Ecuador: il nuovo Vicario Apostolico di Napo (Ecuador) è il rev.do P. Adelio Pasqualotto, missionario tra i poveri.
Papa Francesco lo ha scelto per guidare una realtà povera e piena di difficoltà.
Ecco il testo integrale del comunicato divulgato dalla Sala Stampa Vaticana.
Nomina del Vicario Apostolico di Napo (Ecuador)
Il Papa ha nominato Vicario Apostolico di Napo (Ecuador) il Rev.do P. Adelio Pasqualotto, C.S.I., attuale Provicario del Vicariato Apostolico di San Miguel de Sucumbíos. Gli è stata assegnata la sede titolare vescovile di Abtugni.
Rev.do P. Adelio Pasqualotto, C.S.I.
Il Rev.do P. Adelio Pasqualotto, C.S.I., è nato il 26 aprile 1950 a Novoledo di Villaverla, diocesi di Vicenza (Italia). Ha iniziato la formazione all’interno della Congregazione di San Giuseppe, negli Istituti di Montecchio, Arcugnano (Vicenza), e Civezzano (Trento). Nel 1966 è entrato in Noviziato a Vigone (Torino), emettendo la prima Professione religiosa il 27 settembre 1967. Successivamente ha fatto tre anni di tirocinio pastorale in Spagna, ad Orduna (Vizcaya), prima di intraprendere gli studi di Teologia a Viterbo, presso l’Istituto San Pietro dei PP. Giuseppini. Ha emesso la Professione solenne il 13 ottobre 1973. È stato ordinato sacerdote l’11 marzo 1978.
Dopo l’ordinazione sacerdotale, ha ricoperto i seguenti incarichi: 1978-1983: Vice Rettore della Comunità presso la Colonia S. Pio X, a Santa Marinella, Roma; 1983-1987: Animatore vocazionale della Congregazione di S. Giuseppe di Acquedolci (Messina), in Sicilia; 1987-1988: Animatore della pastorale giovanile presso la parrocchia S. Giuseppe di Lucera (Foggia); 1988-1991: Parroco dell’Opera Sacro Cuore a Rossano (Cosenza) e Direttore della Comunità locale; 1991-1997: Parroco di San Jorge Martir, Città del Messico; 1997-2008: Parroco di Santa Isabel de Hungria, Hermosillo (Sonora-Messico); 2000-2006: Vicario Provinciale della Provincia messicana dei PP. Giuseppini; 2009: Anno di formazione permanente presso l’Istituto Teologico di Viterbo; 2010-2012: Parroco diSan José Obrero, nella Diocesi di Aguacalientes (Messico); 2013: Collaboratore nelle parrocchie di Archidona e Loreto, nel Vicariato Apostolico del Napo.
Dal 2013 è Provicario del Vicariato Apostolico di San Miguel de Sucumbíos.
[02053-01.01]
(fonte: Bollettino Sala Stampa della Santa Sede)
Il vicariato apostolico del Napo, eretto nel febbraio del 1871, è sede episcopale della Chiesa Cattolica soggetta al controllo diretto della Santa Sede.L'area geografica è stata spesso teatro di tensioni, instabilità politica e conflitti. Il Vicariato Apostolico comprende 20 parrocchie della provincia del Napo,nello stato sudamericano dell'Ecuador. In questa zona è importante l'azione svolta dai Giuseppini del Murialdo, ma è anche imponente la devozione per il santo patrono di Acquedolci, San Benedetto il Moro, che in Ecuador è conosciuto come "San Benito de Palermo".
Le Celebrazioni nella città dell'Ecuador si sono svolte la sera del 6 marzo 2015,con un’accademia in onore del nuovo vescovo, alla presenza di molti fedeli del Vicariato e varie autorità, i parenti di mons. Adelio e un gruppo dal Messico, dove per anni ha svolto il suo ministero di sacerdote giuseppino.
Giorno 7 marzo mons. Adelio ha fatto la sua professione di fede nella cappella interna della Casa della Missione. Il padre generale gli ha donato una croce pettorale su cui è stata stampata la sigla JMJ, come segno di partecipazione da parte di tutta la congregazione.
(nell'immagine il momento della Professione di Fede)
Alla liturgia sono stati presenti 21 vescovi dell’Ecuador, 60 tra sacerdoti e confratelli.
La Cattedrale di Tena, dedicata a San Giuseppe, era affollata e molti hanno seguito sui teleschermi allestiti in piazza.
Mons. Adelio Pasqualotto è il settimo vicario apostolico del Napo. Vescovo ordinante è il nunzio apostolico Mons. Giacomo Guido Ottonello, affiancato da Mons. Paolo Mietto e Mons.Celmo Lazzari, già Vicari Apostolici del Napo. Tra i vescovi è presente anche il cardinale Vela Chiriboga, emerito di Quito.
