ACQUEDOLCI:“La frusta e la carezza poetiche”, il libro di padre Giuseppe Agnello.

Domenica 24 Gennaio 2016, alle 16:00, nel teatro dei Padri Giuseppini del Murialdo di Acquedolci, il sacerdote acquedolciano presenterà la sua terza pubblicazione.
“La frusta e la carezza poètiche”.
Una raccolta di poesie satiriche, allegre, bonarie, ma anche severe e piene di fuoco, sui malcostumi, sulle mode e sulla politica....
La storia della letteratura ha avuto diversi sacerdoti scrittori, che tra le altre cose esercitavano un “apostolato della penna”, quindi non ci stupisce che padre Giuseppe Agnello abbia cominciato il suo ministero sacerdotale pubblicando un libro. Già da giovane universitario aveva scritto ed edito le sue “Prime Rime”; e da insegnante “Madre Italia/ Made in Italy”. Domenica 24 Gennaio 2016, alle 16:00, nel teatro dei Giuseppini del Murialdo di Acquedolci, presenterà la sua terza pubblicazione: 329 pagine di poesie satiriche, allegre, bonarie, ma anche severe e piene di fuoco, sui malcostumi, sulle mode e sulla politica, che portano il significativo titolo de “La frusta e la carezza poètiche”. Il libro è uscito a Verona proprio il giorno della sua ordinazione sacerdotale, per i tipi di Fede & Cultura. E in effetti è intriso della visione e degli occhi che la fede,che è sempre capace di produrre cultura, sa dare in chi ha fede.

Citazioni e proverbi...
“La frusta e la carezza poetiche”, è un richiamo ai giovani pieni di "poesia nell’ànima"
Il testo, che unisce erudizione e semplicità, citazioni dotte e proverbi siciliani, fatti occasionali ad eventi di rilevanza mondiale, è dedicato «A voi, gióvani pieni di poesia nell’ànima, perché nessún inganno ve la porti via», e mette in pratica una riforma ortografica che prevede un’accentazione visibile delle parole, molto simile a quella degli Spagnoli. Tutto per fermare in rima e con la sapienza dell’arte poetica,verità e sentimenti che fanno "umano" l’essere umano. Le ultime poesie, infine, si aprono alla vita che ci attende oltre questa vita, proponendoci a pagina 320 i " PIOLI PEL PARADISO", cioè dieci scalini per salire con l’aiuto di Dio al grande Incontro.
Anche se Marziale e altri autori del mondo classico sono stati certamente modelli per i suoi epigrammi, la luce abbondante che percorre tutte le poesie di padre Giuseppe Agnello è quella di Gesú Cristo, il Signore che ha accarezzato i bambini, pianto per gli amici, è morto per tutti, ma ha anche usato la frusta per «gridare la verità, certo senza toccare i corpi, ma penetrando nella materia e rivoltandola».

(E.C.)

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