Cesarò, si dimettono tre consiglieri comunali e una neo-eletta

Sono Salvo Calcagno, Antonino Longo e Ludovico Zinno i primi tre consiglieri facenti parte del gruppo consiliare "AGORà" del comune di Cesarò, a rassegnare le dimissioni dalla carica di consiglieri comunali.

Amara decisione quella dei tre dimissionari che con una lettera del 29/01/2014 che riportiamo fedelmente nel seguente articolo, comunicano le motivazioni di una scelta sofferta. 

"Non sarebbe giusto continuare non condividendo il percorso che questa amministrazione sta portando avanti". 

Questa è la frase con cui i tre consiglieri all'unisono aprono la loro lettera di motivazioni, sono parole intrise di profondo rammarico per non poter più continuare a svolgere serenamente la loro missione amministrativa nella quale credevano, forti dell'intento di fare il bene comune ma che un'amministrazione a loro dire, non aperta nè alla discussione nè alle critiche o alle voci fuori dal coro, e dove soprattutto non c’è possibilità di incidere sulle decisioni già prese in partenza ha posto la parola fine a questa che doveva essere un'avventura iniziata con entusiasmo, umiltà, onestà, e la speranza di poter dare un concreto contributo al loro Paese.

Riportiamo qui di seguito la lettera per intero:

