Grotta di San Teodoro: Interessante pubblicazione del Parco dei Nebrodi.

I testi della interessante pubblicazione scientifica sono a cura di Laura Bonfiglio, Carolina Di Patti e Ciro Artale che hanno curato le immagini assieme a Gino Fabio.
Elaborazione Planimetrica dell’ Area Archeologica a cura di Nicolò Susio con il coordinamento editoriale e la progettazione grafica a cura di Gino Fabio.

Il Sito della Grotta di San Teodoro rappresenta un importante patrimonio Paleontologico e Preistorico.
In questo luogo sono state ritrovate antiche sepolture risalenti ad oltre 12 mila anni prima di Cristo.
La datazione al carbonio sembra confermare che THEA venne sepolta nel 12.730 a.C. cioè 14.750 anni fa.
La pubblicazione appena divulgata sul sito ufficiale del Parco dei Nebrodi è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Acquedolci ed il Parco Archeologico di Tindari custode del Sito.
di Acquedolci Politica
fonte: www.parcodeinebrodi.it
L'Ente Parco dei Nebrodi ha appena divulgato sul proprio sito istituzionale una interessante guida turistica illustrativa del Sito della Grotta di San Teodoro che si trova ad Acquedolci nell'estrema propaggine settentrionale del Monte di San Filadelfio, in un' area denominata Castellaro. Il Sito è fruibile gratuitamente tutti i giorni dell’anno, compresi i festivi, con orari differenziati secondo le stagioni. Le visite sono possibili dalle 9,00 alle 16,00 in ora solare; 9,00 alle 19,00 in ora legale. I luoghi suggestivi e di enorme importanza scientifica, sono facilmente raggiungibili anche in autobus dalla Statale 113 procedendo dalla via generale Di Giorgio, attraverso la via Risorgimento lungo la via Grotta di San Teodoro che termina sotto i viadotti autostradali, nei pressi dei quali si trova l’ingresso all’area. Nella locandina viene anche consigliata la visita dell'Antiquarium Comunale ubicato in piazza Giovanni Paolo II al centro del paese, dove si trova una mostra permanente composta da teche con reperti provenienti dal sito della Grotta e pannelli descrittivi. Vengono raccontate ai visitatori le tre fasi della preistoria testimoniate dai reperti e dalla descrizione degli scavi che hanno portato alla luce questo inestimabile patrimonio siciliano che ha pochi uguali al mondo.
Il sito paleontologico è importantissimo poichè al suo interno sono state rinvenute antiche sepolture umane e i resti di esseri umani vissuti circa 14mila anni fa. Nel 1937 Ramiro Fabiani, Direttore dell’Istituto e Museo di Geologia dell’Università di Palermo, incaricava Giuseppe Banafede, tecnico del Museo, di effettuare un saggio di scavo nella grotta. In questa occasione venivano rinvenuti i primi resti umani classificati da Giuseppina Tricomi nel 1938. Nel 1941 Carlo Maviglia dava notizia della scoperta di nuovi resti umani. Questi appartenevano a quattro individui dei quali tre di giovane età come rilevato dalle dentature. Le sepolture, le prime e finora le uniche così antiche rinvenute in Sicilia, hanno offerto dati di eccezionale interesse per la conoscenza dei più antichi abitatori della Sicilia. Complessivamente sono stati rinvenuti i resti appartenenti a sette individui. Thea è il nome che, “affettuosamente”, è stato dato ad uno degli scheletri umanoi proveniente dalla Grotta di San Teodoro di Acquedolci, quello  meglio conservato. Lo scheletro (quasi completo) è custodito nel Museo Geologico “Gemmellaro” dell’Università degli Studi di Palermo sin dal 1937,data in cui fu rinvenuto coricato sul fianco sinistro, disteso parallelamente all’asse della caverna, con il volto rivolto verso la parete opposta ed i piedi tesi verso l’apertura. Lo strato d’ocra correva sopra lo scheletro e, subito sopra l’ocra, vi erano resti di carboni e selci, depositi costituiti da ossa spaccate, selci quarziti e carboni. Si tratta della sepoltura umana più antica di Sicilia e sicuramente una delle più antiche dell'area del Mediterraneo.

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