70 anni fa per la prima volta in italia il diritto di voto venne riconosciuto alle donne italiane.
"..avevo il cuore in gola e avevo paura di sbagliare tra il segno della Repubblica e quello della Monarchia...era un giorno bellissimo, quando i presentimenti neri mi opprimono penso a quel giorno.. e spero."
(Anna Banti-Firenze 1895 – Ronchi di Massa 1985-scrittrice)

In Italia è la conquista di un diritto, per la prima volta nella storia.Il riconoscimento della parità : il VOTO alle DONNE! dopo la Grande Guerra arriva un Grande Diritto che è finalmente un diritto riconosciuto a tutti i cittadini italiani senza distinzioni di sesso.
Le grandi attrici come Anna Magnani si misero in fila dietro le umili massaie.. "prego, faccia attenzione al rossetto" raccomandavano i Presidenti di Seggio..
In occasione del referendum istituzionale, 12.998.131 donne italiane, dalle anziane alle ragazze, dalle suore alle spose.. si recarono a votare in massa.
Facendo attenzione a "non lasciare tracce di rossetto", le nostre donne, le nostre mamme, le nostre nonne..loro, le Italiane, hanno espresso il primo vero baluardo della nascente REPUBBLICA ITALIANA: il VOTO-Diritto, prerogativa di tutti.
Un tempo prerogativa maschile, divenne da quel momento diritto di tutti i cittadini e di tutte le cittadine italiane. Emozionate e confuse, alcune signore non sapevano bene come comportarsi, tenevano la scheda stretta nel petto per paura che il voto si vedesse.
Le donne italiane nel clima surreale della post-dittatura e di una monarchia fragile e precaria, in una Italia devastata da lutti e guerra civile.. andarono a votare in massa. Nobildonne al fianco di umili popolane, tutte uguali nel loro diritto, tutte in fila, come la grande Anna Magnani che diede la precedenza ad una anziana signora.
_____________________________
Facendo attenzione a "non lasciare tracce di rossetto", le nostre donne, le nostre mamme, le nostre nonne..loro, le Italiane, hanno espresso il primo vero baluardo della nascente REPUBBLICA ITALIANA: il VOTO-Diritto, prerogativa di tutti.
Un tempo prerogativa maschile, divenne da quel momento diritto di tutti i cittadini e di tutte le cittadine italiane. Emozionate e confuse, alcune signore non sapevano bene come comportarsi, tenevano la scheda stretta nel petto per paura che il voto si vedesse.
Le donne italiane nel clima surreale della post-dittatura e di una monarchia fragile e precaria, in una Italia devastata da lutti e guerra civile.. andarono a votare in massa. Nobildonne al fianco di umili popolane, tutte uguali nel loro diritto, tutte in fila, come la grande Anna Magnani che diede la precedenza ad una anziana signora.
_____________________________
-L'approfondimento-
Cosa rappresenta il 2 giugno per un italiano? Qual è il motivo di questa festa? Cosa si festeggia esattamente?
Sono alcune domande che non sempre trovano semplice risposta, specialmente se poste ai giovanissimi. Tanti disconoscono cosa ricorda questo giorno di fine primavera.
di Giuseppe Sferruzza
Partiamo dal principio, partiamo dall’anno 1948...
Il primo giorno del mese di gennaio del 1948 entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana, il nuovo volto di una Nazione che finalmente poteva iniziare a sorridere. Sembrano passati i tempi bui e sembra essere passata di moda la Corona, quella Corona che appena due anni prima era stata spazzata via dalle schede elettorali di quasi tredici milioni di italiani tra uomini e soprattutto donne.
Il 2 giugno del 1948 presi da questa enfasi repubblicana viene celebrata per la prima volta in una rivista militare per festeggiare non più il Re ma la Repubblica Italiana, in via dei Fori Imperiali, a Roma, si tiene la prima parata militare, l’anno seguente nel 1949 si decide di organizzarne una in contemporanea in tutte le città della nuova Repubblica, da nord a sud.