I sottoscritti :
- Salvo Calcagno
- Antonino Longo
- Ludovico Zinno

Con la presente Vi comunichiamo la decisione sofferta ma lungamente ponderata di rassegnare le nostre dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale.
Vogliamo nel rispetto di tutti, ma soprattutto nei confronti di coloro che ci hanno votato, rendere note le motivazioni che hanno determinato tale decisione.
Con profondo rammarico prendiamo atto dell’impossibilità di proseguire, con efficacia il nostro lavoro di amministratori secondo i nostri ideali, i nostri propositi e le finalità che ci eravamo prefissati nel momento in cui abbiamo deciso di volere amministrare la nostra cittadina.
Non sarebbe giusto continuare non condividendo il percorso che questa amministrazione sta portando avanti.
Avevamo intrapreso questa avventura con entusiasmo, umiltà e onestà, sperando di poter dare un contributo concreto al nostro Paese.
Purtroppo, sulla nostra pelle, abbiamo fatto l’amara esperienza che non c’è spazio per la discussione ne per le critiche o le voci fuori dal coro, e non c’è possibilità di incidere sulle decisioni già prese in partenza.
Abbiamo messo a disposizione il nostro tempo, l’entusiasmo, la voglia di agire e fare per il bene comune e oggi ci sentiamo demotivati e amareggiati, ma soprattutto delusi dall’attuale modo di far politica, in quanto non facciamo parte di una categoria che continua a escogitare “strategie” e “giochetti” di potere che non ci appartengono poiché non hanno come obiettivo principale il benessere della cittadinanza, ma gli interessi del “singolo cittadino”.
I consiglieri non devono avere un ruolo subordinato alle scelte della giunta!!!
Non vogliamo votare decisioni già prese!!!
Basti pensare che noi consiglieri siamo venuti a conoscenza della maggior parte delle scelte fatte dalla giunta nelle piazze o nei bar, a causa delle riunioni limitate o di “comodo”, fatte per notificare soluzioni già discusse.
Ci siamo accorti che, con QUESTA AMMINISTRAZIONE, il consigliere comunale è un soggetto assolutamente marginale, una sorta di strumento utilizzato solo per ratificare le decisioni prese dalla giunta e dal Sindaco, senza possibilità di dialogo, in balia di un modo di amministrare la cosa pubblica di estrema chiusura e rigidità, facendo gli interessi del singolo a discapito di quelli della collettività.
Scontiamo una mancanza di collaborazione a tutti i livelli, che deriva da una completa assenza di coinvolgimento, alle questioni importanti e nevralgiche del nostro paese, ma soprattutto si è sempre mostrata una scarsa attenzione e disinteresse nei confronti delle proposte e dei suggerimenti che abbiamo ritenuto di formulare, dettate dalla scarsa considerazione nei nostri confronti, pur essendo gli stessi giovani che dai balconi qualcuno elogiava, recitando più o meno così:
“ E’ CRIMINALE ILLUDERE I GIOVANI ” (solo per rinfrescare la memoria).
Credevamo e crediamo (come impegno preso in campagna elettorale ) che bisogna intraprendere un percorso di costruzione partecipata che permetta la realizzazione di un modello alternativo di politica.
Una politica che deve accogliere e coinvolgere e che sia in grado di cambiare il rapporto con i cittadini tramite l’utilizzo di strumenti attraverso i quali, la stessa politica, possa diventare un’opportunità di partecipazione alla sfera pubblica e non rendendoli consumatori finali di decisioni prese dai soliti “addetti ai lavori”.
Credevamo e crediamo che in questo momento storico che stiamo vivendo, il lavoro di un sindaco o di un assessore debba essere fortemente propositivo e costruttivo, e non sia limitato al ruolo di un mero esecutore.
Credevamo e crediamo che sia doveroso innescare dei meccanismi di stretta collaborazione con i dipendenti accompagnata da un puntuale e rigoroso controllo del lavoro svolto, da valutare giorno dopo giorno, affinché ciascun dia il meglio di se è venga gratificato, o al contrario penalizzato.
Credevamo e crediamo nella valorizzazione delle forze lavorative locali in modo tale da incrementare il circuito economico Cesarese, cosa sconosciuta a questa amministrazione.
(vedi alcuni incarichi professionali dati dalla giunta)
Credevamo e crediamo che bisogna gestire il Comune come un buon padre di famiglia gestirebbe la propria casa, cosi da eliminare del tutto lo sperpero di denaro e ottimizzare i risultati, senza gravare sulle tasche dei cittadini.
Questo accade perché a Cesarò non si è ancora capito che i soldi delle casse comunali e i beni comunali, sono di NOI tutti cittadini e non del sindaco di turno, che ne può fare uso e abuso a suo piacimento.
Credevamo e crediamo che è vero che il Sindaco è il primo cittadino, ma è anche vero che allo stesso tempo deve essere l’ultimo dei cittadini e il primo servitore del popolo.
Credevamo e crediamo nel lavoro di squadra, nella suddivisione dei compiti, nella condivisione degli obiettivi e delle strategie comuni, ma soprattutto nella programmazione, cosa sconosciuta a questa amministrazione.
Credevamo e crediamo nella Trasparenza , nella Legalità e nell’Onestà.
Consapevoli di non essere riusciti a tradurre in azioni concrete ciò che ci eravamo proposti, con un grande senso di responsabilità ed onestà, riteniamo sia giusto chiudere questa nostra breve parentesi politica.
Lasciamo il nostro mandato affinché l’intera amministrazione si ritenga responsabile, poiché insensibile ai nostri continui appelli, suggerimenti e proposte, ma soprattutto per la mancata creazione di un vero gruppo politico, coeso e responsabile in cui venissero valutate democraticamente le proposte di tutti con la stessa valenza.
Siamo orgogliosi di aver ricoperto la carica di consigliere comunale di Cesarò e di esserci battuti, nel limite delle nostre funzioni, per dare dignità e forza a questa importante assemblea elettiva.
Auspichiamo dunque che le nostre dimissioni possano servire da input e siano un primo passo verso la costituzione di un governo di salute pubblica.
Ci sia consentito, infine, ringraziare tutti coloro che hanno creduto in noi.
Cesarò li, 29/01/2014


Ma i consiglieri dimissionari da tre ben presto sono diventati quattro con la neo-eletta Aurelia Longo Minnolo, che ha presentato la sua lettera di dimissioni e conseguenti motivazioni il 17/02/2014. 

La neo-eletta Longo Minnolo lamenta che la convalida della sua persona a consigliere (avvenuta il giorno 03/02/2014 – data fissata per la convocazione del Consiglio comunale) non è stata accompagnata dal suo giuramento, condizione dalla quale si desume l’accettazione della carica; ad ogni modo, anche se assente alla prima seduta del Consiglio, il consigliere sopra citato aveva già dichiarato di rinunciare irrevocabilmente alla attribuzione del seggio a lei destinato resosi vacante e dunque di rinunciare alla carica di consigliere comunale ed in ogni caso di dimettersi se necessario dalla carica ove fosse stata già conseguita e/o convalidata.

