ACQUA: Revocate le ordinanze sindacali che disponevano il divieto di consumo umano.

L'aumento della portata della sorgente Favara ha consentito la sospensione dell'immissione delle acque provenienti dai pozzi Scaffidi e Latteri.
L'acqua ritorna ad essere potabile.
Dall' esito dei controlli e delle analisi  risulta che l'acqua è perfettamente potabile.
Sindaco: "acqua potabile già da qualche settimana ma abbiamo atteso gli esiti delle analisi delle competenti autorità sanitarie. Oggi acqua potabile di diritto".
di Enrico Caiola
Fonte: Comune di Acquedolci-Ordinanza Sindacale.
Torna ad essere perfettamente potabile l'acqua del Civico Acquedotto che serve le utenze cittadine del paese. In seguito alla crisi idrica del giugno-agosto 2017 ed in conseguenza dell'immissione delle acque provenienti dai pozzi privati, come si ricorderà, era stata disposta la non potabilità dell'acqua. La competente ASP aveva disposto analisi periodiche attraverso prelievi stagionali delle acque immesse e distribuite in rete. A tal proposito va  sempre precisato che l'acqua immessa dai pozzi o per mezzo di autobotti è stata sempre compatibile con l'uso umano e i provvedimenti di non potabilità  sarebbero stati dettati da finalità precauzionali.  Dopo 19 mesi, l'acqua ritorna ad essere di diritto perfettamente utilizzabile per consumo umano (per fini alimentari, potabili e di igiene personale). In altre parole l'acqua si può bere e non sussistono rischi per la salute, fermo restando il fatto che l'acqua potabile della Favara è per sua natura dura  poichè ricca di calcio e magnesio. L'Ordinanza del Sindaco Alvaro Riolo è stata firmata nel pomeriggio del 28 febbraio ed è pertanto già in vigore a tutti gli effetti. Il provvedimento nel revocare di fatto le ordinanze emesse nel luglio 2017 con le quali veniva disposto il divieto di potabilità delle acque immesse in rete, ci fornisce utili dettagli sull'intera vicenda. Le Ordinanze Sindacali del 2017 erano stati emessi all'indomani della gravissima crisi idrica che aveva registrato il prosciugamento della sorgente Favara e aveva determinato l'Amministrazione a far ricorso all'immissione nella rete idrica di acque provenienti dal Campo Pozzi "La Basiliana" di c.da Imperia; dal Pozzo Imperia di proprietà comunale; dai pozzi in ditte Scaffidi e Latteri; e dal pozzo La Rosa. La grave emergenza idrica aveva inoltre determinato l'Amministrazione a ricorrere all' intervento di autocisterne che avevano immesso nell'acquedotto ingenti quantitativi di acqua che,a fini precauzionali, era stata dichiarata non potabile. L'utilizzo delle acque immesse dai pozzi nel civico acquedotto hanno garantito la soluzione della crisi idrica, superando i gravi inconvenienti di natura igienico sanitaria.La conseguenza era però che le acque risultavano utilizzabili "esclusivamente per fini igienico sanitari e domestico, escludendo l'utilizzo per il consumo umano". In altre parole,in attesa di successive disposizioni, l'acqua era stata dichiarata non potabile. Nel periodo di non potabilità, comunque, sono stati fatti prelievi ed analisi da parte di laboratorio autorizzato e convenzionato con l'Amministrazone Comunale. Gli esiti di tali controlli non hanno comportato situazioni pregiudizievoli all'utilizzo delle acque immesse in rete dall'acquedotto per le finalità igienico sanitarie. Di fatto, perciò, le acque dei pozzi presentavano, ai fini dell'uso alimentare, livelli tollerabili di batterizzazione. Nei mesi successivi il livello di apporto dell'acqua della sorgente nell'acquedotto è aumentato. Il 7 febbraio 2019, dopo la sospensione dell'immissione delle acque provenienti dai pozzi Scaffidi e Latteri e la disinfestazione e clorazione delle cisterne dell'acquedotto, è stata di fatto dichiarata l'autosufficienza della sorgente Favara. Le acque degli altri pozzi non venivano ormai immesse da alcuni mesi e risultava che le acque immesse dalla sola sorgente Favara unitamente a quelle provenienti dal pozzo Indriolo di proprietà comunale  fossero, da sole, sufficienti a garantire l'approvvigionamento dell'intero centro abitato. In data 8 febbraio venivano effettuati nuovi prelievi e analisi da laboratorio convenzionato con l'Amministrazione Comunale. Accertamenti ed analisi sono stati ripetuti dalla competente ASP di Messina in data 12 febbraio. Gli esiti delle analisi effettuate sulle acque "in uscita dal serbatoio comunale centrale e nei punti di prelievo presso le Scuole Elementari e Medie, risultavano conformi a quanto previsto dal Dlgs 21/2001 e s.m.i. e quindi utilizzabili per il consumo umano". Il provvedimento appena diramato dal Comune, nel revocare i divieti di potabilità delle acque, attesta pertanto la piena utilizzabilità da parte dei cittadini a fini alimentari e potabili. Va precisato che in questo momento non risultano immesse nel civico acquedotto le acque provenienti dai pozzi perchè non sussiste una situazione di crisi idrica. L'eventuale futura immissione sarà debitamente comunicata alla popolazione da parte della competente Autorità Sanitaria locale. Il provvedimento del Sindaco è stato trasmesso alla Prefettura di Messina,all'Ufficio del Genio Civile di Messina all'ASL di S.Agata Militello, al Comando dei Carabinieri di Acquedolci, al Comando di Polizia Municipale, agli uffici Comunali ed alle ditte private proprietarie dei terreni sui quali insistono i pozzi le cui acque erano state immesse in passato nella rete civica.

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