Dopo l’ordinazione episcopale Mons. Adelio ha iniziato in modo ufficiale il suo servizio di vescovo del Vicariato con la “presa di possesso”; quindi i rappresentanti delle realtà della chiesa del vicariato si sono presentati al loro vescovo.
Al termine Mons.Adelio ha espresso il suo grazie al Signore, alla sua famiglia, alla Congregazione, a tante persone.
Animatore vocazionale della Congregazione di S. Giuseppe nell' Istituto B.V. Assunta dei Padri Giuseppini del Murialdo, nella Parrocchia San Benedetto il Moro di Acquedolci.
"Padre Adelio", come lo continua a chiamare tutta Acquedolci, ha servito la Comunità acquedolcese dal 1983 al 1987.
E' un sacerdote vicentino che ha operato tanto per la realtà giovanile che ruotava attorno all'Istituto dei Giuseppini. Vicino ai giovani fu uno dei primi ad accorgersi che ad Acquedolci esisteva una tradizione potenzialmente importante sotto l'aspetto della socializzazione giovanile. Padre Adelio si è lasciato coinvolgere e si è cimentato lui stesso a realizzare carri. E'stato anche uno dei più apprezzati cronisti delle Sfilate. 30 anni fa era lui che raccontava quello che accadeva ad Acquedolci durante i giorni di Carnevale. In particolare in un video risalente al 1986 si cimenta nel fare interviste ad organizzatori e carristi. In questo spaccato di vita paesana,emerge tutta la spontaneità e la simpatia degli acquedolcesi. Il risultato è straordinario, padre Adelio conquista l'affetto della popolazione.
(nell'immagine: padre Adelio intervista il signor Princiotta, durante la sfilata di Carnevale del 1986)
Ad Acquedolci don Adelio è riuscito a coinvolgere tantissimi giovani,annunciando il Vangelo con "allegria".Tantissimi lo ricordano ancora oggi con affetto. Le riprese risalenti a 29 anni fa appartengono alla storia della manifestazione ed in questa storia padre Adelio assume il ruolo di cronista che intervista, ride, strappa simpaticissime dichiarazioni ai carristi dell'epoca,commenta la situazione economica del paese, ammira il mare, si emoziona davanti all'impegno dei ragazzi.
(nell'immagine: padre Adelio con Ugo Bonfiglio)
I video ci mostrano Acquedolci negli anni '80, il suo Piano Regolatore in costruzione, alcuni volti, i ragazzi che ieri come accade anche oggi parlano dei sacrifici per realizzare i carri,la realtà giovanile dell'epoca è spontanea e gioiosa. Don Adelio documenta tutto, segue con passione e interesse, non nascondendo le proprie impressioni sulla manifestazione che già all'epoca meritava di essere valorizzata e seguita: "osservate -commenta - la delicatezza delle mascherine, osservate i lavori artigianali, sono stati presentati con molta discrezione, molta inventiva, molto estro..e chissà quanti come me oggi guardavano il cielo per dire 'speriamo di farcela!', non vorremmo aver sprecato tante e tante ore di lavoro che però, diciamolo anche, ci hanno tenuto assieme per un pò di tempo e ci hanno pure soddisfatto. Fondamentalmente io credo che il messaggio del Carnevale sia proprio questo, essere riusciti a stare insieme e sono le cose più belle che poi rimangono..".
"essere riusciti a stare insieme", commenta ad Acquedolci nel 1987....
29 anni dopo il motto del vescovo Adelio Pasqualotto è la frase
«Dios me ama,qué alegría»
(fonte: IlGiornalediVicenza.it)
La missione del neovescovo Adelio Pasqualotto continuerà tra la “sua” gente, i poveri e i bisognosi del Sud del mondo. Lo pensano tutti a Villaverla e a Novoledo, coloro che vivono la fede cristiana e conoscono l'inesauribile generosità di questo pastore, all'indomani della notizia che il padre 64enne dei Gesuppini del Murialdo è stato nominato vicario apostolico del Napo in Ecuador. In particolare, è il parroco villaverlese don Silvio Borsin a parlare di Pasqualotto. «Per me è un motivo di grande gioia e vale anche per il resto della comunità che durante la messa di ieri ha accolto con felicità la buona novella», ha affermato il sacerdote. «Conosco Adelio da sei anni, ovvero da quando sono qui a Villaverla: la prima cosa che mi viene in mente pensando a lui è il grande entusiasmo che lo contraddistingue e che ha sempre caratterizzato i nostri incontri quando rientrava in Italia dalla missione». Nonostante la nuova carica richiederà anche altre responsabilità ecclesiastiche, per don Silvio il neo monsignore non cambierà il suo modo di essere. (...)
(nell'immagine lo stemma vescovile di mons. Pasqualotto)
Si porgono deferenti auguri, per l'importante missione affidata al servizio della Chiesa e del Popolo di Dio.
(E.C)
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