Progetto Sicilia: il “grano” potrebbe salvare l’economia dell’isola, diventando una moneta alternativa

Il “grano” come moneta alternativa per la Sicilia, il “grano” moneta elettronica in grado di risollevare le sorti economiche dell’isola. Una moneta che non intende sostituire l’euro, ma semplicemente affiancarla. E’ il Progetto Sicilia 2013/2017 che tende a dimostrare come, con l’introduzione di un sistema monetario regionale complementare all’euro, si possono raggiungere da subito importanti risultati. Si tratta di uno studio attraverso il quale si vuole suggerire un percorso di crescita e di sviluppo sostenibile per la Sicilia. Il fine principale di tale progetto è creare la massima occupazione. In altre parole, un programma di crescita e di sviluppo, il cui fine è il lavoro. Il sistema monetario regionale che si vuole adottare si baserà sul grano, che sarà la moneta complementare al sistema delle banche centrali europee. Il progetto fornisce una documentata rappresentazione della situazione reale, dalla quale è facile rilevare come non sia più possibile evitare, per via convenzionale, il degrado, la povertà, e la nuova migrazione, soprattutto giovanile.
Autore del progetto è l’imprenditore brolese Giuseppe Pizzino, il quale spiega come il problema più grande che impedisce all’isola di ripartire risieda nella mancanza di liquidità. 6 miliardi di fondi europei che non si possono utilizzare. L’attuale sistema monetario non può risolvere questa situazione: ecco perché si renderebbe necessaria l’adozione di una moneta complementare.
A sostegno del Progetto Sicilia si muove un’associazione, con l’obiettivo di raccogliere diecimila firme. Questa petizione servirà per presentare l’idea come proposta di legge al Parlamento Siciliano. La teoria di Pizzino si basa sull’idea di una moneta sociale, che serve a elevare consumi, crescita e spesa delle famiglie.
I quattri punti fondamentali che caratterizzano lo studio sono:
1. Situazione: deficit inarrestabile;
2. Problema: mancanza liquidità;
3. Soluzione: creare lavoro;
4. Strumento: moneta Grano.

Di seguito gli obiettivi del programma di crescita previsto dal Progetto Sicilia:
•la soluzione: occupare subito 250.000 siciliani disoccupati;
•aumento del reddito delle famiglie da € 13.000 a € 18.000, 2014;
•crescita del PIL da € 82 miliardi a € 96 miliardi, nel 2014;
•aumento delle entrate correnti per € 6 miliardi, nel 2014;
•minor spesa corrente per € 2 miliardi l’anno, nel 2014;
•investimenti infrastrutturali e strategici, € 40 miliardi in cinque anni;
•determinando un attivo di € 40 miliardi, cui liquidità € 10 miliardi.
Tutto questo senza ricorso all’indebitamento, senza elemosine Statali, senza rivendicazioni sullo Statuto.
Diversamente, si dovrebbero affrontare tali difficoltà:
•perdita di altri posti di lavoro per oltre 120.000 siciliani, in tre anni;
•calo del reddito delle famiglie da € 13.000 a € 11.500, nel 2015;
•nuova decrescita del PIL da € 82 a € 78 miliardi, nel 2015;
•riduzione entrate € 2 miliardi; aumento della spesa € 0,5 miliardi;
•aumento del debito da 13 a € 21 miliardi, 15 nei confronti di siciliani.
Ma come realizzare il progetto in concreto? La Regione Sicilia dovrebbe costituire un fondo patrimoniale di 30 miliardi (immobiliare, mobiliare e cassa). Il cosiddetto Sicily Bond permetterebbe di recuperare le risorse finanziarie per attuare il progetto, il quale prevede investimenti infrastrutturali, come la creazione di bacini per la raccolta delle acque, ma anche promozione turistica e sviluppo dell’energia rinnovabile. Il valore degli acquisti raddoppierebbe. Sarebbe una moneta virtuale con la quale si spingerebbero i risparmiatori verso una logica del tipo: “se mi dai 5 mila euro ti diamo 10 mila grani”. I 5 mila grani equivalgono alla moneta elettronica.Questa sarebbe la soluzione per l’economia della Sicilia, che in media ogni mese perde 200 milioni e ha chiuso il bilancio 2012 con un buco di 2 miliardi. L’adozione di questo nuovo sistema monetario regionale consentirebbe di recuperare le risorse finanziarie necessarie per realizzare piena occupazione in Sicilia, e dare 250.000 posti di lavoro.
La Regione Sicilia, in quanto autonoma, ha la possibilità di determinare tributi, secondo quanto afferma Pizzino, e può anche decidere come, quando, quanto incassare dai tributi e attraverso chi. Questa valuta potrebbe essere accettata da chiunque e la Regione, dal canto suo, garantirebbe la convertibilità.
Nella Missione del Progetto si legge:
I Siciliani, nel massimo rispetto della Costituzione Italiana e dello Statuto della Regione Siciliana, si renderanno protagonisti, in autonomia, del proprio futuro, per questo, in modo innovativo, anticipando gli eventi, gestiranno la finanza Pubblica attraverso l’adozione del proprio Sistema Monetario Regionale, complementare al Sistema delle Banche Centrali Europee: il Grano. Il Grano sarà la Moneta Complementare della Regione Siciliana”.
Binomio indivisibile è quello rappresentato dalla Terra (Sicilia) e dal Lavoro (Siciliani). La piena occupazione di quanti sono in cerca di lavoro, secondo Pizzino, consentirà di raggiungere il benessere comune. Secondo le previsioni dell’imprenditore brolese, in 6 anni le casse della Regione e il bilancio chiuderebbe in attivo, con un aumento del pil di 14 punti.
Inoltre, l’utilizzo di questo sistema monetario non convenzionale rientrerebbe nel pieno rispetto di ogni legge e/o norma Europea, Nazionale e Regionale.
fonte: strettoweb.com

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