25 Aprile:73° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Si ricorda la fine dell’occupazione tedesca in Italia, del regime fascista e della Seconda Guerra Mondiale, simbolicamente sancita al 25 aprile 1945.25 aprile, si celebra il 73esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
“Alla più perfetta delle dittature, preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie.” (Sandro Pertini)
Mattarella: "La resistenza ha ridato dignità alla Nazione".
Il 73° anniversario della Liberazione dal nazifascismo viene ricordato anche ad Acquedolci in Piazza del Monumento con la deposizione della corona di alloro per commemorare i caduti di tutte le guerre, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. Cittadinanza invitata.

La data del 25 aprile venne stabilita ufficialmente nel 1949, e venne scelta perché quella data fu il giorno della liberazione da parte dei partigiani delle città di Milano e Torino. E' una commemorazione che ricorda che con la fine del fascismo, il Popolo italiano ha riconquistato i diritti progressivamente negati in oltre vent'anni di dittatura. I membri ed i gerarchi del disciolto partito Fascista erano stati responsabili di aver soppresso la libertà di pensiero e tutte le libertà popolari,compromesso e tradito le sorti dell'Italia,condotto la nazione alla catastrofe della Guerra Mondiale e creato le condizioni perchè si scatenasse la Guerra Civile che mise in ginocchio tutta la Nazione.
"Pensando a quel momento storico il nostro pensiero è rivolto al presidente Sandro Pertini ed a quanti furono artefici di quel giorno storicamente così importante per il nostro Paese" ricorda il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,che ha incontrato al Quirinale gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, nella ricorrenza del 73° anniversario della Liberazione. "La Resistenza attiva dal '43- sottolinea il Presidente della Repubblica- aveva combattuto con crescente intensità dal sud al nord del Paese, pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane, cui si aggiungevano le orribili repressioni che hanno colpito cittadini innocenti e indifesi, anziani, donne e bambini. La Resistenza fa parte della nostra storia. Nata spontaneamente nelle città, nelle periferie, nelle campagne e sulle montagne, coglieva il bisogno di pace, di giustizia e di libertà. Ha ridato dignità alla Nazione.
Le Forze Armate-spiega Mattarella- vi hanno dato, con il Corpo italiano di liberazione, il loro prezioso contributo. Tutti questi eventi, comportamenti, passioni, generose dedizioni vanno ricordati costantemente, con convinzione, anche perché, in tanti Paesi, le società di oggi, pur passate attraverso i drammi umani, le sofferenze e le macerie del ventesimo secolo, sembrano, talvolta, aver attenuato gli anticorpi all'egoismo, all'indifferenza e alla violenza, avvertiti intensamente dalle generazioni che hanno vissuto il secolo delle due guerre mondiali e le crudeltà delle dittature". Il Presidente mette in guardia dalle ideologie  che negano i danni prodotti dal fascismo:"Affiorano ogni tanto-puntualizza- segnali che manifestano rigurgiti di autoritarismi, di negazionismi, di indifferenza rispetto ai fondamentali diritti della persona umana, di antisemitismo, di malintesi egoismi nazionali. Chi ha lottato, chi ha sacrificato la propria vita, per la libertà, per la giustizia e per la democrazia, costituisce un esempio per tutti e ci ha consegnato un patrimonio di valori che va custodito e trasmesso."
Per leggere il discorso integrale del Presidente della Repubblica che ha incontrato al Quirinale gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma,visita la pagina ufficiale del sito del Quirinale al seguente link:

Il 24 aprile gli alleati superarono il Po e il 25 aprile 1945 i soldati tedeschi e della Repubblica di Salò cominciano a fuggire da Milano e da Torino tra i fischi ed il linciaggio scatenatosi tra la popolazione che si era ribellata. Mentre in città arrivavano i partigiani era stato proclamato, a partire dalla mattina del giorno precedente, uno sciopero generale, annunciato alla radio “Milano Libera” da Sandro Pertini, futuro presidente della Repubblica, allora partigiano e membro del Comitato di Liberazione Nazionale.
La sera del 25 aprile Benito Mussolini fuggì da Milano verso Como (verrà catturato dai partigiani due giorni dopo e giustiziato il 28 aprile). I partigiani continuarono ad arrivare a Milano nei giorni tra il 25 e il 28, sconfiggendo le residue e limitate resistenze. Una grande manifestazione di celebrazione della liberazione si tenne a Milano il 28 aprile. Gli americani arrivarono nella città il 1° maggio.

A guerra conclusa, un decreto legislativo del governo italiano provvisorio, datato 22 aprile 1946, dichiarò “festa nazionale” il 25 aprile, limitatamente all’anno 1946. Fu allora che, per la prima volta, si decise convenzionalmente di fissare la data della Liberazione al 25 aprile, giorno della liberazione di Milano e Torino. La scelta venne fissata in modo definitivo con la legge n. 260 del maggio 1949, presentata da Alcide De Gasperi in Senato nel settembre 1948, che stabilì che il 25 aprile sarebbe stato un giorno festivo, come le domeniche, il primo maggio o il giorno di Natale, in quanto “anniversario della liberazione”.

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