Cimitero: polemiche per un (presunto) ritardo nella inumazione di un defunto.

La richiesta di concessione sarebbe pervenuta in Comune nella mattinata del 7 febbraio ed il sindaco avrebbe firmato il relativo nullaosta per la concessione del loculo  nel pomeriggio dello stesso giorno. 
Il Sindaco Riolo: Il ritardo? "Tutto falso !" 
A sollevare il problema l'ex consigliere Maria Di Nardo che accusa:"Ridicoli bassezze!".
La polemica sembra mettere sotto accusa non tanto il Sindaco ma sopratutto i dipendenti comunali responsabili del servizio che sono accusati di essere stati assenti...e non sarebbe vero.
di Enrico Caiola

"Lasciare una salma nella camera mortuaria dal 7 febbraio fino a..... forse al 9...tutto perché al comune nessuno c’è e nessuno firma?". Inizia con questo tono proteso all'attacco il breve post della prof. Maria Di Nardo. Volto non nuovo nelle vicende elettorali di Acquedolci, candidatasi nel 2017 a sostegno della Lista "Acquedolci2.0", in passato la docente è stata protagonista di infervorati comizi ed ha ricoperto negli scorsi decenni il ruolo di Consigliere Comunale. La morte di uno stimato concittadino ed il presunto ritardo di poche ore nella inumazione, ha scatenato la polemica social della Di Nardo che attacca l'operato degli uffici e dell'Amministrazione. "Eppure era residente ad Acquedolci- rincara Di Nardo e prosegue - eppure tutto e’ Pagato.... ridicoli!! Vergogna no?mi assumo la responsabilità di ogni parola. Fatevi avanti..". 
Sul punto si è fatto avanti proprio il Sindaco di Acquedolci che ha voluto fare chiarezza sulla vicenda rendendo noto,documenti alla mano, che lo spiacevole inconveniente è dovuto al ritardato protocollo della richiesta di concessione loculo da parte del soggetto incaricato dalla famiglia. "Si apprende dai social- spiega Alvaro Riolo- che a causa assenza di qualcuno che firmi, una salma sarebbe stata lasciata nella sala mortuaria sino forse a giorno nove; ovviamente il tutto condito dai soliti vergogna, ridicolo ecc.. Chi asserisce cio' dice di conoscere le procedure, ma probabilmente non conosce la verità. La richiesta di concessione del locuolo e' giunta al comune solo nella mattinata di ieri 7 febbraio, la pratica regolarmente istruita e stata sottoposta alla firma del sindaco nel pomeriggio della stessa giornata. nella mattinata di oggi ad apertura degli uffici passata dal protocollo ai messi. Intorno alle dieci trenta il messo comunale era presso l'abitazione degli interessati, e non trovando nessuno, chiedendo informazioni ai vicini, procedeva ad informare gli interessati per via telefonica. Tutto certificato e dimostrabile con tabulati e documenti." La versione del Sindaco trova conferma tra gli stessi dipendenti comunali. "Quindi-prosegue il Primo Cittadino- la vicenda e' totalmente falsa come quei prodotti che vendevano nelle famose televendite di qualche anno fa; analogo lo stile dei venditori.Sulla scorta del detto imput si sono moltiplicati gli interventi". Alvaro Riolo si sofferma a descrivere la situazione di nervosismo e tensione che serpeggia in paese e spiega che "Questa vicenda è paradigmatica di quello che quotidianamente viviamo, costanti aggressioni con offese, su fatti inventati non veritieri e travisati. Il fatto assolutamente falso, inverosimile, è lontano dalla nostra sensibilità, in casi anologhi il sindaco ed i funzionari, anche nei giorni festivi, si sono sempre recati al Comune, aprendo gli uffici per autorizzare le tumulazioni, e ridurre i disagi ai familiari. Anche da questa vicenda i cittadini possono trarre le loro valutazioni su alcuni personaggi, i soliti noti, ed i presunti corretti, che escono al naturale. Resta tanta amarezza perché sino ad ora non sono giunte le scuse, ne il falso è stato precisato". Il Sindaco ha espresso pubblicamente le condoglianze ai familiari che si ritrovano al centro di una spiacevole e indelicata polemica sollevata inopportunamente sui social e che rischia di essere strumentalizzata da chi agita polemiche ed incomprensioni senza fare buon uso della prudenza comprensiva e sensibile.

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