AVI, “e che ha portato con la legge n. 4/2013 al riconoscimento del ruolo delle associazioni professionali non regolamentate. In questo modo, anche i professionisti aderenti alle associazioni professionali riconosciute dal Ministero Sviluppo Socio Economico, potranno accedere al Fondo Centrale di Garanzia”.
Procedure semplificate e copertura innalzata all'80%
Fra le altre novità introdotte col decreto Fare vi sono la semplificazione delle procedure (a patto che le aziende non abbiano protesti, procedure in corso o eventi pregiudizievoli né crediti scaduti da oltre 180 giorni) e l’innalzamento all’80% della percentuale massima di copertura su tutto il territorio nazionale (attualmente al 70%), estendendolo sia alle anticipazioni di credito senza cessione verso imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione, sia per le operazioni finanziarie che abbiano una durata di almeno tre anni.
Qualora le operazioni non superassero i 500 mila euro, verrebbe abolita la riserva dell’80%, consentendo così alle imprese e ai professionisti di effettuare operazioni più considerevoli e più inerenti il settore industriale.
Fondo operativo dal 2000
Operativo dal 2000, il Fondo Centrale di Garanzia è stato istituito dall'art. 2, comma 100, lettera a della legge n. 662/96 con lo scopo di favorire l’accesso alle fonti finanziarie da parte delle piccole e medie imprese attraverso la concessione di una garanzia pubblica che si affianca e spesso si sostituisce alle garanzie reali portate dalle imprese.
Rivolgendosi al Fondo centrale di Garanzia, l’impresa non ha un contributo in denaro ma ha la concreta possibilità di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative) sugli importi garantiti dal Fondo.
"Fonte casaeclima.com"
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