ACQUEDOLCI POLITICA. La maggior parte dei giovani non si
interessano di Politica, preferiscono occuparsi di altri argomenti: dai reality
della televisione, allo sport, al divertimento del sabato sera. La sola parola
"Politica" è vista con diffidenza e distacco..
Al
giorno d’oggi il rapporto tra i giovani e la politica è molto complesso. Negli
ultimi dieci anni vi è stato un cambiamento radicale nell’approccio a questa
materia che dovrebbe interessare tutti, in quanto tramite essa si decide quale
sia la cosa migliore per uno stato e di riflesso per i suoi cittadini. I numeri
che ci fornisce l’ISTAT sono preoccupanti. (fonte “Convegno Generazione
Futuro”- Novara 5/11/2011)
É
sotto gli occhi di tutti che oggi la maggior parte dei giovani non si
interessano di politica, preferiscono occuparsi di altri argomenti: dai reality
della televisione, allo sport, al divertimento del sabato sera. E’, infatti,
sempre più difficile sentirli discutere di argomenti politici, del perché il
governo ha compiuto determinate scelte o quali potrebbero essere le soluzioni
per uscire dalla crisi attuale che sta mettendo in difficoltà la maggior parte
dei paesi.
I dati Istat, riferiti all'anno 2009, ad esempio, evidenziano un
quadro preoccupante..Volendo dare uno sguardo veloce leggiamo che il 59% si
informa di politica almeno una volta a settimana ma il 16,6% si informa meno di
una volta a settimana e il 24,4% non si informa mai; tra questi ultimi la
percentuale varia dal 18,3% del nord-ovest al 32,1% del sud. Il 24% ha
ascoltato dibattiti politici negli ultimi dodici mesi, il 40,9% parla di questi
temi almeno una volta a settimana e per entrambi la percentuale è più alta per
i maschi. Il 71,1% dei giovani che non si informano di politica lo fa perché
non è interessato, il 20,7% è sfiduciato e il 14,2% ritiene che sia un
argomento troppo complicato.
A prescindere dalle percentuali forniteci dall'Istat, sulle
quali potremmo discutere ampiamente, la cosa importante è cercare di capire
insieme cosa sia effettivamente la "politica locale" e perché i
giovani siano disinteressati all'argomento.
Secondo la
definizione fornita dall'Enc. Giuridica Treccani, la politica è il complesso
delle attività che si riferiscono alla "vita pubblica" e agli
"affari pubblici" di una determinata comunità di uomini. Il termine
deriva dal greco pòlis («città-Stato») e sulla scia dell'opera di Aristotele ha
anche a lungo indicato l’insieme delle dottrine e dei saperi che hanno per
oggetto questa specifica dimensione dell'agire associato. Il
termine, secondo la definizione classica e più diffusa, indica l'arte di
governare la società.
Sorge da questa definizione la prima incongruenza. L'arte,
infatti, è qualche cosa di bello ma quella che noi siamo soliti riconoscere
come "politica" è arrivata a danneggiare la collettività. É il caso
della politica interessata e compromessa a discapito dell'arte politica, che
lavora seriamente per lo sviluppo di una nazione, di una popolazione, di una
categoria di persone o di un piccolo paese come il nostro.
Se
riteniamo che la politica sia solo quella che si fa in Municipio o nei Palazzi
delle Istituzioni ci stiamo sicuramente fermando ad un aspetto superficiale del
fenomeno.. che in realtà è un complesso intersecarsi di sentimenti dell'uomo.
In ciascuno di noi questo complesso di tensioni convive con idee,
ideali e passioni; subisce gli effetti di ambizione personale, di egoismo, di
invidie e di gelosia e rare volte l'influenza di sentimenti come l' altruismo,
l'amore, l'identità, il sacrificio, l'umiltà, l'onestà, la giustizia.. La politica
è quella che dalle nostre scelte personali, alla famiglia, all'associazione
nella quale ci siamo iscritti, ci coinvolge, ci appassiona, ci fa discutere, ci
indispettisce, ci delude. Per alcuni l'aspirazione a segnalare o a manifestare
idee per la città e per il territorio; una forma di egoismo condiviso che
partendo dalle necessità e dalle passioni del singolo giunge fino al punto di
richiedere servizi allargati alla collettività.
Risalgono alla fine del ventesimo secolo le teorie della
cosiddetta "fine della politica", che alludono alla crisi del potere
politico, in particolare nel contesto del declino della funzione dello Stato
nazionale e a fronte della progressiva affermazione
di forme di potere diverse da quello politico (per es. il potere economico e
mediatico) nella società.
Il
punto cruciale è questo: la crisi dello Stato e la perdita dei valori
fondamentali. Il passaggio dei nostri illustrissimi politici da un partito
all'altro, dalla destra alla sinistra al centro, pur di rimanere attaccati alla
poltrona. La politica è vista come il luogo per eccellenza della corruzione,
dell'interesse personale, dei rapporti clientelari. E non c'è da stupirsi.
Siamo del parere che i grandi cambiamenti vengano sempre dal basso e, quindi,
non possiamo far altro che intraprendere un percorso di conoscenza. Dobbiamo
farlo insieme.
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