Le motivazioni che hanno portato il consigliere Longo Minnolo a questa decisione "sono da ricondurre alla consapevolezza che il disegno politico è sempre più improntato su scelte di pochi e sempre meno sul coinvolgimento dei diversi componenti il Consiglio, esiste una reale impossibilità di incidere sulla riorganizzazione dei servizi perché legati ad un modo vecchio di far politica, a discapito della persone capaci e meritevoli che purtroppo non vengono valorizzate per personalismi e pregiudizi" queste sono le parole della neo-eletta e qui di seguito ne riportiamo la lettera per intero:


Io sottoscritta Aurelia Longo Minnolo, con la presente nota, intendo rassegnare formalmente le mie dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale.
Dimissioni che si rendono necessarie a seguito del provvedimento di convalida della mia persona come consigliere neo-eletto ai sensi dell’art 38, 4^ comma, D.Lgs 267/2000.
Ciò, considerando che la convalida in esame (avvenuta il giorno 03/02/2014 – data fissata per la convocazione del Consiglio comunale) non è stata accompagnata dal mio giuramento, condizione dalla quale si desume l’accettazione della carica; ad ogni modo, anche se assente alla prima seduta del Consiglio, avevo già dichiarato di rinunciare irrevocabilmente alla attribuzione del seggio a me destinato – resosi vacante – e quindi di rinunciare alla carica di consigliere comunale ed in ogni caso di dimettermi se necessario dalla carica ove già conseguita e/o convalidata.
Le motivazioni che mi portano a questa decisione sono da ricondurre alla consapevolezza che il disegno politico è sempre più improntato su scelte di pochi e sempre meno sul coinvolgimento dei diversi componenti il Consiglio. Esiste una reale impossibilità di incidere sulla riorganizzazione dei servizi perché legati ad un modo vecchio di far politica, a discapito della persone capaci e meritevoli che purtroppo non vengono valorizzate per personalismi e pregiudizi.
La mia modesta esperienza politica e la mia candidatura per le elezioni amministrative del 2012 sono state motivate da principi e obiettivi precisi: trasparenza, schiettezza, rispetto.
Tuttavia l’atteggiamento politico a dir poco indifferente nei miei confronti e la poca lungimiranza sulle mie proposte di operato, che volevano tendere a migliorare il benessere collettivo – non personale – di un centro che ha una storia e una tradizione invidiabile, mi rendono priva di stimoli e distante dai Vostri programmi, che oggi mi sembrano lontani dalle esigenze concrete della cittadinanza e nascondono atteggiamenti di autoreferenzialità e individualismo.
Tutto ciò in palese contraddizione con l’impegno, sempre proclamato, di premiare merito, competenza, assumendo l’obbligo di vigilare sulla res publica. L’attività amministrativa,
conseguentemente posta in essere, è figlia di una subcultura politica, che ha impedito il giusto riconoscimento delle professionalità presenti all’interno dell’area di riferimento con conseguenze sull’operato e sull’immagine dell’amministrazione e degli amministratori. Ciò ha generato disagio e confusione e ha contribuito ad incrinare il rapporto di fiducia, condizione imprescindibile per un proficuo lavoro.
Ritengo che per assolvere a tale compito nelle giuste manifestazioni non ci siano più le condizioni pratiche e politiche; sarei pertanto destinata a snaturare le mie prerogative. Il mio non vuole essere un atto di disimpegno, ma è chiaro che il mandato politico ha senso solo se fatto nel migliore dei modi. L’unico rammarico è quello di non poter onorare l’impegno con i miei elettori in un momento storico poco felice per il nostro piccolo centro.
Per queste ragioni ritengo di non poter accettare la carica a me destinata, non riuscendo ad intravedere segnali che indichino un’inversione di tendenza.
Auguro comunque a tutta l’Amministrazione di poter concludere questo ciclo nel migliore dei modi, sempre a servizio dei cittadini.
Cesarò, 17/02/2014

[fonte: Movimento Agorà Cesarò]

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