(nell'immagine: la scheda che veniva consegnata presso gli uffici di sezione.Il voto si esprimeva tracciando una croce sul simbolo scegliendo tra Repubblica e Monarchia)
Nel 1950 la rivista militare del 2 giugno viene inserita nel protocollo ufficiale e da quel momento il cerimoniale prevede la deposizione di una corona d'alloro al Milite Ignoto presso l'Altare della Patria alla presenza delle massime cariche istituzionali.
(nell'immagine d'epoca: Battaglioni di Carabinieri sfilano lungo via dei Fori Imperiali davanti alla tribuna delle autorità per la Festa della Repubblica)
Nel 1977, nel pieno dei cosiddetti anni di piombo, i sindacati accettano la proposta degli industriali di eliminare qualche festa per evitare le troppe interruzioni della catena produttiva, facendo slittare la Festa della Repubblica alla prima domenica del mese di giugno (legge n.54 del 5/3/1977), etichettandola come festa di secondo piano rispetto ad altre ricorrenze che servivano (e servono ancora) solamente a celebrare le sconfitte in guerra del nostro paese.
La giornata del 2 giugno non è, secondo la legge n.260 del 27/5/1949 che l'ha istituita, semplicemente una delle tre festività civili (insieme al 25 aprile e al 1 maggio), ma la vera e propria Festa Nazionale dell'Italia, che ha sostituito la precedente Festa Nazionale, quella dello Statuto Albertino, che veniva celebrata la prima domenica di giugno.
(L'Altare della Patria, dove riposano le spoglie del Milite Ignoto, un giovanissimo e sconosciuto soldato.
Il 2 Giugno il Presidente della Repubblica rende omaggio a questo simbolo dell'Unità d'Italia)
Nel 2001, grazie all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, il 2 giugno torna ad essere la data della Festa della Repubblica Italiana, divenendo nuovamente un giorno festivo a tutti gli effetti, ritorna sia la rivista militale in tutta la sua maestosità che il rituale in ricordo del Milite Ignoto.
Alla parata militare e durante la deposizione della corona d'alloro presso il Milite Ignoto, prendono parte tutte le Forze Armate, tutte le Forze di Polizia della Repubblica ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana, il Corpo di Polizia Municipale di Roma in rappresentanza di tutte le Polizie Locali d'Italia ed il personale civile della Protezione Civile. Prendono inoltre parte alla parata militare alcune delegazioni militari dell'ONU, della NATO, dell'Unione europea e rappresentanze di reparti multinazionali che presentano una componente italiana.
Il 2 giugno sembra essere tornata la festa degli italiani, paragonabile al 14 luglio in Francia o al 4 Luglio negli Stati Uniti
Ma l'Italia è anche il Paese di chi dimentica e cambia bandiera facilmente preferiamo festeggiare l'esito di un referendum dimenticando che per noi italiani la vera festa dovrebbe essere quella in cui siamo nati e ci siamo presentati al mondo uniti da un unico sentimento nazionale, quel 17 marzo in cui siamo diventati una nazione, uno stato, un’unica forza. Preferiamo celebrare la scelta di una forma di governo piuttosto che ricordare un’Unità che ci ha reso Italiani e ci ha fatto diventare fratelli sotto un Tricolore che è diventato espressione del nostro paese nel mondo.
Indipendentemente dal giorno fissato per la Festa Nazionale abbiamo il dovere di far sventolare ancora quel tricolore, di far vedere al mondo che siamo bravi a rialzare la testa e continuare a lottare anche nei momenti di crisi. Siamo italiani e dobbiamo ritornare ad essere fieri di esserlo. Il due giugno non è solo la festa della nascita della Repubblica ma anche il ricordo di ciò che c’è stato prima e il ricordo di chi ha dato la vita per vederci festeggiare oggi. Non abbandoniamo questo ricordo perché significherebbe abbandonare le nostre origini.
Commenti
Posta un commento